«Grazie a chi ha creduto, per chi si è coinvolto. Questa collaborazione è stata un dono. L’amore è sempre un dono e riconosce e accoglie l’altro». Parla di getto monsignor Corrado Lorefice, arcivescovo di Palermo, alla presentazione dei tre nuovi poli diurni (per un totale di circa 30 posti) e notturni (per un totale di circa 72 posti) per l’accoglienza di soggetti fragili in povertà socio-sanitaria e lo svolgimento di attività di integrazione, presa in carico e inclusione attiva, oltre alla attivazione di una unità di strada per il primo contatto. Un’opera realizzata grazie ai fondi Pon Metro e al lavoro, insieme al Comune, di un’associazione temporanea di scopo composta dall’Istituto Don Calabria, dal centro diaconale La Noce – Istituto Valdese, dalla Croce Rossa Italiana e dalla Panormitana Onlus. Una sinergia interculturale e interreligiosa, che ha visto alcune delle realtà più impegnate nella lotta alla povertà lavorare insieme per uno scopo comune. E lo scopo è stato realizzato, con delle piccole stanze biposto, tutte corredate da bagni, in cui possono trovare rifugio senzatetto e persone in difficoltà economiche.
E grande è stata la partecipazione alla presentazione, con oltre un centinaio di persone che si sono accalcate all’interno dei locali del centro Agape di piazza Santa Chiara, uno dei tre poli insieme a Casa San Francesco e San Carlo. Così come tante sono state le personalità coinvolte. Oltre al già citato Lorefice, infatti, erano presenti, fianco a fianco, il pastore della chiesa Valdese di Palermo, Peter Ciaccio e l’imam di Palermo, Francesco Macaluso Ahmad ‘Abd Al-Majid, con Marco Guttilla, coordinatore delle attività, il sindaco Leoluca Orlando e l’assessore alla Dignità dell’abitare Giuseppe Mattina. «Questa amministrazione – dice proprio Mattina – ha la responsabilità istituzionale di garantire i diritti dei senzatetto, al di là di qualunque fede o provenienza. Questo è solo l’inizio di un percorso, questa rete deve andare avanti. Sappiamo che non bastano tre poli, per questo è prevista l’apertura di altre due strutture nei prossimi mesi, oltre alla possibilità di affittare venti appartamenti sempre grazie a fondi Pon Metro e al centro di piazzetta della Pace».
«Basta guardare queste facce – aggiunge Orlando indicando la platea – per avere idea della bella Palermo: tutti diversi, ma tutti uguali. Siamo molto più avanti di tante altre realtà d’Europa, forse perché partivamo da molto indietro. E proprio all’Europa voglio dire grazie, all’Europa che con i fondi Pon Metro ci consente di pensare alle persone, non a quella dei banchieri». Alle parole del sindaco seguono quelle dell’arcivescovo, che racconta: «In una di queste stanze dormiranno due uomini di colore: uno bianco e uno nero e sicuramente si arricchiranno a vicenda. Questa è la strada da intraprendere, è così che i cristiani stanno nella città: non devono guadagnare spazi o cercare potere, ma attivare cuore e mente per gli altri. La Sicilia da sempre è il crocevia del Mediterraneo, da qui passano popoli, religioni, persone. Abbiamo questa vocazione, quella dell’accoglienza, e la dobbiamo custodire».
«Seicento anni fa – replica l’Imam Macaluso – un uomo si recò dal profeta dell’Islam per chiedergli cosa potesse fare per compiacere Dio. Lui rispose che avrebbe potuto cominciare dall’onorare la presenza e la necessità del suo vicino. Non c’è bisogno di andare lontano, basta prenderci cura delle persone che ci stanno attorno».
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