In via Paganini il primo giardino sensoriale della città «Qui tutti i sensi sono parte integrante dei percorsi»

Tra rose e piante aromatiche nasce a Palermo il primo giardino sensoriale, un percorso artistico interattivo che riproduce il ciclo vitale della pianta. Inaugurato nel primo pomeriggio di sabato 27 ottobre il giardino si trova in via Paganini ed è dedicato anche ai disabili.

Sei le macchine interattive realizzate dall’artista e scenografo Mattia Pirandello: il seme, la pianta adulta, l’aracnide, il frutto, la pianta dormiente e la radice fossile. «Il visitatore potrà entrare in contatto con gli oggetti interattivi del percorso attraverso il tatto – spiega Pirandello – la macchina risponde all’interazione tattile emettendo impulsi acustici e luminosi, creando un legame meccanico tra i diversi linguaggi, quello scenografico, artistico e musicale» Le opere, realizzate dal riciclo creativo di computer dismessi e apparecchiature elettroniche, mettono in scena una performance irriproducibile, sempre differente e dipendente dalle modalità di interazione del fruitore.

All’interno del giardino trovano spazio anche le opere di Roberta Barraja, nello specifico Semina e Capoverso. Ispirata ai motivi decorativi e alla policromia degli intarsi barocchi, Semina è realizzata con tessuti e fibre trattati e bruniti da combustioni. L’opera, ideata per la scalinata della chiesa di Santa Caterina a piazza Bellini, è stata riallestita all’interno del giardino sensoriale di via Paganini. Capoverso è invece un prato sottosopra. Radici, fiori e gambi in tessuto vengono giù mentre il visitatore cammina dentro l’opera d’arte in un cielo di pietrine bianche.

Il giardino, realizzato dall’associazione musicale C.E.Ri.S.M. e PyKa Onlus, ha usufruito dei fondi PAC Giovani per il sociale stanziati dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, nel dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale. «L’anno scorso abbiamo realizzato tutta una serie di laboratori – spiega Maria Natoli, presidente dell’associazione musicale C.E.Ri.S.M. – confluiti poi nella prima favola in musica, Il soldatino di stagno, andata in scena al Politeama. La seconda parte del progetto mirava a realizzare un giardino sensoriale dove l’udito, la vista, tutti i sensi potessero esserne parte integrante. Molti dei percorsi sono ipotizzati per non vedenti».

Un luogo ricreativo, educativo e terapeutico, dove la plasticità dello spazio e della natura si fondono con l’arte e la musica. «E’ uno spazio in divenire – spiega l’artista Roberta Barraja – sabato e domenica sarà fruibile gratuitamente, dopodiché dai giorni successivi il costo sarà di 5 euro per gli adulti, 3 euro per i disabili, ragazzi fino ai 16 anni e gruppi di massimo 8 persone. Sarà necessaria la prenotazione perché c’è una regia ed è necessaria la presenza di un operatore».

Un giardino magico, che oltre ad avvicinare alla natura, coinvolge il visitatore in tutti i suoi sensi: il tatto, la vista, l’udito. Tra le diverse attività offerte, i laboratori di arte-terapia, cromo-terapia e giardinaggio.

Maria Vera Genchi

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