Il Tennis riparte dall’estremo Oriente

Dopo un’estate scoppiettante che ha visto la definitiva consacrazione di Andy Murray, capace di vincere in successione Olimpiadi e Us Open, i giocatori hanno ricaricato le pile prendendosi un lungo periodo di riposo. Alcuni, è vero, hanno spezzato le reni al Cile, altri hanno perso la possibilità di coronare una carriera vincendo la coppa Davis (ogni riferimento al povero Nabaldian non è del tutto casuale) e altri ancora hanno provato a rimpinguare il conto in banca andando a giocare tornei minori nei quattro angoli del mondo.

Ma i top ten, i fantastici 4, insomma i più forti, hanno approfittato del buco del calendario per provare a ritemprarsi. Adesso, tranne il povero Nadalito che speriamo riacquisti almeno un po’ di serenità, visto il tenebroso cipiglio a cui ci aveva abituati nel primo semestre dell’anno, sembrano tutti pronti a scattare verso le ultime soddisfazioni stagionali.

Si comincia col Master 1000 di Shanghai, sempre senza Nadal ma con la presenza degli altri fantastici. Tra i primi manca anche Del Potro che dal disastroso infortunio post-2009 non si è mai ripreso del tutto. Il maggior motivo di interesse riguarda la corsa al numero 1 di fine anno tra Novak Djokovic, primo nella race (cioè dal primo gennaio ad oggi) e Roger Federer (nella foto a sinistra, tratta da dottennis.it), primo nel ranking ATP (cioè nelle ultime 52 settimane).

Il favorito sembrerebbe il serbo, che ha appena vinto il torneo di Pechino liquidando senza particolari patemi un ottimo Tsonga e giocando un discreto tennis per tutta la settimana. Ma dopo l’incredibile anno passato quest’anno il buon Nole al cospetto degli altri tre si è spesso e volentieri lasciato visitare dai fantasmi. Prima ha rimesso in fiducia Nadal perdendo contro di lui tre finali di fila sulla terra rossa; poi non solo ha perso la semifinale a Wimbledon ma si è persino lasciato infliggere un pesantissimo 6/0 da Federer a Cincinnati; infine ha rivitalizzato anche il dominatore dell’estare, Andy Murray, dandogli via libera prima alle olimpiadi e poi a New York. Insomma forte con i deboli, così così con i forti, Nole. L’anno scorso a questo punto della stagione è arrivato del tutto scarico, vedremo se era un problema mentale o fisico, visto che quest’anno ha giocato le stesse partite del 2011.

Lo sfidante è l’eterno Federer. Vinto il 17° Slam, uscito fuori da un’incredibile maratona contro Del Potro alle olimpiadi, surclassato Djokovic a Cincinnati, lo svizzero si è lasciato sorprendere da Berdych a New York. Da allora, solo riposo per il dominatore degli ultimi 10 anni di tennis, abituato a programmare in maniera impeccabile i suoi impegni. In genere quando ricomincia gli serve qualche partita per far andare a pieni giri il motore, anche se alcune volte è riuscito ad essere immediatamente competitivo. A Shanghai il calendario gli potrebbe dare una mano, difficile che abbia problemi per arrivare in semifinale, ma lì lo aspetterà con ogni probabilità proprio Andy Murray, che tra le altre cose è anche il detentore del titolo. (a destra, foto tratta da sport.rsi.ch)

Il terzo incomodo viene da una sconfitta bruciante con una delle nuove leve, il canadase Raonic. Sembrava che la vittoria americana potesse dare maggior serenità allo scozzese ma ancora una volta Murray non è riuscito ad usicre indenne dalle prime difficoltà. A differenza di Djokovic, Murray quest’anno è stato spesso a disagio nei turni intermedi dei tornei per poi riuscire a giocare perfettamente le fasi finale. A Wimbledon solo un Federer d’annata gli ha impedito il successo, ma come detto, il resto della stagione lo ha visto sconfiggere sia lo svizzero che il serbo.

Insomma, ci aspettano ancora un paio di mesi di buon tennis, speriamo che qualche nome nuovo venga a spezzare il monopolio dei tre; prima o poi accadrà, ma cominciamo a dirlo da un po’ troppo tempo.

 

Roberto Salerno

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