In piazza Verga, per non dimenticare

L’attentatuni. Così i siciliani definirono la ‘strage di Capaci’. Un tunnel riempito di tritolo e boom! In qualche frazione di secondo, insieme a cinque vite (Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Rocco Di Cillo, Vito Schifani, Antonio Montinaro), se ne andava uno dei pochi tentativi di riscatto siciliani: un tassello fondamentale dell’antimafia isolana. Catania li ricorderà stasera in un incontro in Piazza Verga, per parlare di antimafia ogni giorno.

Qualche mese dopo, il 19 luglio, sarebbe morto il collega e amico di Falcone Paolo Borsellino. Morirono anche cinque agenti della scorta: Emanuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina. Ma se il calendario fosse fatto di vittime di mafia, avremmo già riempito un paio d’anni, ogni giorno diverso.

“Sono ottimista poiché vedo che verso di essa [la mafia n.d.r.] i giovani, siciliani e non, hanno oggi una attenzione ben diversa da quella colpevole indifferenza che io mantenni sino ai quarant’anni. Quando questi giovani saranno adulti avranno più forza di reagire di quanto io e la mia generazione ne abbiamo avuta”. Così scriveva Paolo Borsellino.

E proprio i giovani, gli adulti, i bambini – come ogni anno – si ritroveranno stasera in Piazza Verga per parlare di giustizia e antimafia, in ricordo delle vittime: tutte le vittime di mafia. Dalle 19:30 alle 21:00, i catanesi si incontreranno davanti alla scalinata del Palazzo di Giustizia, per ricordare con suoni, immagini e parole che antimafia significa tante cose. Gesti quotidiani che oggi diventano quasi eroici: rispetto della legalità e senso civico. A Catania. Mica semplice.

Alla commemorazione, organizzata ogni anno da CittàInsieme, parteciperanno attivamente anche i ragazzi di AddioPizzo, l’associazione Libera, Asaae (Associazione Antiracket Antiusura Etnea) e gli studenti della Scuola media “Cavour” di Catania. “Per non dimenticare”.

C. C.

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