Io sono il fiume Oreto Wadi al Abbas, storia e memoria dell’umanità

IL FIUME ORETO E’ L’UNICO CORSO D’ACQUA DELLA CITTA’ ANCORA VISIBILE. MA IL SUO STATO RISPECCHIA L’ABBANDONO E LA TRASCURATEZZA DI PALERMO

di Aldo Di Vita

L’autunno a già fatto il suo ingresso, e di buon mattino con la mia fedele fotocamera, mi avvio alla quotidiana passeggiata. Dopo aver superato via Lincon, che porta al foro Italico costeggio la villa Giulia, fino ad arrivare a san Erasmo (un tempo lontano porticciolo di pescatori che praticavano la pesca della tonnara , oggi nel degrado più assoluto, ma questo e un altro capitolo, ne parleremo un’altra volta). Continuando per via Messina marine, e costeggiando la strada dalla parte del mare, raggiungo il ponte dove scorre il fiume Oreto, che dopo alcuni metri sfocia a mare.

Immediatamente vengo colpito da una visione quasi spettrale, il letto del fiume e ridotto ad un piccolo rigagnolo di acqua putrida, e malsana, tutto attorno l’erbaccia e molto alta, e le canne raggiungono un’altezza tale, da coprire la visuale dello stesso fiume. Ovunque in ogni angolo del bacino in cemento, ci sono immondizie di ogni genere, si nota qualche carcassa in decomposizione di uccelli, cani, e gatti, pezzi di mobili, ed elettrodomestici arrugginiti, copertoni ,e materiale edile frantumato assieme al pericolosissimo eternit.

La foce di fatto non esiste più, e coperta dalla vegetazione selvaggia, e quel poco di acqua che si riesce a vedere, e di un colore verdognolo non uniforme con macchie più scure, che richiamano ad un colore paragonabile allo scarico di una fogna a cielo aperto, tutt’attorno aleggia uno sciame infinito di insetti prevalentemente zanzare di ogni specie, e tanti altri insetti di svariate origine.

Questo e quel che rimane di un antico fiume, e del suo delta una grande discarica fognaria.

Ma come d’incanto la natura cerca di proteggere le acque del fiume, e rigogliosamente riesce con le radici, e le sue piante a spaccare anche il cemento, che da entrambi i lati degli argini coprono i letto del fiume. Provo una vera e propria sensazione di sollievo davanti a tutto questo scempio, e come se ci fosse un binomio fra il fiume, e la vegetazione , un amore sviscerale della natura che in ogni modo vuole coprire le nefandezze del genere unano. E per finire lo spettacolo meraviglioso e bello, una miriade di uccelli prevalentemente bianchi fanno da cornice a questo fiume, e alle sue acque che pur selvaggiamente violentate dall’uomo, conservano ancora la forza naturale dell’equilibrio biologico ambientale.

La zona limitrofe al corso del fiume attualmente, e in serio pericolo non solo per il dissesto ambientale, ma anche per gravissime carenze igieniche, a causa della forte presenza di insetti, e altri fattori a rischio animali in putrefazione discariche abusive, con fuori uscita di materiali altamente tossici e quant’altro.

Le immagine che vedete sono state scattate da i due ponti quello di via Messina marine, e quello di corso dei mille confinante col ponte Ammiraglio, (che una volta era attraversato dal fiume Oreto).

Attualmente fare delle valutazioni sugli errori umani, che hanno causato questo disastro ambientale, e molto complesso. La lista e lunga, e occorre risalire il fiume fino alle falde del monte in cui nasce (monte Matassaro Renna), Si comincia prima con le ville, e le casa costruite abusivamente e poi sanate con provvedimenti e decreti. Ma resta sempre il grave sospetto, che non si siano mai rispettate le regole di discarico fognario, che prevedono per norma la tutela delle acque attraverso filtri depuranti..Poi e la volta delle piccole aziende sorte vicino il fiume, che di fatto senza alcuna remore violando ogni regola, e norma hanno scaricato nelle acque di tutto e di più compreso elementi chimici altamente tossici.

Ed infine un vero e proprio esercito di vandali selvaggi e incivili, o meglio ancora dei criminali della peggiore specie, hanno gettato scaricato sul fiume tonnellate di immondizia di qualsiasi natura.

Ora e il momento più delicato parlare delle colpe che riguardano, chi doveva essere garante della tutela ambientale e più specificatamente del fiume Oreto, i cosiddetti amministratori locali che da oltre 50 anni hanno fatto orecchi da mercante, e occhi da non vedenti e tutto questo in un periodo di tempo interminabile che va dal dopo guerra, ad oggi e per oggi intendo la data in cui scrivo.

Nessuno e escluso, si e volutamente cancellata la memoria, la storia le ricchezze naturali della nostra amata Palermo, e nel caso specifico del fiume Oreto nel nome di una falsa ipocrisia, del fare politica d’immagine e di consensi senza una minima dignità morale, dimenticando di fatto i valori importanti della vita, e adottando un sistema miope di malcostume amministrativo e di mala politica mirata solo a creare poteri forti, e affari propri lontani anni luce dal proteggere Palermo, e il suo fiume Oreto dell’umanità.

Oggi tutto questo rispecchia perfettamente, quel genere umano incapace di fare del bene, e capacissimo nell’arte dell’ambiguità, evitando la realtà dell’immenso disastro ambientale.

Salvare oggi il fiume Oreto e salvare il futuro e la vita.

 

Redazione

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