Incendio a Linguaglossa, aperte indagini sul dolo Assessore: «Non finisce il buon lavoro sui rifiuti»

La matrice dolosa dell’incendio che, all’alba di ieri, ha distrutto il deposito mezzi della Camedil a Linguaglossa, è ormai quasi del tutto confermata. I carabinieri della locale stazione e di Randazzo indagano tenendo in considerazione tutte le piste. Da quello più immediato, un atto criminale sullo sfondo di una possibile richiesta di pizzo, a ipotesi al momento non prefigurabili. Ieri mattina l’amministrazione del sindaco Salvatore Puglisi si è confrontata con le forze dell’ordine prima di mettersi al lavoro per scongiurare l’emergenza rifiuti in paese. L’impresa colpita dal rogo è titolare dell’appalto per la nettezza urbana dallo scorso settembre e, già all’avvio del cantiere – secondo quanto emerge adesso -, erano arrivati segnali non rassicuranti

Una bottiglia contenente liquido infiammabile fu ritrovata in quei giorni nello spazio antistante l’ex cantina Ave dal personale della ditta. L’episodio venne regolarmente denunciato. Oggi l’eventuale mano incendiaria sembra essere passata all’azione. I rilievi compiuti da pompieri e carabinieri nell’ex cantina – struttura concessa in comodato d’uso dalla città metropolitana di Catania al Comune per usarla come isola ecologica – hanno portato alla scoperta di un varco in un muro. Da questo «buco» nella parete di blocchi di cemento, realizzata dalla Camedil per mettere in sicurezza il deposito mezzi, qualcuno si sarebbe introdotto nella rimessa, o avrebbe gettato del combustibile, per poi appiccare l’incendio.

«Certo è che il nostro lavoro non si ferma qui, andremo avanti con ancora più decisione», spiega a MeridioNews l’assessore all’Ecologia Francesco Malfitana. La Camedil, società di San Giuseppe Jato che a Linguaglossa dà lavoro a 13 operai, ha subito un danno pesantissimo: sei veicoli usati per il porta a porta sono stati «liquefatti» dalle fiamme. Si è salvato solo un autocompattatore che era invece parcheggiato nel piazzale. «Nella rimessa c’erano anche nuovi contenitori che avremmo distribuito ai cittadini e delle telecamere che avremmo dovuto installare in paese. Tutto è andato distrutto», aggiunge Malfitana. Dall’azienda, dopo un primo momento di scoramento, è arrivato l’impegno a «non mollare Linguaglossa». In ballo ci sono sopratutto i progressi registrati nella differenziata che l’assessore richiama con orgoglio: «Ad aprile abbiamo superato il 70 per cento, numeri finora mai visti nel nostro Comune. Questi sforzi dei cittadini non possiamo vanificarli proprio adesso».

Lunedì prossimo la raccolta dovrebbe riprendere con nuovi mezzi. Nel frattempo oggi e venerdì verrà ritirato soltanto l’umido, sabato il secco. Ci si mette una pezza anche con l’aiuto dei Comuni vicini. «Da Piedimonte Etneo e Castiglione – spiega l’assessore Malfitana – abbiamo avuto subito un’offerta di aiuto: dopo avere completato la loro raccolta giornaliera manderanno dei veicoli a lavorare da noi, ringrazio molto i sindaci per la vicinanza che ci hanno mostrato». 

L’episodio ha intanto rinfocolato anche la polemica politica. L’ex candidato sindaco Salvatore Comodo, consigliere d’opposizione, ha invocato «visti i gravi fatti» le dimissioni di Puglisi e Malfitana. Attacco rispedito al mittente: «No comment».

Francesco Vasta

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