La Cgil esclusa come parte civile, ammessa invece la Società interporti siciliani. Sono alcune delle decisioni della giudice Marina Rizza nell’udienza preliminare per il presunto malaffare agli uffici catanesi della Società Interporti Siciliani. Nell’udienza di oggi era ancora assente l’assessore regionale all’Economia Marco Falcone, difeso da Laura Biondo, che ha presentato un certificato essendo impegnato in commissione nazionale antimafia. Per lui la gup ha stralciato la posizione che sarà affrontata nel corso della prossima udienza fissata per l’11 luglio.
Per la stessa data è prevista la decisione sul rinvio a giudizio di Gaetano Armao, e poi su l’ex assistente del coordinatore azzurro Giuseppe Li Volti, sull’ex deputato regionale Nino D’Asero. Rischiano il processo pure l’ex amministratore di Sis, Rosario Torrisi Rigano, interdetto dall’esercizio di ruoli direttivi; la dipendente dell’Interporto Cristina Sangiorgi, sospesa dal pubblico esercizio e l’imprenditore del settore autotrasporti Luigi Cozza, finito ai domiciliari. Il reato contestato a Torrisi Rigano, Armao, Falcone, Li Volti e Sangiorgi è di induzione indebita a dare e promettere utilità; c’è invece anche la corruzione per l’ex amministratore della Sis e Cozza
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