L’amore a quattro zampe è quello che lega i siciliani alle proprie bestiole, con numeri in costante aumento. Quasi settecento mila cani, circa settecentocinquanta mila gatti, un milione e trecento mila di uccelli, tre milioni di pesci. Si stima che nelle case siciliane vivano circa sei milioni di animali da compagnia contro i cinquantanove milioni del territorio nazionale. In particolare una famiglia siciliana su quattro possiede un cane o un gatto.
I proprietari per i loro amici fedeli spendono ogni anno oltre due miliardi di euro. Non tutti però amano gli amici a quattro zampe al punto da portarseli in vacanza. I dati Eurispes parlano chiaro: avvengono più di trecento mila abbandoni in Italia, più di trenta mila solo in Sicilia, che si concentrano nel periodo estivo, nonostante le molteplici campagne per la sensibilizzazione contro l’abbandono e la legge che prevede sanzioni penali. Le cause dell’abbandono – individuate dall’organizzazione “Peta” (People for the Ethical Treatment of Animals) – sono la paura di contrarre malattie; cattiva abitudine di regalare cuccioli ai figli durante l’anno, che poi vengono vissuti come un problema durante le vacanze; la scarsa applicazione, da parte dei comuni, delle leggi sul randagismo.
Quale normativa regola l’accesso dei cani in spiaggia? In Francia, Olanda, Gran Bretagna, Croazia e Grecia, la maggior parte delle spiagge sono aperte anche ai cani; questo dovrebbe accadere anche nelle nostre aree, senza che ci sia la necessità di riservare solo “zone-ghetto” ai bagnanti con cani e gatti al seguito. Si assiste, invece, ad una situazione kafkiana per cui, da un lato, le Amministrazioni si adoperano contro l’abbandono ed investono risorse per il ricovero di questi animali, mentre, dall’altro lato, le stesse incentivano gli abbandoni attraverso ordinanze fortemente restrittive per la libertà dell’animale e del suo padrone. Nelle località balneari del nostro Paese si stanno vedendo le iniziative a favore della ricezione degli animali domestici, ma è ancora troppo poco rispetto all’estero.
Partire con fido non è affatto impossibile, a patto di osservare alcune norme di carattere legale e informarsi per tempo su strutture ricettive che ammettano come ospiti anche gli animali. Molti alberghi si sono adeguati alla normativa, ma “resta comunque difficile allestire spazi esclusivi per gli animali, soprattutto in periodi affollati come luglio e agosto – affermano a gran voce molti albergatori siciliani – quindi si preferisce accettarli in altri mesi e preferibilmente che siano di piccola taglia”. In realtà, se i costi aggiuntivi per gli animali domestici venissero considerati come un investimento, per creare una rete di ricezione diversificata, si potrebbe incrementare l’economia turistica regionale.
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