Il 30,6 per cento delle famiglie siciliane non ha una connessione internet a casa. Un dato che, rispetto alla media nazionale, è di 6,7 punti percentuali in meno. «È questa l’emergenza più forte nell’Isola», commenta a MeridioNews Vincenzo Smaldore, il direttore editoriale di Openpolis. La fondazione che, insieme all’impresa sociale Con i bambini, ha realizzato il nuovo rapporto sulla povertà minorile. Oltre a quelle sociali, economiche ed educative, il coronavirus ha fatto affiorare anche le disuguaglianze digitali. Tra famiglie con scarse possibilità di accesso alla rete e scuole con poche dotazioni tecnologiche, il divario digitale va veloce. Molto meno internet e le competenze dei ragazzi.
«Il 21 per cento delle famiglie siciliane non è raggiunto dalla banda larga – analizza Smaldore – perché vive in territori che non sono proprio serviti. A questo si aggiunge che, in molti casi, l’accesso a internet veloce non è stata considerata una spesa fondamentale». Anche in posti in cui la copertura ci sarebbe, il problema è stata la sottovalutazione della necessità. «Il mercato è stato sbilanciato sull’acquisto di smartphone che, però, in una situazione di crisi imprevista come quella dovuta al Covid-19 – prosegue – si sono rivelati, in molti casi, strumenti inadatti». Basti pensare che molte delle piattaforme utilizzate per la didattica a distanza non erano pensate per essere fruite dai cellulari.
Da casa a scuola la situazione non migliora di molto. In Sicilia per ogni cento alunni, infatti, negli istituti scolastici in media sono disponibili cinque dispositivi tra computer e tablet. A Palermo, il 14,2 per cento degli alunni frequenta una scuola senza pc (e un altro 46,6 per cento va in classe in strutture per cui il dato non è disponibile per l’anno accademico 2018-2019). Una base di partenza insufficiente, per cui la Regione ha ottenuto 7 milioni di euro di finanziamenti straordinari per l’emergenza Covid assegnati alle scuole – con l’ultimo bando Pon di aprile 2020 – per l’acquisto di pc, tablet e dispositivi per la connessione internet.
«La Sicilia, come altre aree del Sud – sottolinea Smaldore – è
più avvantaggiata nelle strategie dei fondi europei». Proprio per via della situazione di partenza più critica. «Gli stanziamenti durante il Covid sono stati proporzionati a due elementi: da una parte – spiega il direttore editoriale di Openpolis – il numero dei minori (sul totale della popolazione) e, dall’altra, il reddito medio regionale». Alto il primo e basso il secondo, sono stati questi dati a posizionare la Sicilia tra i territori che hanno ricevuto più fondi per l’acquisto di strumenti digitali. «Questo però – fa notare – non vuol dire che in automatico tutti i ragazzi saranno dotati di pc e tablet. Adesso, infatti, ci sarà la necessità di monitorare gli acquisti e come sono stati distribuiti i dispositivi».
Le disuguaglianze, però, vanno ben oltre quelle strettamente digitali. C’è un
divario educativo che non potrà essere compensato soltanto con più computer e tablet. «La carenza di strumentazione nelle scuole e il limite infrastrutturale di alcuni territori durante la pandemia – afferma Smaldore – hanno fatto arrivare al pettine, nel peggiore dei modi, il nodo delle competenze digitali». Avendoli tra le mani, i ragazzi quei dispositivi devono anche saperli usare, e bene. «C’è l’iIlusione che siano nativi digitali e, quindi, smart – conclude – In realtà, anche i più giovani hanno bisogno di imparare a utilizzare bene questi dispositivi tenendo conto pure dell’importanza della consapevolezza della cittadinanza digitale».
«Uno spazio di legalità e di inclusione sociale». Era l'inizio di agosto quando la deputata…
Un 68enne è stato aggredito la scorsa notte, in via Roma a Palermo, da un…
Storia vecchia, arresti nuovi. La storia è quella della sparatoria avvenuta tra le strade del quartiere Librino di…
Due giovani sono rimasti feriti in un incidente avvenuto ieri sera all'incrocio tra via Alessandria…
Un uomo di 64 anni a Grammichele (in provincia di Catania) ha dato fuoco all'auto…
I carabinieri hanno denunciato un giovane di 21 anni che è entrato al tribunale per…