L’ESPONENTE DI CONFINDUSTRIA SI E’ ACCORDO CHE CROCETTA GOVERNA MALE. E HA RAGIONE. MA GOVERNA MALE NON PERCHE’ L’ARS HA TROPPI POTERI (INFATTI IL PARLAMENTO DELL’ISOLA, CON L’ATTUALE LEGGE, NON HA ALCUN POTERE DI CONTROLLO SULL’ESECUTIVO!), MA PERCHE’ CROCETTA E’ INADEGUATO A RICOPRIRE IL RUOLO CHE OCCUPA
Si avvicina Carnevale e, com’è noto, ogni scherzo vale. Ed è per scherzo, forse, che hanno intervistato Ivan Lo Bello su due argomenti che l’esponente di Confindustria deve ‘conoscere’ molto bene: l’Autonomia siciliana e i poteri del presidente della Regione.
Lo Bello si è accorto che il governatore dell’Isola dovrebbe governare senza vincoli e trabocchetti. Il tema, in realtà, risale al 2001, quando la Sicilia si dotava dell’attuale legge elettorale ‘intelligente’. Ma nel 2001, se non ricordiamo male, Lo Bello si occupava di banche e dunque era distratto.
Se ne accorge adesso perché, con l’attuale presidente della Regione, Rosario Crocetta, lui, il senatore Giuseppe Lumia e Antonello Montante, si sono presi la Sicilia. E hanno qualche problema di Governo. Si sa: un conto è governare Confindustria Sicilia buttando fuori, nel nome dell’antimafia e della legalità a senso unico, chi si oppone, altra e ben diversa cosa è governare con un Parlamento di mezzo.
Lo Bello definisce “paritario” il rapporto tra presidente della Regione e Ars. Una parità che, a suo giudizio, sarebbe negativa. In realtà, il rapporto non è paritario, ma è sbilanciato a favore del presidente della Regione che nomina e revoca gli assessori che vuole (prima li eleggeva l’Ars), nomina e revoca i dirigenti generali dei dipartimenti e può essere mandato a casa solo se a casa va pure tutta Sala d’Ercole.
Contrariamente a quello che pensa l’esponente di Confindustria, il presidente della Regione gode di un potere enorme. Mentre l’Ars non ha gli strumenti per condizionare il Governo. La stessa attività ispettiva – interrogazioni e interpellanze – così com’è congegnata, è acqua fresca: perché il Governo che non risponde a un’interrogazione o a un’interpellanza non è passibile di sanzioni (che invece colpiscono un Sindaco che non risponde alle interrogazioni di un consigliere comunale).
Insomma, le cose stanno esattamente all’opposto rispetto allo scenario descritto da Lo Bello che, forse, farebbe bene a tornare ad occuparsi di banche. Perché, oggi, il vero problema è l’eccesso di potere del presidente della Regione, altro che rapporto paritario Governo-Ars!
Il problema di Crocetta è che in Aula non ha una maggioranza: ma non ha una maggioranza perché è stato eletto con una bassissima percentuale di voti grazie a una legge elettorale sbagliata. Una legge che, in presenza di più di due candidati, può eleggere i deputati del ‘listino’ senza assicurare una maggioranza al presidente della Regione: proprio quello che è avvenuto con l’attuale governatore. Ma se non ci fosse stata questa legge elettorale Crocetta non sarebbe mai stato eletto.
La verità è che anche Lo Bello si è accordo che Crocetta governa male. Ma l’attuale presidente governa male perché è inadeguato: perché si è messo contro tutta la burocrazia: perché si è messo contro tutta la formazione professionale: perché si è messo contro quasi tutti i Sindaci: perché si è messo contro tutte le amministrazioni provinciali: perché si è messo contro quasi tutte le istituzioni culturali e via continuando con quasi tutta la Sicilia che detesta lui e il suo inutile e dannoso Governo.
Insomma, Crocetta non sa governare. Solo che Lo Bello scambia l’inadeguatezza amministrativa e politica del governatore per un problema di legge elettorale.
Egregio signor Lo Bello, ne prenda atto: un personaggio come Crocetta creerebbe casini con qualunque forma di governo e con qualunque legge elettorale: perché se uno la bravura non ce l’ha, non se la può dare. Perfino Raffaele Lombardo – e sembra incredibile detto da noi – è meno dannoso di Crocetta!
Su una cosa Lo Bello, però, ha ragione: là dove parla delle lobby che influenzano l’attività della Regione. E, in effetti, da cinque anni la lobby di Confindustria Sicilia influenza la Regione con risultati, peraltro, disastrosi. Alla luce dei disastri provocati da Confindustria Sicilia – che da cinque anni gestisce l’assessorato alle Attività produttive con risultati scadenti – è più che giusto che Lo Bello faccia autocritica…
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