La Coldiretti Sicilia apre al pagamento dell’Imu sui terreni agricoli, andando in controtendenza rispetto alle posizioni radicalmente opposte prese in questi giorni da altri associati del mondo agricolo, come il coordinativo Agrinsieme. Da Palermo Alessandro Chiarelli, presidente regionale dell’associazione, si dice favorevole al pagamento dell’Imu e pure in forme cospicue, ma solo per chi è proprietario di titoli che fanno capo alla terra e ai professionisti che per seconda attività si dedicano all’agricoltura. Deve invece assolutamente esserne escluso il contadino che basa tutta la sua vita sulla produzione agricola.
«L’Imu va pagata e mi dissocio da chi dice l’opposto – ha dichiarato il presidente Coldiretti – a non pagarla devono essere esclusivamente gli agricoltori attivi, ovvero chi fa dell’agricoltura il centro della sua vita economico-lavorativa. La tassa deve essere pagata, e pure cara, sui terreni gestiti da chi non è agricoltore attivo». Chiarelli fa riferimento ai professionisti (notai, avvocati, imprenditori) che solo come seconda attività si dedicano alla terra, o a coloro che possiedono solo i titoli di proprietà sui terreni lasciando al contadino la produzione.
«Sono molte le aziende in cui il proprietario percepisce i fondi europei e lascia il contadino schiattare senza sostegno alla produzione – ha dichiarato Chiarelli -. Con il pagamento dell’Imu una delle soluzioni proponibili a chi possiede semplicemente dei titoli senza concorrere alla produzione, potrebbe essere quella di affittare la terra al contadino attivo esonerando così tutti dal pagamento».
La proposta fatta da Chiarelli mira a evitare proprio ai contadini il pagamento dell’Imu, perché terreni o stalle rappresentano «motivo di esistenza» e non un secondo guadagno come per i professionisti. Se così fosse, il professionista godrebbe comunque del guadagno proveniente dall’affitto e il contadino avrebbe tutti i mezzi (esonero Imu compreso) per coltivare al meglio la terra.
Il presidente Coldiretti Sicilia parla della possibilità di «un’operazione di trasparenza che nessuno vuole». «Una soluzione che seguisse queste linee porterebbe alla scomparsa del proletariato agricolo, alla riduzione delle terre incolte e anche a una riduzione del dissesto idrogeologico».
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