Il turismo palermitano «da ricostruire a partire da zero» Tra pochi voli, ingressi contati nei musei e locali chiusi

«Il nostro è un settore tutto da ricostruire». Non ci gira intorno il presidente delle guide turistiche di Palermo Giovanni Masaniello. Sembrano lontani i tempi in cui il capoluogo siciliano era diventata meta del turismo – anche di massa – dopo la biennale d’arte Manifesta e il riconoscimento di Capitale italiana della Cultura nel 2018. «Il vuoto lasciato dagli effetti della pandemia da coronavirus è grave – ammette Masaniello a MeridioNews – ma stiamo provando a riprogrammare diversi tour cittadini nella speranza di potere offrire presto di nuovo i nostri servizi ai turisti». Intanto per l’estate tutte le prenotazioni sono già state cancellate «e anche la stagione autunnale è ancora piuttosto incerta. In ogni caso, bisognerà puntare sul turismo individuale e non su quello di gruppo», aggiunge il presidente. 

E le incertezze sono dovute a diversi fattori. «Innanzitutto serve che vengano ripristinati tutti i voli e i collegamenti diretti», chiarisce al nostro giornale Anita Bestler, guida turistica di origine tedesca residente a Palermo da più di vent’anni. «So di turisti tedeschi, svizzeri o austriaci che si stanno organizzando per raggiungere l’Italia direttamente in macchina – dice Bestler – ma, per fare tutto il tragitto in auto, la Sicilia è troppo lontana». Insomma per fare in modo che i turisti arrivino, come prima cosa, bisogna fare in modo che possano arrivare. 

«Al momento, siamo a zero totale – lamenta – Le prenotazioni sono state cancellate per tutto l’anno». Una prospettiva che non sembra incoraggiante. «In effetti a fare desistere gli aspiranti visitatori sono anche le poche garanzie sull’igiene dei posti in cui dovrebbero essere accolti e – aggiunge la guida – pure il fatto che molti hotel e ristoranti abbiano scelto di rimanere ancora chiusi». In pratica, un cane che si morde la coda visto che molti ristoratori e albergatori non hanno rialzato le saracinesche proprio per la carenza di turisti

Tra quelli per cui raggiungere non solo Palermo ma l’Italia intera è impossibile ci sono i giapponesi. «Negli ultimi anni, in particolare a partire dal 2015, abbiamo registrato una crescita costante di turisti giapponesi e cinesi», spiega a MeridioNews Kamishina Erina, guida turistica giapponese che vive a Palermo dal 2003. Un incremento che adesso, inevitabilmente, ha subito una forte battuta d’arresto. «Sono in contatto costante con miei connazionali che avrebbero voglia di venire a visitare il capoluogo siciliano ma – spiega la guida – il governo giapponese non consente ancora le partenze verso l’Italia. Un graduale allentamento di questa misura dovrebbe essere previsto nel mese di agosto». 

Dei tempi migliori, però, non si può restare solo in attesa. «Insieme alla Regione – fa presente Masaniello – stiamo lavorando per ampliare gli ingressi sia nei siti archeologici che in quelli museali». Al momento, secondo le restrizioni previste, ogni guida turistica può accompagnare un massimo di 12 persone in un sito archeologico e di quattro in un museo. «Solo aumentando queste unità possiamo avere la speranza di ripartire piano piano». Intanto, è di qualche giorno fa l’iniziativa Fly to Palermo, book 4 nights, get 1 night free (Vola a Palermo, prenota quattro notti, una è gratis) lanciata da Federalberghi, da Gesap – la società che gestisce l’aeroporto Falcone-Borsellino – e dalla città metropolitana di Palermo. Per il sindaco Leoluca Orlando il motto resta: «Exciting and safe (emozionante e sicuro, ndr)». 

Marta Silvestre

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