«Gli inceneritori di Musumeci vanno fermati, non sono previsti dal Piano rifiuti siciliano e non sono certamente graditi all’Europa, il cui quadro normativo va in direzione diametralmente opposta, orientato al recupero e all’economia circolare piuttosto che verso l’incenerimento». L’appello è del deputato regionale Giampiero Trizzino. Il cinquestelle è il primo firmatario di una mozione che è stata già sottoscritta dai colleghi di partito, dal deputato Claudio Fava, dall’esponente dei Verdi Valentina Palmeri e da Danilo Lo Giudice, del gruppo misto e vicino all’ex sindaco di Messina e futuro candidato a palazzo d’Orleans Cateno De Luca.
Il documento punta a impegnare il governo Musumeci a fare un passo indietro rispetto alla volontà di andare avanti nell’iter che dovrebbe portare alla realizzazione di due inceneritori – o termoutilizzatori come preferisce chiamarli il presidente della Regione – nell’isola. Nelle settimane scorse si è chiusa anche una manifestazione d’interesse per sondare il mercato, con poco meno di una decina di ditte che si sono fatte avanti. «Gli inceneritori – dice Trizzino – sono contrari alle direttive sulla economia circolare, contrari alla nuova strategia sostenibile dell’European green deal, contrari agli strumenti finanziari per la transizione ecologica e, come se non bastasse, contrari anche al Piano regionale dei rifiuti voluto dallo stesso Musumeci. Insomma, non si capisce come si possano giustificare in Sicilia».
«Nella mozione – prosegue Trizzino – abbiamo spiegato, dati alla mano, che nel Piano regionale dei rifiuti voluto dallo stesso Musumeci neppure un anno fa, non si fa menzione di inceneritori né di rifiuti da inviare ad incenerimento. Non sono state calcolate neppure le frazioni di raccolta indifferenziata che ipoteticamente dovrebbero andare bruciate o inviate in discarica. Nessun calcolo previsionale, niente di niente. Persino l’avviso esplorativo con il quale si chiede alle imprese di manifestare il loro interesse alla realizzazione di inceneritori – sottolinea Trizzino – è costruito sul nulla. In altre parole è stato chiesto alle aziende se fossero interessate a costruire questi impianti, senza che vi fosse la reale possibilità di costruirli».
A intervenire sul punto è anche il capogruppo dei cinquestelle Nuccio Di Paola. «Musumeci all’ultimo miglio della sua sciagurata legislatura tira fuori dal cilindro la trovata degli inceneritori per coprire la sua disastrosa gestione dello smaltimento dei rifiuti, che in Sicilia, anche grazie a lui – attacca Di Paola – è in perenne emergenza. Il presidente si sveglia ora, in piena campagna elettorale, per cercare di accaparrarsi qualche voto. Ma, purtroppo per lui, i siciliani non sono stupidi. Nella vicenda degli inceneritori, tra l’altro, contraddice se stesso: si ostina a dire di volere togliere la gestione dei rifiuti dalle mani dei privati e poi chiede agli stessi privati di costruire e gestire questi impianti. Un paradosso».
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