“Io la conoscevo bene”: la sindrome di Hülstoff ai Benedettini

Tutto il mondo è paese, probabilmente. Ci piace pensare che anche a Bolzano (o a Conegliano Veneto, o a Celle Ligure, o a Olgiate Olona), com’è successo in Sicilia e specialmente nei dintorni di Catania, se “c’avessero avuto Miss Italia” si sarebbe manifestata la cosiddetta Sindrome di Hülshoff. O sindrome della parrucchiera della seconda cugina di una che forse una volta in metro ha incontrato la Lecciso.
Variante della più nota sindrome dell’emisfero, o sindrome di Rabelais, conosciuta anche come sindrome del “Totti io lo conosco perché anche lui come me è nato nell’emisfero boreale”. Insomma, quel fenomeno che si verifica ogni qualvolta un comune mortale dall’oggi al domani conquista le prime (o in alternativa le terze) pagine dei giornali. E allora è un tripudio di “IO lo conoscevo benissimo”, “IO gli offrivo il cornetto al bar tutte le mattine”, “IO lo vedevo dal balcone uscire di casa per fare la spesa”…
 
A quelli che insinuano che, se non vinse nel 1950, fu per colpa dell’ascella mai depilata, Maria Scicolone può rispondere che a quell’epoca la ceretta non andava ancora di moda e che, alla faccia della fascia, dopotutto, è diventata Sophia Loren. Da parte sua, Martina Colombari, che nonostante il taglio di capelli spudoratamente anni ’80 nel 1991 la fascia la vinse eccome, sul suo curriculum oggi può vantare nientemeno che “Carabinieri”, “Carabinieri 2”, “I Cesaroni” e “Carabinieri 6”. C’è poi Daniela Ferolla, che in pochi forse ricordano nella foto di rito con la corona in testa scattatale il 10 settembre del 2001, e che però – scusate se è poco – nella prestigiosa vetrina di Wikipedia vanta ben tre righe su una pagina tutta sua, raggiungibile seguendo il percorso che da Biografie porta a Modelli italiani, quindi a Miss Italia.
 
Il pregiudizio c’è. Perché negarlo? Sentir parlare di concorsi di bellezza ci riporta agli USA e all’immediato dopoguerra. La mente corre a Dawn Dwyer (Pastorale americana, il capolavoro di Philip Roth, grande allegoria del sogno americano realizzato ed infranto), a quell’ex Miss New Jersey-quasi Miss America, moglie di Seymour Levov detto lo Svedese, che sull’orlo della depressione ripeterà fino alla fine come quel maledetto titolo le abbia rovinato la vita. E ci diciamo che una Miss potrà giusto sposare un industriale di medio rango alla ricerca della donna-oggetto da esibire, farsi un lifting a Ginevra e poi scappare col vicino di casa. Perché è l’invidia a dettarci le battute. Allora sputiamo sentenze su un concorso che sarà demodé, sarà maschilismo bell’e buono, sarà di una noia indescrivibile, ma ha quasi settant’anni e nessuno si sognerebbe mai di escluderlo dal palinsesto settembrino del primo canale perché resta uno spazio ambìto per gli sponsor più impensabili e continua a contare decine di migliaia di iscritte all’anno in tutta Italia.
 
Ma che succede se dopo estenuanti maratone in diretta Rai, e tacchi a spillo e costumi da bagno e sketch più o meno tragici e genitori in lacrime e televoti e passerelle e interrogatori e trucchi e parrucchi e giurati d’eccezione e congiuntivi non sempre impeccabili, tre finaliste su cinque sono siciliane, e per di più, dopo ripescaggio e a furor di popolo, è Acireale – cittì a festeggiare, ché la reginetta di bellezza “acitana è”?
 
È così all’ex Monastero dei Benedettini, a Catania, i cui forum studenteschi pullulano di messaggi di giubilo per l’avvenuta incoronazione “della nostra collega”. “Ci sono stata 5 anni insieme a scuola!” scrive Lunettina18 su “soQQuadro”. E se qualche antipaticissimo detrattore qua e là insinua che “un’atleta che batte un record del mondo (come la Isinbayeva) si allena tutti i giorni, si fa un mazzo così e si batte fisicamente contro altre atlete, nel concorso di Miss italia, la competizione dove sta?” (gianfritrezzoto su WhateverYouWant), e pochi sciagurati si azzardano a scrivere che “in facoltà non l’ho proprio mai vista” (Clarezerozero su WYW), veniamo a sapere che Balrog di soQQuadro ci ha fatto insieme l’esame di Letteratura teatrale italiana con Nicastro il 9/7/2008, e che (col senno di poi) si mangia le mani per non averle chiesto il numero di telefono. Invece morfea di soQQuadro, insieme a tanti altri, le aveva sempre detto “di partecipare a qualche concorso e lei rispondeva sempre dicendo che non era interessata ‘e poi figurati se vinco io’.
 
Sul blog di “DuPale” (il programma che la neo-Miss conduceva su Radio Etna Espresso) Maldina le lascia un commento esordendo con un affettuoso “Ciao Miriam, la più bella d’Italia è cambiata da come la ricordava ai tempi del liceo”. “NESSUNO può immaginare l’emozione nel vedere l’elezione di chi ascoltavo ogni mattina alla radio” assicura kouam, sempre sul blog di DuPale. Mentre su soQQuadro Balrog non demorde, e arriva ad affermare che “In una società dove qualcuno al governo parla di ‘Superiorità della razza padana’ per le vittorie alle Olimpiadi, il fatto che codeste ragazze catanesi siano arrivate al podio ci dovrebbe almeno inorgoglire”. E anexplosionofcolours taglia corto, ché c’è poco da protestare, visto che “In Sicilia i fimmini SU comu a lupara”.
 
Lo scettro di Miss Simpatia, a nostro parere, va a FeDeRiCa, che sul blog di DuPale lascia un commento dettato dal cuore, che ci lascia senza parole e che ci fa ben sperare per il futuro del concorso di Miss Italia e della nostra Sicilia: “Buonasera a Tutti! Che dire: Miss Italia 2008 è davvero bella, diversa dalle altre ma dai lineamenti tipici di una Siciliana DOC! Le mie 10 chiamate alla numero 097 stavolta sono servite!!! ^_^ Auguro anche io a Miriam, da siciliana (abito in un paesino della provincia di Catania), un futuro pieno di successi e gioie… Io e te in realtà siamo molto simili: siamo entrambe sicule, per giunta di catania&dintorni; tu hai frequentato ed io quest’anno frequenterò l’ultimo anno del Liceo Classico, in rete ho letto che anche tu come me segui la Nazionale e ammiri/adori Gigi Buffon e che il tuo piatto preferito è la parmigiana, fatta con tanta cura dalle nostre rispettive mamme…la tua vittoria è stata un pò anche la mia”. Che il 2009 sia l’anno del bis?

Noemi Coppola

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