Crolla la produzione dell’olio in Sicilia nel 2016 rispetto allo scorso anno. Secondo quanto annunciato da Coldiretti, l’olivicoltura siciliana segna mediamente il meno 42 per cento sulla produzione. Con picchi, nel Palermitano, di meno 80 per cento. Nel complesso nell’Isola si produrranno circa 22mila tonnellate in meno: se nel 2015 erano state oltre 52.400 tonnellate, quest’anno si prevede un raccolto di circa 30.400 tonnellate. A dirlo sono i rilevamenti dell’istituto economico nazionale Ismea, in collaborazione con l’associazione che riunisce i produttori Unaprol. Ma il presidente di Coldiretti Sicilia frena i timori: «Gli ulivi solitamente hanno una produzione biennale – spiega Alessandro Chiarelli – se il 2015 ha raggiunto livelli eccellenti, il 2016 è l’anno di scarica. Più o meno siamo sui livelli di due anni fa».
Tuttavia, al di là della naturale alternanza, alcune zone sono state particolarmente penalizzate a causa di «attacchi parassitari e bombe d’acqua». In provincia di Caltanissetta il calo potrebbe toccare il 50 per cento, ad Agrigento il 60 per cento, addirittura a Palermo si toccano punte dell’80 per cento in meno. Eppure altre aree non soffrono questa crisi. «Sono quelle dove le piante di ulivo sono più recenti – spiega Chiarelli – ad esempio nella zona di Castelvetrano, nel Ragusano a Vittoria, con l’innovazione si è superata la tradizionale biennalità».
«Si teme un rincaro elevato dell’olio che sarà disponibile», precisa Coldiretti che lancia anche l’allarme frodi. «A minor produzione non corrisponde certo minor prodotto sui mercati – ricorda Chiarelli – questo significa che l’olio arriverà da fuori e c’è chi potrebbe fare il furbetto e dire che l’olio è italiano mentre invece proviene da altri Paesi». Sono i dati del 2015 a rendere l’allarme ancora più concreto. «Le frodi in Italia – sottolinea l’associazione di categoria – hanno avuto un incremento record del 278 per cento del valore dei sequestri di questi prodotti perché adulterati, contraffatti o falsificati nel 2015, secondo l’analisi della Coldiretti sulla base della attività svolta dai carabinieri dei Nas. Nel 2015 – continua – a livello nazionale sono stati effettuati dai Nas sequestri nel settore degli oli e grassi per 29,5 milioni di euro con 58 persone segnalate all’autorità giudiziaria e ben 345 segnalate all’autorità amministrativa, a fronte di 2.691 controlli che hanno consentito di individuare ben 401 irregolarità».
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