«Mamma, ma le macchine dove sono?». È l’ingenuità di una piccola catanese a riassumere l’edizione 2015 della Corri Catania, la corsa-camminata – più camminata che corsa – di solidarietà partita oggi alle 10 da piazza Università e conclusa nello stesso punto con una festa finale. A un quarto d’ora dall’inizio veniva venduta la pettorina numero 28457. Lo scorso anno i partecipanti erano stati 26mila. «Per un giorno godete Catania libera dal traffico e dallo smog. Non si vince nulla, abbiamo già vinto», dicono gli organizzatori.
La giornata comincia con il raduno dei partecipanti alle 9. Sebbene un’ora dopo non sia difficile incontrare per via Etnea intere famiglie o gruppetti di ragazzi che si preparano a raggiungere il concentramento. Riconoscibili dalla caratteristica maglia bianca. Alle 9.30 comincia il riscaldamento. Piazza Università si riempie, ma molti aspettano in piazza Duomo. Alle 10 scatta il via. E una folla di catanesi e non solo si muove risalendo via Etnea.
«Visione mistica: l’incrocio di via Caronda sgombero», esclama ironico un uomo. I corridori svoltano per viale XX settembre e raggiungono il tribunale. Prima, però, viene preso d’assalto un chiosco. «Quantu vali un seltz limone e sale… A chi c’ha fari u gatorade?», commenta una signora. Una decina di minuti dopo, il lungo serpentone sfila – qualcuno corre davvero – per corso Italia. Qualche automobilista cerca di attraversare l’incrocio di via Crispi, ma viene bloccato dai vigili.
Lunghe file intanto si registrano anche in un panificio aperto. Ma due bambini hanno ancora energie per discutere animatamente di una questione geopolitico-gastronomica: «Quello al cioccolato si chiama isis o iris?», «Isis», «No, iris!». E non è questo l’unico accenno internazionale della mattinata. In piazza teatro Massimo i turisti incuriositi chiedono cosa sia tutta quella folla in tenuta sportiva e dove si possono comprare le magliette per contribuire alla raccolta di beneficenza. Il serpentone conclude la corsa-camminata poco dopo le 12 in piazza Università. Tra grandi e piccini seduti in riposo sui marciapiedi. «Cinque chilometri a piedi – sospira divertita una signora rivolta alle figlie – Ma questo era il regalo per la festa della mamma?».
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