La storia è nota: il Governo regionale, dopo aver assunto l’impegno di risolvere il problema del trasporto dei rifiuti e delle merci pericolose (benzina, gasolio, bombole di gas da cucina, bombole di ossigeno) delle isole siciliane (in questo caso, Ustica, le Egadi e Pantelleria), si è rimangiato tutto. L’Ars, da parte sua, a maggioranza (Pd, Mpa, Fli) ha avallato l’operato del Governo Lombardo e questi luoghi, già disagiati, sono rimasti privi di un servizio essenziale.
Oggi, nel corso di una riunione, alla presenza del sottosegretario alla Salute, Elio Cardinale, sarebbe stata trovata la soluzione per consentire agli abitanti di Ustica, delle Egadi e di Pantelleria, di risolvere il problema del trasporto dei rifiuti e delle merci pericolose. Di questo servizio si occuperà la Compagna delle isole. I soldi – circa 4,8 milioni di euro – li avrebbe trovati la Protezione civile regionale.
Non possiamo, però, non segnalare alcune stranezze che non è esagerato definire inquietanti.
Le compagnie che fino ad oggi hanno gestito questo servizio: la NGI per Ustica e la ‘Traghetti delle isole’ per le Egadi, il luglio scorso, alla scadenza dell contratto, hanno assicurato il servizio sino a fine mese perché gli era stato assicurato il rinnovo del contratto.
La scorsa settimana – come già ricordato – il Governo regionale e l’Ars, a maggioranza – hanno ‘improvvisamente’ scoperto che nelle ‘casse’ della Regione non c’erano più soldi.
Ora scopriamo che la Protezione civile regionale ha a disposizione circa 4 milioni di euro. Soldi – così ci dicono – che verranno messi a disposizione non delle due vecchie società, ma di una terza società: la Compagnia delle isole. Chi sono questi signori?
Facciamo un passo indietro. E torniamo a circa un paio di mesi fa, o giù di lì, quando viene bandita la gara per la privatizzazione della Siremar, la società di navigazione che faceva capo alla Tirrenia. La Siremar ha sempre gestito i trasporti marittimi in Sicilia. Fino a quando non è entrata in crisi. Poi, come già accennato, si è deciso di privatizzarla.
E’ a questo punto che entra in scena la Compagna delle isole, società guidata da Salvatore Lauro, con una maggioranza di capitale regionale. Sì, avete letto bene: dietro la Compagnia delle isole c’è anche la Regione siciliana. E questa è la prima stranezza, perché qualche tempo prima la stessa Regione aveva rifiutato di acquisire gratuitamente la Siremar. Poi, invece, partecipa indirettamente al bando di gara e vince con un’offerta di 69 milioni di euro.
La Regione siciliana, come ha denunciato qualche tempo fa il segretario della Uil-Trasporti, Luigi Simeone, “si è esposta, direttamente o indirettamente, attraverso la sua controllata Mediterranea Holding, socia di Compagna delle isole con una fidejussione bancaria a favore di Unicredit per 35 milioni di euro per costruire l’offerta onerosa che non ci sarebbe stata se solo avesse accettato il trasferimento come le altre regioni, per avviarne la privatizzazione che allo stato appare del tutto disattesa”.
Non passa certo inosservata la garanzia, messa a disposizione della Regione siciliana, per l’investimento della Compagnia delle isole con una fidejussione di 35 milioni senza la quale, sostengono i concorrenti della stessa Compagna delle isole – e cioè Vittorio Morace di Ustica Lines e il gruppo Franza – l’offerta della società a maggioranza regionale non sarebbe mai risultata vincente.
Per la cronaca, l’offerta di Ustica Lines e gruppo Franza era di 55 milioni di euro. Ma, come già accennato, ha vinto la Compagnia delle isole, forte della fidejussione regionale. Vicenda strana, perché la gara non è stata celebrata un anno fa, ma un paio di mesi fa: cioè quando la Regione era già al ‘verde’, se vero che appena qualche giorno fa non ha trovato i soldi per Ast (Azienda siciliana trasporti), trasporto locale e – come già detto – per il trasporto dei rifiuti e delle merci pericolose per le isole siciliane.
Di più: l’intervento finanziario della Regione si può configurare come aiuto di Stato. E infatti il Tar Sicilia (Tribunale amministrativo regionale) ha accolto il ricorso bloccando la gara. Quando questo avveniva le forze dell’ordine si catapultavano presso gli uffici dell’assessorato regionale all’Economia, retto da Gaetano Armao, per sequestrare la documentazione.
Sulla vicenda – a quanto pare proprio la scorsa settimana – si pronunciava il Consiglio di giustizia amministrativa (Cga), in Sicilia organo di appello del Tar. Il Cga ha annullato il provvedimento del Tar. La Compagnia delle isole, nonostante tutte le ombre, è la vincitrice della gara.
Oggi apprendiamo che la Compagnia delle isole si accinge a gestire il servizio per il trasporto, via mare, dei rifiuti e delle merci pericolose. Da qui alcune domande.
Perché questi 4,8 milioni comparsi improvvisamente dai meandri della Protezione civile regionale non sono ‘affiorati’ prima, e cioè dal 7 al 31 luglio, quando NGI e ‘Traghetti’ delle isole assicuravano comunque il servizio?
E come mai, per questo servizio, è stata celta proprio la Compagna delle isole?
Stando a quello che abbiamo capito, l’immondizia viaggerà con i passeggeri, turisti compresi. Non così, però, le merci pericolose: benzina, gasolio, bombole di gas da cucina, bombole di ossigeno. Non abbiamo ancora capito se questo servizio verrà assicurato dalla Compagna delle isole o da un’altra società. Ci chiediamo e chiediamo: non è che, alla fine di questo ‘babbio’, il servizio costerà di più rispetto alla gestione precedente?
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