«La giornata di ieri (ma anche quella odierna e immagino, purtroppo, anche quelle a venire) per me è stata oltremodo pesante e psicologicamente provante. Lavoro in Regione dal 1982, quindi da ben 36 anni, e mai un appunto è stato sollevato sui miei comportamenti sia sul piano delle funzioni a me attribuite che al rispetto delle regole».
Lo scrive su Facebook Toni Costumati, coinvolto nell’inchiesta sui furbetti del cartellino all’assessorato regionale alla Salute, ex presidente Acli ed ex dirigente del Pd. Il suo legale, Giustino Ferraro, fa notare che a Costumati che ha l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, viene contestato l’allontanamento dal posto di lavoro per sole cinque ore (circa 50 minuti per cinque episodi) nell’arco di un mese.
«Assenze queste che saranno puntualmente giustificate e che appaiono pienamente compatibili con le mansioni svolte dal dottor Costumati che all’epoca faceva parte del ufficio di gabinetto dell’assessore. – dice -. Nessuno scambio di badge con altri colleghi o alterazioni di computer viene contestato al mio assistito che presto spiegherà la realtà delle cose al giudice durante l’interrogatorio di garanzia».
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