In tribunale il primo sportello per minori stranieri soli «Obiettivo è ricostruire rapporto di fiducia con adulti»

Apre a Catania il primo servizio di orientamento sui diritti dei minori stranieri non accompagnati (MSNA) interno a un tribunale. Il nuovo progetto di Save the Children presentato oggi al centro diurno CivicoZero «è un servizio informativo che sarà aperto un pomeriggio a settimana all’interno del tribunale per i minorenni e che si rivolge alle figure adulte di riferimento dei minori non accompagnati», spiegano dalla ong che cura il progetto insieme al tribunale per i minorenni e alla procura presso il tribunale per i minorenni. Tutori provvisori, operatori di comunità e tutori volontari previsti dalla legge Zampa approvata lo scorso anno per dare ai bambini e agli adolescenti che arrivano in Italia senza genitori un punto di riferimento. È a loro, in particolare, che è rivolto questo nuovo servizio; dall’altro lato dello sportello ci sarà «un legale in grado di rispondere a tutte le loro domande», assicurano dall’organizzazione internazionale.

«La scelta di avviare questo primo progetto a Catania – precisano da Save the Children – è dovuto al fatto che la città è uno dei principali snodi per i bambini e gli adolescenti soli arrivati negli altri porti della Sicilia orientale, che cercano di raggiungere autonomamente diverse destinazioni in Italia o in Europa. Come nel caso degli egiziani, diretti verso Roma o Milano alla ricerca di un lavoro, o dei molti minori eritrei o somali che si allontanano per cercare di ricongiungersi ai propri familiari in altri paesi europei, esponendosi così di nuovo al rischio di abusi e sfruttamento». Secondo i dati forniti dal ministero dell’Interno, in effetti, lo scorso anno Catania è stata la prima città italiana per numero di sbarchi di minori non accompagnati. Su 15mila 779 minori stranieri giunti in territorio italiano, 2mila 246 sono arrivati nel capoluogo etneo, un quarto del totale di quelli giunti in Sicilia. 

«Questo sportello darà le necessarie informazioni soprattutto di tipo legale – spiegano da Save the Children – agli adulti che a vario titolo sono coinvolti nella cura dei minori che arrivano in Italia senza genitori e che hanno, oltre alla responsabilità di fronte alla legge, anche quella di essere i punti di riferimento dei ragazzi per le piccole cose di ogni giorno». Con l’introduzione della legge Zampa, infatti, i MSNA non vengono più affidati in gruppi al referente della comunità in cui abitano oppure ai sindaci dei Comuni sul cui territorio ricade la struttura che li ospita. La possibilità di diventare tutore volontario è stata allargata a ogni cittadino e il rapporto fra adulto e ragazzo è, nella maggior parte dei casi, univoco. «Sono oltre 4000 le persone che in tutta Italia hanno presentato domanda per diventare tutori volontari – dicono – il dato catanese che abbiamo a disposizione, però, è troppo vecchio». 

Un ulteriore strumento per sostenere gli adulti catanesi che si prendono la responsabilità di accompagnare i minori migranti arrivati soli nel processo di integrazione. «L’obiettivo più importante del progetto, pensato in rete con le istituzioni e le altre realtà e organizzazioni del territorio – sottolineano da Save the Children – è quello di ricostruire un rapporto di fiducia con gli adulti che i bambini e gli adolescenti hanno completamente perso dopo le esperienze traumatiche vissute nei loro Paesi d’origine e anche durante il viaggio affrontato per arrivare in Italia». 

Marta Silvestre

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