Bollette non pagate per una cifra che ammonta a circa 70mila euro. Dietro questo maxi debito con l’Enel si celerebbe il motivo della visita dei tecnici, avvenuta nel pomeriggio di ieri, all’Ipab Salvatore Bellia di Paternò. Secondo i conteggi disponibili la morosità farebbe riferimento a un periodo antecedente il 2014. La visita degli operai ha preoccupato il personale dell’ente, che ormai da diversi anni naviga a vista in uno stato di profonda crisi. Subito allertato il commissario straordinario Giovanni Rovito che, proprio ieri, aveva in programma un faccia a faccia con il nuovo sindaco di Paternò Nino Naso. Seduti attorno a un tavolo per discutere sul rilancio dell’ente di assistenza regionale che ha debiti per due milioni e ottocento mila euro. I dipendenti vantano ben 38 mensilità arretrate.
Rovito, accompagnato dal direttore Giuseppe Paternò e dal sindaco Naso, si sono recati al Bellia per il distacco della corrente. In quel momento dentro la struttura oltre ai dipendenti c’erano 23 anziani, alcuni dei quali in condizioni di salute non particolarmente buone. Togliere la luce per loro non sarebbe stata una cosa buona, con il rischio di creare ulteriori disagi. Proprio per questo motivo Naso ha deciso di rivolgersi ai carabinieri della compagnia locale. Insieme a Paternò e ai tecnici dell’Enel si è recato nella caserma di piazza della Regione per incontrare il comandante Marco Di Bartolo.
«Abbiamo collaborato per evitare altri disagi – spiega Rovito a MeridioNews -. C’è questo debito pregresso ma noi non avevamo ricevuto nessuna comunicazione. Attualmente la struttura è alimentata grazie all’energia fotovoltaica. Ci stiamo attivando e nelle prossime ore con l’Enel procederemo a una rateizzazione del nostro debito». A tirare un sospiro di sollievo è anche il primo cittadino, successore di Mauro Mangano. «Non avrei mai permesso il taglio della luce – spiega – Dentro quella struttura ci sono i nostri anziani e devo ringraziare il maresciallo Di Bartolo per la sensibilità dimostrata, soltanto così abbiamo scongiurato un grave atto verso la nostra città».
Tra ricorsi, contenziosi e vertici in prefettura bisogna ancora capire come assicurare un futuro alla struttura. A novembre 2016 era arrivata la firma, da parte del presidente della Regione Rosario Crocetta, del decreto d’estinzione. Il Comune di Paternò subito dopo si è appellato al tribunale amministrativo regionale, ottenendo la sospensiva. Adesso si aspetta il mese di ottobre per decidere se il decreto deve essere applicato, con i debiti eventualmente a carico del Comune. Ipotesi di bocciatura che dietro l’angolo nasconderebbe il fallimento del municipio di zona Ardizzone.
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