Indagato un dipendente di Sicilia Futura all’Ars Avrebbe sottratto 25mila euro ai conti del gruppo

Un sequestro preventivo d’urgenza, per circa 25mila euro, è scattato stamattina nei confronti di un dipendente dell’ex gruppo parlamentare all’Ars Sicilia Futura, oggi ormai sciolto. 

I finanzieri del Nucleo Operativo Metropolitano di Palermo, coordinati dalla locale Procura, hanno accertato che il dipendente – Antonino Randazzo, 66 anni di Palermo – agevolato
dall’incarico di addetto ai pagamenti e quindi con accesso diretto ai conti correnti del gruppo parlamentare, si sarebbe appropriato, senza alcuna autorizzazione, di 25mila euro
versati dall’Assemblea regionale come contributo in favore della compagine parlamentare. 

Il pm ha quindi emesso un decreto di sequestro preventivo
d’urgenza dei beni per un valore corrispondente alle somme di cui il dipendente pubblico si
è appropriato.
In esecuzione di tale provvedimento, i Finanzieri hanno proceduto ad immediati
accertamenti patrimoniali procedendo al sequestro, per quota parte, di un immobile di proprietà dell’indagato,
a Termini Imerese.

L’indagine della Guardia di finanza nasce da una segnalazione della Corte dei Conti, sezione controllo, che ha rilevate delle irregolarità formali su rendiconti e documenti del gruppo Sicilia Futura. Gli investigatori hanno quindi sentito l’allora capogruppo deputato Nicola D’Agostino (oggi passato a Italia Viva) e altre persone. Hanno così ricostruito come il dipendente Randazzo avrebbe distratto in più occasioni durante il 2018 delle somme, per un totale di 25mila euro, effettuando bonifici senza la firma del presidente D’Agostino sul suo personale conto corrente e su quello di altri lavoratori del gruppo. Secondo i finanzieri, infatti, anche altri soggetti, al momento non identificati, avrebbero usufruito delle somme.