Irsap: decaduto il cda, ma del nuovo non c’è traccia

PARE CHE L’INTENZIONE SIA DI COMMISSARIARE L’ENTE. E IL COMMISSARIO SAREBBE L’ATTUALE PRESIDENTE….

Se la legge non è un’ opinione, il consiglio d’amministrazione dell’Irsap, l’Istituto regionale per le Attività Produttive, è formalmente scaduto.

La riforma della governance dell’ente che ha assorbito le Asi siciliane, approvata lo scorso settembre dall’Assemblea regionale siciliana, prevede, infatti, al comma due dell’articolo tre, che: “In sede di prima applicazione si provvede al rinnovo del Consiglio di amministrazione dell’IRSAP, secondo le modalità di cui al comma 1 dell’articolo 7 della legge regionale n. 8/2012, come sostituito dal precedente comma 1, entro il termine di 180 giorni dall’entrata in vigore della presente legge”.

Legge che è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana dell’undici Ottobre 2013. I 180 giorni dunque sono già trascorsi. Dovrebbe quindi già essere pronto il nuovo cda, ma dalla Regione non arriva nessuna notizia in tal senso.

Come sappiamo l’ente è guidato da Alfonso Cicero, considerato molto vicino alla Confindustria Sicilia di Antonello Montante. E proprio la sua nomina, considerata illeggittima (oltre che imposta) e sulla quale si pronuncerà il Tar Sicilia, aveva scatenato forti polemiche all’Ars e determinato la riforma della governance dell’ente.

Il nuovo consiglio dovrebbe essere composto da cinque membri: due nominati dall’Assessorato alle Attività produttive, tre dovrebbero essere scelti tra i rappresentanti delle categorie produttive.

Il silenzio che è calato sul tema, secondo alcune indiscrezioni non è casuale. Il disegno dell’assessorato regionale alle Attività Produttive, che manco a dirlo, è in mano agli industriali siciliani, sarebbe quello di tirlala per le lunghe per poi arrivare alla nomina di un Commissario straordinario, che sarebbe lo stesso Cicero.

Insomma, se così fosse, sarebbe l’ennesimo colpo di coda di Confindustria Sicilia, che a quanto parenon ha nessuna intenzione di mollare la presa.