Infermieri, il Nursind Palermo lancia l’allarme «Carenza personale, a rischio salute pazienti»

La carenza di infermieri nelle strutture ospedaliere mette a rischio la salute dei pazienti, per questo occorre sbloccare i concorsi nella Sanità. È l’allarme che arriva dal sindacato autonomo delle professioni infermieristiche Nursind che, citando un recente studio realizzato dall’Università di Genova assieme a docenti italiani della Penysylvania University, spiega come la carenza di infermieri negli ospedali aumenti il rischio di infezioni e mortalità dei pazienti. In Sicilia, secondo il sindacato, questo si traduce in un aumento del 35 per cento del rischio di mortalità dei pazienti. Il Nursind a livello regionale ha posto l’accento sulla «continua diminuzione degli infermieri nelle unità operative a elevata assistenza e nelle Terapie intensive», aggiungendo di aver «osservato una progressiva riduzione di personale infermieristico anche nei pronto soccorso, nei reparti di Rianimazione e in quelli di Terapia intensiva neonatale». Per il sindacato «è prevedibile nel breve e medio periodo l’aumento della mortalità legata alle infezioni ospedaliere o per le mancate pratiche d’assistenza determinate proprio dalla riduzione del personale infermieristico». 

Per sensibilizzare politica e istituzioni sulla necessità di accelerare l’iter per i concorsi, domani a Palermo ci sarà una manifestazione di protesta con inizio alle 11 all’angolo tra le vie Ruggero Settimo e Generale Magliocco. «A Palermo la situazione è più o meno uguale a quella che c’è nelle altre città metropolitane, come Catania e Messina – dice Enrico Virtuoso, segretario territoriale Nursind –  I posti che l’assessorato dice di voler mettere a concorso, a stabilizzazione e a mobilità, li stiamo aspettando da tempo perché attualmente i colleghi nei vari reparti non possono usufruire delle undici ore di riposo che spettano per legge, che comportano turni, doppi turni e rientri. Tanto meno delle ferie estive». 

Per Virtuoso non serve una soluzione tampone ma «che sia più o meno definitiva». Negli ospedali palermitani, per quanto riguarda il numero di infermieri per paziente  il dato «varia da reparto a reparto – aggiunge il segretario Nursind di Palermo –  ci sono situazioni che da sempre sono state carenti di personale e continuano ad esserlo. Come in generale nei reparti di Medicina. Secondo lo studio citato dal sindacato, se il rapporto ottimale è di un infermiere ogni sei pazienti, per ogni degente in più i rischi di complicanze aumentano del 7 per cento. In Sicilia «e anche a Palermo questo rapporto è pari a un infermiere ogni undici pazienti», aggiunge Virtuoso. Questo dato quindi peggiorerebbe la qualità dell’assistenza. «Senza considerare che la popolazione italiana sta invecchiando rapidamente  – spiega Virtuoso – nei nostri reparti avere pazienti anziani e spesso anche non autosufficienti sta diventando una cosa comune. Il nostro carico di lavoro – afferma il sindacalista –  è alto perché le persone hanno bisogno di più prestazioni rispetto al passato e anche perché gran parte del nostro lavoro è improprio e spesso ci troviamo a dover svolgere le mansioni proprie del personale di supporto, gli Oss, operatori socio sanitari». Si tratta di figure professionali che sono previste nei reparti perché si occupino dell’assistenza igienico domestica alberghiera. «In molte situazioni queste funzioni le svolgono gli infermieri. Nel decreto assessoriale dell’anno scorso si sono fissati i coefficienti di operatori delle dotazioni organiche Oss, in media di 0,20 per posto letto. Significa che per avere un Oss sicuro per ogni turno bisognerebbe avere 34 posti letto. Qualsiasi reparto che ne ha una quantità inferiore non ha un Oss a turno». Malgrado questi coefficienti siano già per il sindacato insufficienti, ci sarebbero ancora posti vacanti previsti per gli operatori socio sanitari. «Quindi fino a ora noi abbiamo lavorato senza il supporto del numero minimo di Oss che quel decreto ci garantirebbe. Quindi il demansionamento degli infermieri secondo me è stato certificato dall’assessorato. Una situazione grave. Invece, dove noi registriamo criticità le autorità sanitarie vedono situazioni soddisfacenti. Quando noi individuiamo carenze loro parlano di abbondanza».

Da qui la richiesta dello sblocco dei concorsi anche se «dal mio punto di vista questo non risolverebbe la situazione perché la Sicilia resterebbe sempre con quttro infermieri ogni mille abitanti secondo dati dell’Ipasvi (ordine degli infermieri ndr)  ma sarebbe sicuramente una boccata d’ossigeno – continua Virtuoso – con l’introduzione di forze nuove, più giovani, perché l‘età media degli infermieri si è allungata oltre i cinquanta anni. Parliamo anche di persone alle soglie della pensione, che temiamo non verranno sostituite».  In particolare a Palermo i posti che verrebbero occupati grazie ai concorsi sarebbero, stima il sindacato, intorno ai 500. «Senza contare che questo numero comprende le stabilizzazioni, ovvero infermieri attualmente in servizio a tempo determinato. Poi si deve mettere in conto la mobilità che non garantisce che gli infermieri restino in loco. In definitiva la nuova forza lavoro sarebbe, così, poco meno della metà del totale».

Stefania Brusca

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