Neanche un anno fa ha investito due donne, senza neppure fermarsi a soccorrerle. Ora il 35enne E.P. è stato condannato dal tribunale di Palermo a otto anni per duplice omicidio stradale. L’11 maggio del 2018 l’uomo ha travolto Anna Maria La Mantia e Angela Merenda, di 63 e 43 anni, madre e figlia, mentre stavano attraversando la strada in via Fichidindia, a Brancaccio.
Le due vittime, cristiane evangeliche, erano appena uscite dalla chiesa che frequentavano con altri fedeli. Secondo la ricostruzione dell’accusa l’automobilista le avrebbe travolte dopo avere percorso un tratto di strada stretto e buio, in cui il limite di velocità era di 50 chilometri orari. Ma l’uomo, come è stato accertato, andava a una velocità più che doppia, esattamente a 108 all’ora. L’auto per giunta non era assicurata e anche le gomme erano in pessime condizioni. L’uomo era stato poi rintracciato dai carabinieri l’indomani mattina, dopo avere cercato di far perdere le proprie tracce. Ed era stato subito arrestato, in base alle nuove norme più severe, per i casi di incidenti provocati dalla condotta apertamente imprudente di chi li causa.
E.P. è e resta detenuto: ha usufruito finora dello sconto di un terzo della pena, prevista per il rito abbreviato. Da tempo gli è stata ritirata per sempre la patente di guida che, peraltro, al momento dell’incidente era scaduta da tre anni. Il giudice ha accolto le richieste dell’accusa e delle parti civili, che saranno risarcite. I familiari delle vittime sono stati assistiti da Giesse risarcimento danni, attraverso i legali del gruppo specializzato nei casi di incidenti mortali.
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