In Sicilia riproduzione assistita per una donna su cinque

UN CONVEGNO FA IL PUNTO SULLA QUESTIONE E SULLE RESTRIZIONI OSCURANTISTE DELLA LEGGE 40

“Oggi nell’Isola 1 donna su 5 ricorre ai trattamenti di riproduzione assistita e il Piano regionale sanitario regionale 2011-2013 ha quantificato in duemila il numero delle coppie migrate in altre regioni”. Sono questi alcuni dei dati dei quali si parla stamattina a  Villa Magnisi a Palermo, in occasione del convegno ‘Nuove prospettive nella Procreazione medicalmente assistita,  organizzato dal direttore del Centro Genesi del capoluogo siciliano Giuseppe Valenti.

“Il dato sconcertante e’ quello economico – spiega Valenti – secondo il tariffario della mobilita’ sanitaria si arriva a circa sei milioni di euro all’anno. E’ necessario, quindi, inserire i trattamenti di riproduzione assistita all’interno dei Lea (Livelli essenziali di assistenza)”.

“A dieci anni dall’emanazione della Legge 40,- si legge in una nota di Uil Sicilia – in Italia continua la situazione di scarsa trasparenza del sistema e discriminazione nella procreazione medicalmente assistita. Inadeguato e’ stato sino ad oggi l’intervento del Governo nazionale per dare un sostegno alle persone con problemi di infertilita’ e sterilita’”.

Una legge tra le piu’ restrittive di tutta Europa. continua la nota, che medici e il sindacato della Uil Sicilia chiedono di cambiare firmando un documento unitario che sara’ consegnato direttamente al Presidente del Consiglio Matteo Renzi”.

Dei danni provocati dalla legge 40 e delle sentenze di numerosi tribunali che ne hanno dichiarato l’incostituzionalità, avevamo parlato con il Professor Ettore Cittadini, pioniere della fecondazione assistita in Italia, in questa intervista.

Mentre ormai mancano pochi giorni all’attesa senztenza della Consulta che sarà chiamata a pronunciarsi su tre questioni fondamentali: il divieto di fecondazione eterologa, la possibilità di effettuare diagnosi pre- impianto nelle coppie fertili e la scelta di revocare il proprio consenso alla procreazione medicalmente assistita a fecondazione avvenuta. Se, come è probabile, i giudici  seguiranno la via tracciata dalla precedenti sentenze italiane ed europee, sarà il colpo di grazia ad un obbrobrio legislativo costato caro a migliaia di coppie.

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Redazione

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