Ingroia: “Trattiva Stato-mafia,vicini alla verità, ma basta con la reticenza istituzionale”

“Siamo vicini alla verità su quella che fu la trattativa Stato-Mafia all’indomani delle stragi del ’92. Ma per giungere alla completa verità, quindi per fare questo ultimo tratto di strada verso la meta, serve l’impegno della politica”.  Lo afferma Antonio Ingroia, procuratore aggiunto della Repubblica di Palermo.

“C’è in atto anche un lavoro importante della Commissione parlamentare Antimafia, ma sono due gli obiettivi da raggiungere: combattere l’omertà dei capi mafia sul periodo stragista e combattere la reticenza sulla “trattativa” da parte di uomini delle Istituzioni che non hanno raccontato tutto quello che successe in quel triste periodo della storia italiana. C’è quindi l’esigenza-prosegue Ingroia- e la politica deve avvertirla quanto la
magistratura, che la legge sui collaboratori di giustizia venga riformata. Molti pentiti quando hanno iniziato a parlare del rapporto Stato-Mafia si sono sentiti quasi imbavagliati.

“Ma occorre pure abbattere il muro di gomma della reticenza istituzionale: per far ciò serve una spinta, quasi un colpo di reni, della politica di oggi che dimostri una rottura col passato e con quei rappresentanti Istituzionali che non hanno raccontato la verità. Alla politica di oggi dobbiamo chiedere di dare l’esempio, approvando una modifica del 416 ter che renda punibile il patto pre-elettorale tra i politici, appunto, e i boss mafiosi sulla base di uno scambio di
voti in ragione di favori promessi una volta eletti. Questa riforma sarebbe un bel gesto agli occhi dei cittadini-elettori prima delle prossime elezioni regionali in Sicilia e delle consultazioni politiche per il rinnovo del Parlamento nazionale”.

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Redazione

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