In Sicilia un accordo tra Angelino Alfano e Totò Cardinale? Sembra che le coordinate ci siano proprio tutte

LA NOSTRA ISOLA SI CONFERMA ‘LABORATORIO POLITICO’ DI NUOVE ALLEANZE STRATEGICHE DA ESTENDERE AL CONTESTO NAZIONALE. A QUESTO POTREBBE SERVIRE IL PARTITO DEI MODERATI PER LE RIFORME. CON IL DEFINITIVO ADDIO DEL MINISTRO SICILIANO A UN CENTRODESTRA DOVE BERLUSCONI ANNASPA SEMPRE DI PIU’

di Carmelo Raffa

Si chiama Patto dei moderati per le riforme (Pdr). Un’aggregazione politica di centro che guarda a sinistra. Ovvero al sostegno a Matteo Renzi e alla sua esperienza politica e di Governo. Un’operazione che vedrebbe la luce proprio in Sicilia, che tornerebbe ad essere quello che, da anni, è sempre stata: una sorta di ‘Laboratorio’ politico dove si sperimentano formule da esportare, poi, nel resto del Paese.

In questo Pdr, come raccontiamo di seguito, potrebbero trovare posto tante personalità politiche. Uno dei protagonisti dovrebbe essere Salvatore totò cardinale bisCardinale, che da tempo lavora per costituire, in Sicilia, un centro che guarda a sinistra. Della partita potrebbe essere anche il Movimento dell’attuale Ministro degli Interni, Angelino Alfano, che non avrebbe molti motivi per continuare a guardare al centrodestra.

Questo scenario nasce da un ragionamento politico che affonda le radici nella storia politica del nostro Paese degli ultimi vent’anni.

Nella Prima Repubblica esistevano le ideologie e le contrapposizioni vere tra la sinistra monopolizzata dal Partito Comunista Italiano, la destra dal Movimento Sociale Italiano ed il centrosinistra dalla Democrazia Cristiana, Partito Socialista Italiano, Partito Socialista Democratico Italiano e Partito Repubblicano Italiano con dentro anche il Partito Liberale Italiano.

Nella Seconda Repubblica tutto è mutato con la discesa in campo di sua Emittenza Silvio Berlusconi che, constatando i grandi successi del Movimento Sociale Italiano di Gianfranco Fini e della Lega di Bossi al Nord, con un’alchimia politica e sfruttando il sistema maggioritario, faceva accordi separati per il Nord con Bossi (Polo della Libertà) ed al centro-sud-isole con Gianfranco Fini.

Sua emittenza facilitato anche dai voti dispersi del Patto per l’Italia di Mario Segni , che comprendeva gli ex democristiani del Partito Popolare Italiano di Mino Martinazzoli, aveva la meglio sulla gloriosa macchina da guerra dei progressisti di Achille Occhetto.

Ma purtroppo le forze del centrodestra ottenevano la maggioranza alla Camera, mentre al Senato la sua coalizione risultava minoritaria e per diventare maggioritaria l’ex Cavaliere Berlusconi promuoveva una campagna acquisti sugli eletti del Patto Segni. Ricordiamo che quella campagna acquisti gli riuscì ottenendo subito e senza tentennamenti l’adesione del Senatore Giulio Tremonti a cui ne seguirono altre, ma di basso spessore.

Subito dopo lo scossone impresso da Berlusconi si realizzarono mutamenti genetici di alcune forze politiche. Infatti Gianfranco Fini dichiarava chiusa l’esperienza del Movimento Sociale Italiano per mettere in campo una nuova forza di destra moderata ed aperta al mondo cattolico che prendeva il nome di Alleanza Nazionale. L’ex democristiano Pierferdinando Casini, che era stato adottato da Berlusconi in Forza Italia decideva di aprire una bottega tutta sua con il CCD e gli ex democristiani del Partito Popolare Italiano si dividevano con Rocco Buttiglione a capo del CDU e Gerardo Bianco del Partito Popolare.

Ai primi di gennaio 1995 è già crisi di governo provocata da Umberto Bossi. Berlusconi cade ed al suo posto l’allora Presidente della Repubblica, Oscar Luigi Scalfaro, nomina Lamberto Dini, ex Direttore Generale della Banca d’Italia ed ex Ministro del Tesoro. Nel frattempo altre scosse al sistema con gli ex comunisti del PDS che rinunciavano alla macchina da guerra di Occhetto e si alleavano con i centristi (popolari e Rinnovamento italiano) ed attraverso”l’Ulivo” riconoscevano leader della coalizione Romano Prodi che nel 1996 vinceva la competizione con Berlusconi e diventava Presidente del Consiglio.

Il Governo Prodi nasceva con un’esigua maggioranza al Senato e condizionato pesantemente dall’estrema sinistra tant’è che dopo due anni arrivò al capolinea e grazie alla lungimiranza dell’ex Presidente della Repubblica Cossiga ed alla conseguente nascita dell’UDR con Mastella, Cuffaro, Romano, etc. si salvava la legislatura e si formava il Governo presieduto da Massimo D’Alema che durava dal 21 ottobre 1998 fino al 18 dicembre 1999. Dal 22 dicembre 1999 si dava vita al D’Alema bis che durava fino all’aprile del 2000. Subito dopo nasceva sempre nell’ambito del centro sinistra e con l’aiuto dei mastelliani-cuffariani il Governo presieduto da Giuliano Amato.

Ed ecco cosa succederà subito dopo. Il Cavaliere Silvio Berlusconi percepiva chiaramente che il nodo principale per la vittoria del centro destra risiedeva nella nostra Isola e quindi aveva operato da qualche tempo per fare esplodere l’UDR ed infatti ci ricordiamo benissimo che nella nostra Regione rimasta nostalgica della Democrazia Cristiana era stata consumata qualche anno prima la fine dell’esperienza catto-comunista del Governo regionale presieduto dall’esponente dei democratici di sinistra Angelo Capodicasa per fare posto ad un Governo di centrodestra presieduto da una Persona veramente Per Bene e cioè da Vincenzino Leanza.

Quindi dalla Sicilia partiva lo sgretolamento dell’UDR e la rinascita del CDU di Buttiglione. Berlusconi per fare riuscire l’operazione “Sicilia” riconosceva agli ex democristiani la candidatura alla Presidenza della Regione.

Alle elezioni del 2001 Sue emittenza raccoglie i frutti dell’operazione ed infatti la Sicilia risulta essere stata determinante ai fini della sua vittoria portandogli in dote tutti i 61 parlamentari eletti con il sistema maggioritario. Subito dopo si celebravano le elezioni regionali ed il democristiano Salvatore Cuffaro otteneva un successo in contrapposizione con un candidato di alto prestigio del centrosinistra – Leoluca Orlando – che, pur ottenendo molti più voti rispetto alla sua coalizione, rimaneva indietro al candidato del centrodestra.

Dobbiamo dire che solo un’eroe come Leoluca Orlando poteva correre il rischio ed affrontare la situazione dopo pochi giorni dalla strabiliante vittoria dei berluscones nell’Isola.

Tralasciamo da qui in avanti i dettagli e gli avvenimenti susseguiti di scosse, alternanze, nascita del PDL e successiva cacciata di Fini. Dalla nascita del Governo Monti al successo dei cinque stelle alle elezioni politiche dell’anno scorso con vittoria di Pirro per Bersani a cui sono seguite le trombature delle candidature Marini-Prodi e la rielezione di Giorgio Napolitano alla Presidenza della Repubblica. Poi la nascita del Governo Letta per poi far posto al governo Renzi e successivo e strabiliante successo del PD alle recenti europee.

Ciò ha avuto un significato chiaro: fine del berlusconismo e dell’antiberlusconismo, fattori che avevano condizionato pesantemente la scelta degli elettori nell’ultimo ventennio.

L’ex Cavaliere ormai sembra alla fine della sua vita politica. Un personaggio anziano e provato dalle tante vicende giudiziarie che lo vedono coinvolto e già condannato ed utilizzato a servizi sociali e che viene convocato quasi quotidianamente da qualche Magistrato quale futuro può dare ai propri elettori ed alla sua coalizione?

Quale futuro può dare ai siciliani? Quello di continuare ad accreditare quale leader Gianfranco Miccichè?

Ed il dopo Berlusconi quale futuro può avere il centrodestra? Ci sono a partire dalla Sicilia persone che ci credono, che hanno patito sulla propria pelle il peso della Giustizia che in Italia funziona col rallentatore. Si tratta giusi savarinodi una Persona che abbiamo intervistato qualche giorno fa e precisamente di Giusy Savarino che sta promuovendo un’inziativa, che imita quella renziana della Leopolda, per il 19 luglio a Villa Filippina a Palermo. Dovrebbero partecipare al dibattito Raffaele Fitto, Giorgia Meloni, Davide Capezzone, Saverio Romano, Giampiero Dalia, Maurizio Lupi e Salvatore Cicu.

Un’altra iniziativa sulla Destra che non c’è è stata celebrata a Roma sabato scorso col debutto in qualità di allenatore di Gianfranco Fini.

Ma si riuscirà a mettere in piedi un nuovo centrodestra senza Berlusconi? Abbiamo in proposito seri dubbi e da quello che filtra dalla terra che ha determinato la strepitosa vittoria di Berlusconi nel 2001 riteniamo che è in corso “u cosiddetto babbiu”. Per dirla francamente abbiamo seri dubbi che una persona come Angelino Alfano che si trova al Governo con Matteo Renzi e che viene avversato, insultato e sbeffeggiato continuamente dagli ex suoi amici di Forza Italia possa ritornare a convivere con loro politicamente.

Ed allora qualcosa si muove dalla Sicilia… e che cosa? Alcuni giorni fa all’Assemblea regionale siciliana, alla presenza di due ex Ministri, Beppe Fioroni e Salvatore Cardinale, veniva presentato il Patto dei moderati per le riforme (Pdr), nuovo movimento nato dalla convergenza tra i democratici riformisti, voce siciliana ed il centro democratico. Il movimento si prefigge di far parte integrante del progetto elettorale e politico del Partito Democratico.

Questo nuovo movimento tra gli obiettivi ha quello a metà luglio di coinvolgere in altra iniziativa gli amministratori degli Enti Locali e di tutti i militanti comuni.

Che vediamo dietro l’angolo? Ancora una volta i democratici cristiani che questa volta però non vanno in soccorso del centrodestra, ma di Matteo Renzi e del Partito Democratico. Matteo Renzi è consapevole delle forti difficoltà che vive il suo partito in Sicilia con profonde divisioni e lacerazioni continue, alimentate troppo spesso dal Presidente della Regione, Rosario Crocetta.

Ed allora chi può portare ossigeno al PD siciliano? Un’altra forza politica alleata composta prevalentemente da tanti post democratici cristiani ed in ciò sicuramente si aggregherà l’UDC che già è in maggioranza alla Regione e ancor di più porta la responsabilità della candidatura di Rosario Crocetta.

E Alfano ed il suo cosiddetto centrodestra? Siamo convinti che alla luce degli avvenimenti non fantasiosi che hanno visto un profondo insuccesso alle europee della coalizione centrodestra Udc ed altri l’attuale Ministro e i suoi amici dovranno percorrere un’altra strada. E questa strada potrebbe essere quella di trovare un’intesa filo renziana con Fioroni, Cardinale, D’Alia per creare una forza politica riformista e moderata alleata col PD alle prossime regionali ed alle elezioni politiche.

 

 

Redazione

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