da Giuseppe Scianò e Corrado Mirto
riceviamo e volentieri pubblichiamo
Non ci pare che tuteli realmente le grandi Opere del PATRIMONIO ARCHEOLOGICO ed ARTISTICO SICILIANO il Decreto, emesso recentemente dallassessore regionale al Turismo, Maria Rita SGARLATA, con il quale si stabilisce – per 23 grandi opere, del valore assicurativo superiore ai 400 milioni di euro – il DIVIETO di trasferimenti temporanei in Musei italiani o esteri, con la prescrizione, però, che per questi Beni, solo la GIUNTA REGIONALE potrà stabilire DEROGHE al DIVIETO di trasferta.
Questo DECRETO ci scandalizza! Non vogliamo essere volgari, né superficiali, ma dobbiamo convenire che, anche in questo caso, si verifica lipotesi prevista dal detto popolare secondo il quale Fatta la legge, nasce linganno.
Non è vero, infatti, che esista il DIVIETO DI TRASFERTA per le Opere dArte (ed in particolare le 23 opere indicate nellelenco della massima tutela). E vero che si sono create nuove condizioni e nuove regole per renderne possibile e legittimo il trasferimento temporaneo in Musei stranieri. E soltanto questione di Assicurazioni, di volontà politica, di tariffario e di eventuali SCAMBI con il Paese ospitante. Il quale ultimo dovrà anche pagare il PREZZO ritenuto congruo.
Insomma: la virtù della Regione siciliana su tale materia crolla davanti alle TARIFFE.
Il principio della salvaguardia ad ogni costo di questo o di quel capolavoro viene meno, di fatto, con una buona dose di ipocrisia politica, proprio nel momento stesso in cui, ad alta voce, se ne proclama la non trasferibilità.
Gli Indipendentisti del Fronte nazionale siciliano sostengono, intanto, il principio che debbano essere i turisti a visitare, in Sicilia, le Opere artistiche ed archeologiche, nel rispettivo contesto storico ed ambientale. E non viceversa. E sostengono anche che non si possa MONETIZZARE in alcun modo il valore di un BENE CULTURALE che, peraltro, è spesso pluri-millenario e che, comunque, è un UNICUM.
Il Fronte nazionale siciliano Sicilia Indipendente chiede che, nella Regione siciliana, nelle Istituzioni comunque competenti in materia e, soprattutto, nellopinione pubblica siciliana, si affermi a gran voce lesigenza che la difesa del Patrimonio culturale ed archeologico siciliano sia totale.
Non è un problema di prezzo. E un problema di responsabilità e di consapevolezza. E una questione di rispetto per un Patrimonio artistico ed archeologico che appartiene allUmanità, ma che noi Siciliani, che ne siamo eredi, possessori e custodi, dobbiamo salvaguardare, anche per le generazioni future. Ed, infine – diciamolo con chiarezza – QUESTIONE DI DIGNITA !
Unultima considerazione: le attuali MIRABILI iniziative del Governo regionale siciliano vengono adottate proprio nel momento in cui, nel Museo di CLEVELAND, sono ospitate due Opere che hanno subìto e subiscono ritardi ingiustificabili nella RESTITUZIONE
Se questa non è UNA VERA VERGOGNA, diteci che cosa è ..
A N T U D U !
Nota a margine
Infatti, gli amici del Fronte nazionale siciliano hano ragione da vendere: quella del Governo regionale è la solita sceneggiata. Invece di lavorare per fare arrivare i turisti nellIsola, completando i porti turistici o potenziandoli, aumentando i posti letto, migliorando la viabilità e i servizi, la politica siciliana, da un lato, sperpera i soldi con campagne pubblicitarie inutili, in molti casi organizzate nella nostra Isola (per promuivere la Sicilia in Sicilia: una farsa); dallaltro lato invia in giro per il mondo le opere che dovrebbero fare arrivare i turisti dalle nostre parti.
La verità è che gli incredibili sperperi di denaro pubblico emersi con lindagine della magistratura sul Ciapi di Palermo e sui fondi dellassessoreato regionale al Turismo fanno il paio con linvio dei capolavori della Sicilia nel mondo. Sono le due facce della stessa medaglia. Lobiettivo, in tutte due i casi, è quello di far entrare il denaro pubblico nelle tasche dei privati. Il tutto a scapito della crescita del turismo in Sicilia.
Non ci dobbiamo stupire, insomma, se in Sicilia arrivano meno turisti che a Malta. O se Vemezia, da sola, riceve più del doppio dei turisti di tutta la Sicilia. Secondo voi i veneti mandano le loro opere darte in giro per il mondo come fa la Sicilia?
La gestione dei beni culturali e del turismo, in Sicilia, è un delirio. Bast pensare allisolamento nel quale è stata confinata la Venere di Morgantina, della quale non parla più nessuno. Anche perché i soldi della promozione, in Sicilia, come già detto, servono a promnuovere i bilanci degli amici.
Il precedente Governo regionale, in cambio del ritorno della Venere di Morgantina – che è nostra ed era stata trafugata dalla Sicilia alla fine degli anni 80 – ha inviato negli Stati Uniti dAmerica una marea di pezzi di inestimabie valore.
Questi gioielli sono tornati in Sicilia?
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