«Ho appreso la notizia questa mattina prima di recarmi al lavoro mentre stavo prendendo un caffè in uno dei bar a pochi metri dal teatro Massimo- racconta Michele, dipendente di un ristorante della zona – sono rimasto incredulo e sbigottito. In cuor mio speravo che si trattasse di un caso di omonimia, ma non è stato così. Ho cercato nei siti internet ed ho scoperto l’amara realtà».
Sono molti i locali che insistono nell’area pedonale da molti conosciuta come la zona della Champagneria, e tutti tra gestori e dipendenti descrivono Dario Farrauto, morto questa notte nell’impatto tra la sua Vespa e un auto della polizia, come un giovane sorridente e pieno di vita. Prima di gestire il Modcafè che si trova proprio in via Bara dell’Olivella, a pochi metri da via Roma, il trentenne amava frequentare i locali della zona come ogni ragazzo di quell’età e da qualche mese si dedicava a tempo pieno all’attività della ristorazione.
«Dario era un ragazzo intraprendente e sempre sorridente – continua Michele – l’ultima volta che l’ho visto è stata la scorsa settimana. Era passato invitandomi a bere qualcosa accompagnato sempre dal solito entusiasmo e io poco dopo sono andato a bere una birra e come sempre siccome era un ragazzo generoso non mi fece pagare. Ecco questo era Dario, un ragazzo che amava la vita, il suo lavoro, nonostante la fatica e le ore piccole. Amava gli amici e la compagnia. Insomma un concentrato di energia».
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