Circa 300mila euro. A tanto ammonterà il costo del primo centro comunale di raccolta del capoluogo e che si conta di realizzare in viale dei Picciotti a Palermo, in un ex bene confiscato alla criminalità organizzata, al civico 84. Un’opera ritenuta di «rilevante utilità e interesse pubblico». A gestirlo, in comodato d’uso gratuito, sarà la Rap, che ha ricevuto la consegna formale dell’area a luglio dell’anno scorso. E la realizzazione sembra finalmente imminente. «Già predisposto il progetto esecutivo per la realizzazione delle opere necessarie. Attualmente è in corso la realizzazione delle opere minime al fine di avviare nel più breve tempo possibile la funzionalità del Centro», scrive infatti Giuseppe Norata, in risposta al gruppo consiliare pentastellato che a fine agosto ha chiesto aggiornamenti sull’iniziativa. Responsabile del progetto è l’ingegnere Antonino Putrone, mentre a comporre il gruppo di progettazione sono gli ingegneri Paolo Costa e Sebastiano Siino. Un centro ritenuto «necessario per massimizzare le percentuali di raccolta differenziata e minimizzare lo smaltimento in discarica», si legge nell’ordinanza sindacale di maggio, e che «contribuirà in modo efficace alla riduzione del fenomeno di abbandono incontrollato dei rifiuti».
Una risposta concreta, sembrerebbe, all’«attuale situazione di urgente necessità», che impone l’adozione di provvedimenti tali da garantire un elevato livello di tutela dell’ambiente e della salute pubblica. L’area di viale dei Picciotti, con i suoi complessivi 1.700 metri quadrati, sembra rispondere a tutti i requisiti necessari. Pavimentata e recintata, è facilmente accessibile e raggiungibile sia da corso dei Mille che da via Messina Marine, provvista di un’adeguata schermatura e a sufficiente distanza dai fabbricati della zona. Recentemente è stata utilizzata dalla SIS s.c.p.a, ovvero il consorzio esecutore dei lavori per la realizzazione dell’infrastruttura tranviaria, che l’ha adibita a cantiere di lavorazione e deposito mezzi, è già dotata di rete idrica, condotte di scarico dei reflui e cavidotti elettrici e per l’illuminazione esterna. Il centro sarà realizzato, allestito e gestito dalla Rap, esclusivo gestore dei servizi di igiene ambientale. La partecipata «dovrà eseguire le opere necessarie a garantire un alto livello di tutela dell’ambiente, nonché adottare sistemi di deposito e stoccaggio tali da non determinare dispersione di inquinanti in nessuna delle matrici ambientali e con le prescrizioni di cui al parere espresso dall’Asp di Palermo – recita l’ordinanza -. La Rap è autorizzata allo stoccaggio dei rifiuti provenienti dalla raccolta differenziata nel territorio cittadino».
E a proposito di conferimento, sarà possibile portare nel Centro di raccolta davvero diversi tipi di rifiuti: dai toner per la stampa esauriti agli imballaggi di vario tipo, come carta e cartone, imballaggi di plastica, in legno, in metallo, in materiali misti e in vetro; e ancora pneumatici usati, abbigliamento, rifiuti misti da attività di demolizione e costruzione, tubi fluorescenti e altri rifiuti contenenti mercurio, apparecchiature fuori uso contenenti clorofluorocarburi, oli e grassi commestibili, medicinali, batterie, apparecchiature elettriche ed elettroniche fuori uso, rifiuti biodegradabili e rifiuti ingombranti. E altre tipologie di rifiuti potranno aggiungersi in seguito all’attivazione del Centro, anche in successivi step. La durata del deposito di ciascuna rifiuto conferito nel Centro non dovrà superare la permanenza di due mesi. La frazione organica umida deve essere, invece, avviata agli impianti di recupero entro le 72 ore successive. Una sorta di isola ecologica o di ecocentro, in un certo senso, che però non necessiterà di autorizzazioni regionali o provinciali per lo stoccaggio, il deposito e la messa in riserva. Sensibilizzazione a parte, poi, sarà l’occasione per attivare «un percorso di premialità in favore dell’utente». Come? Riducendo la Tari in relazione a quanto conferito da ogni singolo cittadino.
«La tariffa si applica in misura ridotta del 30 per cento nella quota variabile alle utenze domestiche che effettuino la raccolta differenziata e previa misurazione individuale, effettuata con strumenti specifici, presso apposite isole ecologiche di un quantitativo di rifiuti differenziati pari ad almeno 200 kg su base annua», recita il Regolamento relativo all’applicazione della tassa. Basterebbe quindi introdurre all’interno del Centro di raccolta un sistema di pesatura tale da consentire questo tipo di accertamento. Sembra insomma che a Palermo ci si prepari a uno svolta in fatto di gestione dei rifiuti. Soprattutto dopo che è stato anche recentemente scongiurato, col nuovo Piano Assetto Idrogeologico, il pericolo che l’area fosse soggetta a fenomeni particolarmente preoccupanti come frane, colate di fango e detriti, inondazioni e alluvioni. Nulla da temere, quindi, anche in considerazione del fatto che il Centro sarà costituito da opere e installazioni «precarie ed amovibili (box, container, tettoie) che non hanno connotazione di manufatto edilizio», come si legge nella relazione generale del progetto. Il bacino d’utenza, infine, «andrà a coincidere con la perimetrazione della 2° circoscrizione, che comprende ben circa 73mila abitanti».
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