In Italia l’emergenza nazionale non è l’economia, ma il fumo nelle scuole…

Abbiamo scoperto improvvisamente le ragioni strutturali che impediscono al nostro Paese di uscire dalla crisi economica ed occupazionale: il fumo negli atrii delle loro scuole degli studenti italiani. Il Governo di ‘servizio’, combinazione eccezionale tra forze politiche alternative ma convergenti per la grave emergenza in cui versa l’Italia, ha trovato l’unanimità sul punto strutturale della crisi italiana ed ha provveduto con immediatezza a rimuoverlo.

Da questo momento gli italiani, particolarmente i giovani, hanno appreso qual è la ragione per la quale non trovano lavoro e non vedono prospettive nel loro futuro: l’offuscamento che ne impedisce la visibilità è la cortina fumogena delle sigarette che loro inconsapevolmente emanano fumando nell’atrio della loro scuola.

Questa sì che è una vera emergenza da fronteggiare con prontezza e determinazione. Cosa vuoi che sia l’eccessiva tassazione sul lavoro, l’arretratezza tecnologica, la spesa improduttiva, i costi delle missioni militari in aree del mondo lontane e per molti versi assolutamente inutili (leggi Afghanistan), metà del Paese improduttivo (Mezzogiorno) perché privo di infrastrutture moderne e, secondo un vecchio schema economico di territorio destinato a mercato di consumo, duro a morire nonostante la globalizzazione dei mercati.

Un Governo assolutamente immobile sulle grandi questioni che le rinvia tutte a tempi migliori (quali?, quando?), un escamotage intelligente per assicurare una durata alla sua esistenza, consapevole che non avrebbe dovuto nascere e che è preferibile tirare a campare: che, come diceva qualcuno alcuni anni fa, è meglio che tirare le cuoia.

Governo e maggioranza i quali, nati per promuovere una nuova legge elettorale e tornare a votare per eleggere un Parlamento che potesse assicurare una maggioranza certa per governare, ha trovato la formula per assicurarsi lunga vita nel rinviare a dopo le riforme costituzionali la decisione su una nuova legge elettorale seria. Come si dice in questi casi dalle nostre parti “pigghia tempu e campa d’aria” e per rendere più respirabile quest’ultima si vieta ai giovani di fumare negli atri delle scuole.

Riccardo Gueci

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