Ipse dixit/D’Alia: ad Agrigento in agguato comitato affaristico

‘Ad Agrigento sta succedendo qualcosa di spregevole dal punto di vista politico e istituzionale. Non solo partiti, come Fli e Mpa, che al primo turno hanno fatto un’alleanza di sinistra, al ballottaggio si alleano a destra con il Pdl; ma si piegano le istituzioni regionali alla piu’ spregevole delle logiche elettorali, indicando come assessori i capi del Genio civile di Palermo e di Agrigento’. Lo dice Gianpiero D’Alia, presidente dei senatori dell’Udc e segretario regionale del partito. ‘Vogliono fare fuori Marco Zambuto – continua – perche’ ha cacciato dal Comune i comitati d’affari che oggi vogliono tornare al potere. Altro che nuovo polo per la Sicilia, quello che e’ stato messo in campo insieme al Pdl e’ il solito, vecchio e maleodorante inciucio di potere che ha ridotto in braghe di tela la Sicilia‘.

Potremmo anche essere d’accordo. Ma cosa dice il senatore D’Alia di quel comitato d’affari che sta progettando e realizzando un rigassificatore a ridosso della Valle dei Templi? Progetto avallato e sponsorizzato dal sindaco di Porto Empedocle, Calogero Firetto, che, se non ricordiamo male, è dell’Udc?

Ricordiamo che lo stesso sindaco di Agrigento, Marco Zambuto, insieme con tanti comitati civici, è stato protagonista di un referendum cittadino per provare a bloccare la realizzazione del rigassificatore a un chilometro di distanza dalla Valle dei Templi. I cittadini di Agrigento hanno votato contro la realizzazione del rigassificatore. Ma i comitati di affari che stanno dietro quest’opera inutile, pericolosa e dannosa per il paesaggio sono andati avanti lo stesso.

In quei giorni non abbiamo sentito parole di condanna da parte dei vertici dell’Udc. Forse perché un sindaco (Firetto, di Porto Empedocle, anche lui, come già accennato dell’Udc), sponsorizza l’opera.

Insomma: ad Agrigento i comitati di affari sono tanti. Sarebbe bene denunciarli tutti, nessuno escluso. Salvandone alcuni – perché magari fanno comodo – e denunciandone altri, si rischia di perdere credibilità.

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