«Catania ha bisogno di un sindaco che faccia gli interessi della città. Bianco ne prenda atto e si dimetta». È la richiesta del comitato No Pua. Che, dopo la pubblicazione su MeridioNews della notizia dell’intercettazione tra Enzo Bianco e Mario Ciancio a proposito del piano urbanistico attuativo Catania Sud, annuncia una conferenza stampa per sabato, alle 10.30, in piazza Duomo. Un appuntamento al quale parteciperà anche Catania bene comune. «L’attuale amministrazione – si legge in una nota del movimento etneo – ha perso, evidentemente, ogni credibilità e autorevolezza. È necessario che ogni esponente della giunta e ogni consigliere comunale che ha votato le varie delibere sul Pua dia spiegazioni».
Le informazioni diffuse dal nostro quotidiano aprono, secondo gli attivisti del comitato No Pua, «uno scenario inquietante e sconvolgente sugli interessi che stanno dietro alla realizzazione del Pua e che vedono coinvolti imprenditoria, mafia e politica ai massimi livelli». L’investimento sulla zona della Playa vale circa 300 milioni di euro e servirebbe a realizzare un centro polifunzionale con alberghi, sale congressi, campi da golf, parco divertimento e un grande acquario. «Le ombre gettate sulle elezioni comunali del 2013 delegittimano la rappresentanza istituzionale uscita dalle urne – prosegue Catania bene comune – che evidentemente non può più ricoprire tale ruolo. È necessario che si torni immediatamente a votare».
L’unico progetto per la realizzazione del Pua è stato presentato dalla società Stella polare srl, «che ha avuto tra i soci fondatori due persone vicine alle famiglie mafiose dei Laudani e degli Ercolano», scrive il comitato. In riferimento a un articolo – pubblicato ieri su questa testata – in cui si raccontava l’organizzazione societaria della ditta costituita nel 2005 dal veronese Renzo Bissoli e dai catanesi Salvatore Modica e Francesco Strano. «Il comitato si batte da anni contro il Piano urbanistico attuativo Catania Sud perché riteniamo il progetto uno scempio ambientale, un’idea di sviluppo assolutamente sbagliata e fallimentare, una speculazione edilizia a favore di Mario Ciancio, che ha acquistato i terreni quando avevano una destinazione agricola e dopo l’approvazione della variante se li ritrova edificabili, e della mafia che come abbiamo visto era pronta a sfruttare l’affaire Pua».
«Adesso è chiaro – continua la nota inviata alla stampa dal comitato cittadino – perché l’amministrazione ha più volte rifiutato il confronto sul Pua che il Comitato ed altre 25 associazioni avevano richiesto con una lettera pubblica. Il sindaco è persona che mantiene la parola. Il Pua si doveva fare, presto, subito, senza discussioni… Senza rompiscatole…». E annuncia: «Stiamo mettendo insieme tutti i tasselli del puzzle sul Pua e vogliamo rendere noto a tutta la città il quadro che ne viene fuori».
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