LA SCUSA SAREBBE QUELLA CHE COSTEREBBERO TROPPO. MA COSI’ FACENDO NON SI UCCIDE LA DEMOCRAZIA? DIETRO, SECONDO RADIO TAM TAM, CI SAREBBE LA PAURA DELL’AREA CUPERLO E DEI RENZIANI CHE TEMONO CHE IL LORO CANDIDATO, FAUSTO RACITI, VADA GIU’…
La notizia è così assurda che non sembra vera. E infatti noi ci rifiutiamo di credere che in un Partito che si dice “Democratico” possa avvenire una cosa del genere. Insomma, noi ci rifiutiamo – categoricamente – di credere che ci possano essere dirigenti del PD siciliano che starebbero lavorando, alla fine, per minare alla base la democrazia all’interno del PD siciliano. Ci rifiutiamo di credere che una parte del Partito Democratico dell’Isola, il 16 febbraio, in occasione dell’elezione del nuovo segretario regionale, vorrebbe non montare i gazebi.
La nostra, ovviamente, è un’indiscrezione. Ma è un’indiscrezione ‘pesante’, che ci portiamo dietro da due giorni. E che stasera abbiamo deciso di scrivere perché la storia – lo ribadiamo – ci sembra così assurda che ci rifiutiamo anche di prenderla in considerazione.
Dunque, una parte della dirigenza del PD siciliano non vorrebbe montare i gazebi in occasione dell’elezione del nuovo segretario regionale del Partito in Sicilia. Viene da chiedersi a questo punto: dove dovrebbero votare gli iscritti di questo Partito? A quanto ci dicono – ma ripetiamo, sono solo indiscrezioni – nelle sedi del Partito. O in altri luoghi che verrebbero individuati caso per caso. Insomma, un’elezione in ‘famiglia’…
A conti fatti, l’elezione del segretario regionale del PD siciliano – che è un momento importante per un Partito aperto alla società – dovrebbe essere gestito nel chiuso delle segreterie. Una cosa a dir poco scandalosa, se ciò risultasse vero.
Ci dicono – ma lo ribadiamo ancora una volta: sono solo indiscrezioni – che ci sarebbe un problema economico. Se così fosse, ci sarebbe da chiedersi: giusto per l’elezione del segretario regionale arrivano i problemi economici? Ma guarda un po’ che combinazione…
Stranezze del PD siculo. Che, nella primavera del 2012 – quando si trattò di organizzare un ‘agguato’ contro la candidatura di Rita Borsellino alle elezioni primarie per la designazione del candidato a Sindaco di Palermo – non si fece problemi di soldi. Allora c’era da ‘impiombare’ una persona per bene che si rifiutava di avallare il papocchio di Antonello Cracolici e Giuseppe Lumia con il Governo Lombardo.
Allora nessuno si pose il problema che un sacco di gente andò a votare non per sostenere Fabrizio Ferrandelli, ma per tenere in vita il Governo Lombardo. E il dubbio fu che una parte di questa gente, con il Pd, non aveva nulla a che spartire.
Oggi – così sussurrano i maligni – il problema potrebbe essere opposto. A quanto si racconta, nonostante il sostegno della stragrande maggioranza dei ‘capi’ del PD siciliano – area Cuperlo e renziani insieme appassionatamente – sembra che la candidatura di Fausto Raciti non decolli. Anzi, sembra che venga vista, dalla base del PD, come una candidatura di ‘Palazzo’.
Insomma, sembra che la base del PD siciliano – cioè la gran massa di iscritti e militanti di questo Partito già traditi in occasione del mancato referendum interno sul Governo Lombardo, mai celebrato – non ne vorrebbe sapere di votare in massa per Raciti. E questo sarebbe uno smacco per i cuperliani e per l’area Renzi che, insieme, rischierebbero di perdere la faccia.
Da qui l’esigenza di ridurre la partecipazione al voto, limitandola ai fedeli. E poi, si sa, nelle sedi del Partito le schede si potrebbero ‘leggere’ con più attenzione…
Noi continuiamo a non credere a questa assurda storia. E siamo certi che verremo piacevolmente smentiti.
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