In Germania il Consiglio nazionale per l’Etica legalizza l’incesto

IL PRONUNCIAMENTO RIBALTA QUANTO AVEVA AFFERMATO LA CORTE COSTITUZIONALE TEDESCA. FACENDO UN ‘GIRO’ TRA TUTTI I PAESI DELL’EUROPA, CI SI ACCORGE CHE, SU QUESTO TEMA, L’UNIONE NON C’E’. ANZI

Nei giorni scorsi, in Germania, il Consiglio nazionale per l’Etica è stato chiamato ad emettere un parere in merito alla vicenda di un uomo che ha avuto quattro figli con la propria sorella. Al termine dei lavori il Consiglio ha dichiarato che i rapporti tra adulti che liberamente si scelgono non dovrebbero mai essere puniti, nemmeno quando si tratta di parenti stretti o strettissimi. Anzi, visto che il caso si riferiva al rapporto tra un adulto ed una minorenne, anche quando uno dei due non sia adulto. Decisione raggiunta non all’unanimità, ma con una maggioranza di 14 voti favorevoli contro 9 contrari che ha riaperto la diatriba sulla depenalizzazione dell’incesto.

Un problema, quello di decidere se l’incesto è reato o no, che da anni in Germania è oggetto di dispute politiche. La stessa Corte costituzionale tedesca, non molto tempo fa, aveva definito l’incesto lesivo del diritto fondamentale alla protezione della famiglia e aveva condannato a tre anni e un mese di reclusione un 36enne di Lipsia che, da una relazione con la sorella, aveva avuto quattro figli. Condanna che era stata anche confermata dalla Corte Europea dei diritti dell’Uomo (che ha respinto il ricorso del condannato).

La nuova sentenza del Consiglio avrebbe potuto risolvere il problema una volta per tutte e, invece, ha reso le cose ancora più complicate. Ora la Germania potrebbe decidere di depenalizzare l’incesto, come hanno già fatto ad esempio Francia e Spagna. Oppure potrebbe annullare la decisione del Consiglio e confermare che, in Germania, l’incesto continua ad essere reato. O, ancora, potrebbe decidere di adottare una sorta di mediazione diplomatica (cosa che sarebbe gradita sia al partito di Angela Merkel che all’opposizione) e depenalizzare l’incesto a patto di mettere in guardia i protagonisti di queste relazioni circa i rischi cui andrebbero incontro nel caso dovessero mettere al mondo dei figli.

La verità è che nell’Unione Europea non esiste affatto una visione “unitaria” del problema. Anzi. In Italia l’incesto è considerato reato (art. 564 codice penale) e chi lo commette è condannato alla reclusione. Lo stesso avviene in Austria, in Danimarca, in Finlandia, in Polonia, in Romania e nel Regno Unito.

In altri Paesi europei, invece, i rapporti tra consanguinei sono considerati legali, come in Francia, in Spagna, nei Paesi Bassi e in Portogallo. In altri Paesi, come in Irlanda, esistono leggi contro l’incesto fin dal 1908, ma queste sarebbero applicabili solo nel caso in cui la coppia si fosse intrattenuta in “alcuni” tipi di rapporti, lasciando un vuoto normativo nel caso di “altri” rapporti.

Esistono poi Nazioni dove si è deciso di fare ricorso a cavilli per decidere su questo argomento, come in Svezia dove l’incesto è proibito, ma i fratellastri possono sposarsi, sebbene con una speciale approvazione legislativa.

Oggi sembrerebbe proprio che la Germania, con l’ultima decisione del Consiglio nazionale per l’Etica, voglia seguire questa strada: l’incesto potrebbe essere consentito tra antenati e discendenti in linea diretta, sebbene a certe condizioni, oppure, come già avviene in altri Paesi, la legge potrebbe continuare a vietare l’incesto, ma non sarebbe più applicata a patto che a commettere il reato siano adulti consenzienti.

Al di là delle ovvie considerazioni morali, il problema delle unioni tra consanguinei dimostra che, al contrario di quanto vorrebbero far credere molti, l’Unione Europea non è affatto un’ ”Unione”. I pareri in molti campi sono spesso molto discordanti. In Europa chi scrive le leggi sembra aver perso di vista quali erano i veri motivi per cui, in passato, erano stati imposti certi divieti (non si trattava di limitare la libertà dell’uomo, ma di voler evitare problemi ben maggiori). Oggi, invece, spesso le decisioni vengono prese solo al fine di accaparrarsi i voti di un elettorato il più ampio possibile…

 

 

 

 

C.Alessandro Mauceri

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