Il programma di Giuseppe Dato

Premessa
A dieci anni dalla sua istituzione, la Facoltà di Architettura dell’Università di Catania, con sede a Siracusa, ha conquistato, grazie al lavoro dei docenti, del personale tecnico-amministrativo, degli studenti, e alla fatica quotidiana dei Presidi che l’hanno gestita, una sicura e positiva riconoscibilità nazionale ed internazionale soprattutto in relazione al profilo dei docenti. L’elevata richiesta degli studenti di partecipare ai test d’ingresso ai corsi di laurea dimostra, d’altra parte, che la Facoltà è ormai ben conosciuta e radicata nel territorio della Sicilia sud-orientale.
Si tratta di una posizione di partenza di tutto rispetto, ma che tuttavia occorre migliorare ulteriormente. Molti sono, infatti, i problemi ancora non risolti ed altri se ne prefigurano a fronte dei recenti decreti che ridefiniscono le classi di laurea di primo livello (G.U. del 6 luglio 2007) e di laurea magistrale (G.U. del 9 luglio 2007), e del decreto 6 aprile 2006, n. 164, che disciplina il reclutamento dei professori universitari e le linee-guida per il reclutamento dei ricercatori.
Un piano di sviluppo della Facoltà deve partire dalle condizioni esistenti per definire meglio il metodo di lavoro, i contenuti e le priorità.
Il programma che presento è frutto della mia più che trentennale esperienza maturata nella didattica, nella ricerca e nei ruoli istituzionali svolti (direttore di Dipartimento, vice-preside, presidente di corso di laurea, coordinatore di dottorato di ricerca); è stato scritto con il contributo di molti di voi, certamente è migliorabile attraverso l’ulteriore confronto e il lavoro comune di tutte le forze presenti in Facoltà.
Prima entrare in dettaglio, credo che sia opportuno fare riferimento a tre princìpi che considero il fondamento della Facoltà di Architettura:
a) la centralità della cultura del progetto a tutte le scale: edilizia, urbana e territoriale;
b) l’unità e l’integrazione dei saperi come strumento ineludibile per la formazione dell’architetto;
c) la capacità di accogliere i grandi mutamenti culturali, tecnici e scientifici del nostro tempo senza perdere di vista le ragioni originarie del mestiere di architetto.
Il progetto, quale che sia la sua scala (territoriale, urbana, edilizia), oggi non può più prescindere dalle tematiche della sostenibilità e dell’uso corretto delle risorse naturali. Per la nostra Facoltà, ciò implica una capacità di ascolto delle istanze che provengono dal territorio nel quale si trova ad operare, ma anche un allargamento di orizzonti verso problematiche che ormai hanno una dimensione globale e per la cui soluzione bisogna individuare il contributo specifico dell’architetto. Da questo punto di vista, il contesto della Sicilia orientale, così ricco di archeologia, storia, patrimoni architettonici ed ambientali, può costituire un luogo straordinario per la formazione di una figura di architetto che dal confronto con una tradizione di così alto profilo possa acquisire una qualificazione professionale spendibile in qualsiasi luogo.
Attorno al progetto si concretizza l’unità dei saperi. Senza rinunciare alla loro autonomia, essi concorrono all’unità del progetto, esaltando le interconnessioni piuttosto che le barriere disciplinari.
La qualità dell’abitare, la vivibilità delle città e l’uso corretto del territorio non possono non essere materia prima del progetto, capace di fornire prodotti di livello sempre più avanzato ed aggiornato sia dal punto di vista compositivo che da quello strutturale, tecnologico, urbanistico ed ambientale, del restauro e del recupero.

Il metodo di lavoro
La crescita numerica dei componenti del Consiglio di Facoltà deve impegnare la nuova presidenza a un metodo di costruzione delle scelte che sia partecipato, condiviso e responsabile. Per far questo, credo che sia necessario improntare l’azione di governo: a) alla massima informazione possibile, soprattutto di quanto viene deliberato in Senato accademico e nel Consiglio di amministrazione del nostro Ateneo; b) alla massima partecipazione agli organi ausiliari centrali dell’Ateneo (per es. la commissione paritetica per la didattica).
In Consiglio di Facoltà, le ragioni e le prevedibili conseguenze di ogni scelta devono essere preventivamente istruite da apposite commissioni al fine di migliorare e snellire i lavori. In ogni caso, ritengo prioritario procedere alla modifica del regolamento di Facoltà, istituendo almeno un Consiglio di presidenza ed un Comitato di gestione del C.G.A.
Il Consiglio di presidenza – costituito da docenti in rappresentanza dei Consigli di dipartimento o dei Consigli di corso di studio, da rappresentanti del personale tecnico-amministrativo e degli studenti – avrà il compito di coadiuvare il preside e di collaborare alla predisposizione degli atti deliberativi.
Il Comitato di gestione del C.G.A. – costituito dal preside o da un suo delegato e da alcuni docenti – dovrà approvare il bilancio di previsione e il conto consuntivo del Centro in conformità al bilancio di Facoltà e coadiuvare il preside nelle scelte gestionali.
Altre commissioni potranno essere istituite con carattere temporaneo
o permanente. Ritengo comunque indispensabile istituire:
 a) la commissione didattica della Facoltà;
 b) una commissione permanente per l’edilizia, visto l’impegnativo compito di adeguamento dei locali assegnati (ex caserma Abela) alle funzioni didattiche;
 c) la commissione risorse, con il compito di esplorare la possibilità di incrementare il budget di Facoltà con l’accesso ai fondi strutturali europei, o a specifici programmi regionali e nazionali, nonché attraverso forme di collaborazione con consorzi di imprese;
 d) la commissione organico, per il piano di utilizzo e ripartizione dei posti di personale docente, anche in vista delle mutate regole di reclutamento dei ricercatori e dei professori di prima e di seconda fascia;
 e) una commissione permanente per i rapporti con l’estero, che, oltre ai programmi Erasmus/Socrates, si occupi della gestione dei rapporti e degli accordi già proficuamente avviati con Università straniere, e più in generale dei rapporti culturali con l’estero.

Ritengo altresì indispensabile che il preside o il vice-preside siano quotidianamente presenti in Facoltà per affrontare problemi imprevisti e coadiuvare il personale tecnico-amministrativo e i docenti per il buon andamento dell’ amministrazione e della didattica. Da questo punto di vista considero opportuno anche indire delle riunioni aperte, possibilmente mensili, con i rappresentanti degli studenti e del personale amministrativo per valutare il lavoro fatto ed individuare le esigenze prioritarie.
Per garantire una maggiore partecipazione ed un maggiore equilibrio nella conduzione della Facoltà, e al tempo stesso il diretto coinvolgimento della generazione dei colleghi più giovani nei ruoli di responsabilità e visibilità, è mio intento affidare la delega di vice-preside e di responsabile del C.G.A. a docenti di settori disciplinari diversi; mi auguro anche che le cariche elettive di presidente dei tre corsi di laurea di I e II livello e quinquennale possano essere espressione delle diverse componenti disciplinari che strutturano la Facoltà.

Didattica e progetti formativi
In questo primo decennio, la Facoltà ha visto tutte le componenti del corpo docente impegnate con grande generosità e con spirito di abnegazione nel lavoro didattico. Ritengo che dai dottorati, che in questi anni abbiamo faticosamente attivato, fiorirà una nuova generazione di docenti che, unitamente ad altri provenienti da altre sedi, potranno alimentare il processo di crescita della Facoltà.
Oltre a quelli già esistenti, la Facoltà ha la possibilità di attivare altri corsi di laurea, tra i quali almeno un corso di laurea magistrale da tenere in lingua inglese, considerato che con l’avvio del Politecnico del Mediterraneo, a partire dal 2008-2009, si dispone di un nuovo polo di attrazione e di eccellenza della formazione universitaria e della ricerca scientifica e tecnologica in ambito euromediterraneo.
Sono del parere che, nell’attivare nuovi corsi di laurea, il Consiglio di Facoltà dovrà tener conto delle esigenze di miglioramento dei corsi già esistenti e delle priorità già definite (Restauro architettonico e urbano, Disegno industriale), realizzando un’attenta valutazione delle risorse disponibili, sia in termini di disponibilità finanziaria e di docenti, che di locali ed attrezzature, con il concorso delle forze produttive ed imprenditoriali della Sicilia orientale e con l’apporto determinante del Consorzio Archimede. Dialogando costantemente con le istituzioni, occorre ricercare occasioni di sostegno economico che permettano alla nostra Facoltà di praticare politiche di avanzamento del livello di prestazione dei servizi per la migliore formazione dei giovani che si accingono ad entrare nel mondo del lavoro.
La svolta imposta dal decreto che rinomina e meglio definisce le classi di laurea deve vedere la Facoltà impegnata in un processo di serena valutazione di quanto finora fatto, per procedere ad un’offerta didattica meno frammentata. La commissione didattica da me presieduta nel corso di laurea quinquennale e le commissioni della laurea triennale e di quella specialistica hanno prodotto bozze di manifesti degli studi in cui è stato notevolmente ridotto il monte ore di insegnamento frontale e sono stati presi in considerazione il numero di materie da insegnare e l’effettiva capacità del discente di assimilare quanto appreso. Si è cercato di proporzionare equamente il numero di crediti a quelli ritenuti indispensabili dal decreto, tenendo conto del contributo delle varie discipline. Si tratta di bozze di sicuro interesse ed utili ad avviare, soprattutto con il coinvolgimento degli studenti, un approfondito dibattito prima della definitiva approvazione da parte del Consiglio di Facoltà.
Per il nuovo progetto di percorso formativo si dovranno studiare anche azioni tese ad agevolare il percorso degli studenti che andranno a laurearsi con il vecchio ordinamento o con quello scaturente dal decreto ministeriale 4 agosto 2000 concernente le ‘vecchie’ classi di laurea.
Per quanto riguarda una maggiore presenza della Facoltà nel territorio e una presentazione della sua struttura didattica e dei suoi sbocchi professionali, devono essere avviate collaborazioni con le scuole secondarie delle province di Catania, Siracusa e Ragusa per realizzare conferenze che orientino le scelte degli studenti. Da questo punto di vista, “i corsi di orientamento e preparazione all’esame di ammissione ai corsi di studio a numero programmato”, organizzati dal Centro di orientamento e formazione del nostro Ateneo, diventano complementari al lavoro già svolto nelle scuole secondarie.
E’ necessario accompagnare costantemente, fin dai primi anni, gli studenti nel loro percorso formativo, anche al fine di limitare il numero di abbandoni, che nella valutazione globale della Facoltà rappresenta un indicatore negativo. Ma è altresì necessario aiutare il laureando ad inserirsi nel mondo del lavoro, impostando proficui rapporti con gli ordini professionali e con il liaison office del nostro Ateneo per organizzare stages e tirocini, seminari di orientamento al lavoro o di ricerca attiva del lavoro. Indirizzare gli studenti al tirocinio presso imprese, amministrazioni pubbliche, enti pubblici o privati, ordini professionali, oltre ad essere un obbligo di legge, rappresenta una strategia volta a stabilire rapporti sinergici fra il mondo accademico e il mondo della produzione.
Un obiettivo intermedio verso l’inserimento nel mondo della professione è anche quello di accelerare le procedure già avviate per attivare l’esame di stato per l’abilitazione all’esercizio professionale a Siracusa, in sinergia con l’Ordine professionale degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori.
La presidenza sarà affiancata dalla figura del manager didattico con compiti di orientamento e di assistenza agli studenti, di supporto agli aspetti organizzativi della didattica, di referente dei corsi di laurea e di aziende ed istituzioni interessate a contribuire alle attività formative per il tramite dell’ufficio tirocini e stages di Ateneo (liaison office).
Dovrà essere ribadita ed incentivata l’esperienza del tutor in attività di supporto alla didattica affidata agli studenti, che nell’anno trascorso ha dato risultati apprezzabili.
Per aumentare la caratterizzazione professionale dei neo-laureati, la presidenza dovrà impegnarsi nell’attivazione di corsi di perfezionamento post-laurea e di master di I e di II livello in piena sinergia con altre Facoltà dell’Ateneo e con la Scuola Superiore di Catania, reperendo risorse anche da soggetti imprenditoriali e/o da istituzioni regionali (alcuni master sono stati recentemente finanziati dalla Regione Siciliana, quindi a costo zero per i neo-laureati).
Infine, la Facoltà dovrà sentirsi ancor più impegnata in progetti d’internazionalizzazione che consentano agli studenti e ai neolaureati, sia con i contratti bilaterali Socrates/Erasmus, che con appositi programmi di interscambio, di svolgere attività di studio, di ricerca o di stage presso aziende. I numerosi contatti e scambi internazionali che molti colleghi coltivano da tempo potrebbero far parte di un database di Facoltà a cui far riferimento per iniziative (corsi integrativi, conferenze o workshop) tese a coinvolgere tutti i docenti e gli studenti.
Sarà compito della presidenza, nell’ambito sia della didattica che della ricerca, avviare una rinnovata attenzione, oltre ai Paesi del Nord Europa ed extraeuropei (esistono già consolidati rapporti con università della Spagna, del Portogallo, della Francia, degli Stati Uniti, ecc.) anche ai Paesi del bacino del Mediterraneo in vista dell’istituzione, a partire dal 2010, della zona di libero mercato. Assieme alla Facoltà di Lingue e Letterature straniere, che in merito ha già costituito “L’osservatorio Mediterraneo”, e intensificando i rapporti già avviati con alcuni docenti delle Università di Malta, del Libano, della Libia e dell’Egitto, si potrebbe fare della Facoltà un luogo di attrazione e di scambi culturali e scientifici, davvero straordinario, per avviare un solido processo di integrazione mediterranea. Sarebbe pertanto auspicabile l’organizzazione di una rete di rapporti con enti e centri di ricerca che trattano i temi dell’innovazione tecnologica e del risparmio energetico a supporto del progetto di architettura dal punto di vista della sostenibilità ambientale, tanto importante per i paesi in via di sviluppo.
Fra le conoscenze linguistiche definite dall’art.10, comma d), del decreto 22 ottobre 2004, n. 270, il progetto d’internazionalizzazione dovrebbe considerare l’opportunità di inserire nei manifesti degli studi di corso di laurea attività formative volte ad acquisire conoscenze di francese o di spagnolo o di tedesco o di arabo.

Spazi.
A fronte della forte crescita della Facoltà in questo decennio, la carenza di spazi per la didattica, per la ricerca e per i servizi è di tutta evidenza. Come è noto, l’ex caserma Abela è stata recentemente assegnata dall’Agenzia del Demanio all’Università di Catania in uso gratuito e perpetuo, e quindi alla nostra Facoltà. Per sopperire ai bisogni urgenti della Facoltà, a partire dal 17 settembre, inizieranno i lavori di adeguamento di alcuni ambienti ad aule per la didattica. I lavori definitivi di trasformazione della ex-caserma in sede universitaria saranno svolti utilizzando un milione e mezzo di euro a disposizione dell’Ateneo e destinati a questo scopo specifico. Sarà mia cura sollecitarne il più celere avvio.
La scelta di riuso dell’ex-caserma a funzione universitaria, già anticipata con opportuna lungimiranza dal Piano particolareggiato per Ortigia nel 1988, è di straordinaria potenzialità sia per la sua capienza, sia per il suo alto significato urbanistico. Con la destinazione dell’ex caserma a sede della Facoltà di Architettura, non solo si predispone un luogo potente di aggregazione di docenti e di studenti, mettendo fine alla dispersione di questi anni, ma si restituisce alla collettività siracusana e ai cittadini del mondo una parte della città di eccezionale valore artistico ed ambientale. La straordinaria sequenza di spazi aperti e chiusi attorno al magnifico castello Maniace potrà essere usata, in rapporto sinergico con il Consorzio Archimede, con il Comune e con la Soprintendenza ai beni culturali ed ambientali, per mostre di prodotti didattici o di architettura e arte. La Facoltà potrebbe far parte di un consorzio o di una fondazione che proponga una biennale internazionale di architettura e di arti figurative, con uno sguardo costante alla produzione culturale dei Paesi del Mediterraneo.
La definitiva destinazione della ex caserma Abela a sede della facoltà non richiede però soltanto interventi urgenti per l’adeguamento degli spazi, ma un progetto unitario di riqualificazione che ne faccia anche la vetrina della Facoltà e un luogo nel quale docenti e, soprattutto, studenti si possano riconoscere ed identificare. Tale progetto dovrà essere redatto, in pieno accordo con l’ufficio tecnico dell’Università, con una responsabilità diretta di quei docenti della Facoltà che hanno competenze scientifiche e professionali specifiche, in particolare nel campo dell’area compositiva, tecnologica e del restauro.
E’ questo un obiettivo culturale importante da perseguire sulla base delle risorse attualmente disponibili e/o reperibili in futuro e in completa armonia con la Soprintendenza ai beni culturali ed ambientali, per il quale assumo l’impegno, se sarò eletto, di produrre gli atti di competenza del Preside in una delle prime sedute del Consiglio di Facoltà.

Attrezzature.
Con la disponibilità dell’ex caserma, si potranno potenziare le attrezzature della Facoltà già esistenti e se ne potranno creare di nuove. Penso, in primo luogo, alla biblioteca, che, ottimamente diretta e dotata di uno staff operoso ed efficiente, in questi anni è notevolmente cresciuta, ma che, per la sua natura intrinseca, ha un costante bisogno di risorse finanziarie per aggiornare la politica di acquisto-libri- abbonamenti e per dotarsi di nuove attrezzature a supporto della consultazione (scanners, video-cataloghi, nuovi tavoli di lettura, ecc.). Le risorse finanziarie devono essere chiaramente definite nel bilancio preventivo della Facoltà.
La biblioteca è assolutamente centrale per la formazione degli studenti e per l’arricchimento scientifico dei docenti, e non deve essere ‘sminuita’ dalle biblioteche di dipartimento, che praticheranno in piena autonomia le loro politiche di acquisto in relazione ai progetti di ricerca in corso.
Data la crescente domanda di servizio da parte degli studenti, il laboratorio di informatica va ulteriormente potenziato. Le aule dei laboratori di progettazione devono essere attrezzate per il disegno assistito dai calcolatori e tutte le aule, rispettando i requisiti della sicurezza, devono poter disporre di strumentazioni idonee per la didattica (videoproiettori, lavagne luminose, ecc.). Uno spazio, dotato di postazioni pc per la navigazione in rete e di sala riunioni, deve essere riservato ai rappresentanti degli studenti nel Consiglio di Facoltà e nei Consigli dei corsi di laurea. Devono essere predisposti spazi-studio e wireless per un facile accesso degli studenti alla rete internet.
Inoltre, ritengo che sia da programmare il laboratorio di modellistica che potrà fornire assistenza tecnica agli studenti che elaborano modelli, quali strumenti di verifica progettuale e di rappresentazione, sia durante il percorso formativo che nello svolgimento della prova finale (tesi).
Relativamente agli spazi per la ricerca, la nuova presidenza si attiverà per ottenere dal Comune o dalla Provincia altri edifici dismessi, nei quali ospitare, previo restauro, i dipartimenti esistenti e quelli che si attiveranno con l’ulteriore sviluppo della Facoltà. Si tratta, anche qui, di una scelta strategica che, con l’immissione, nelle parti più degradate e semiabbandonate, di strutture per la ricerca e di laboratori di analisi e progettazione, muove verso il risanamento e la rivitalizzazione di Ortigia con un’idea di Università diffusa che potrebbe essere vincente.

Servizi.
E’ necessario ripensare ad un riordino dei servizi per i docenti e per gli studenti per due ordini di motivi: il primo, perché alcuni uffici, e penso in particolare alla segreteria di presidenza, svolgendo un lavoro egregio anche a costo di sacrifici personali, oggi appaiono sovraccarichi di lavoro; il secondo, perché devono essere ampliati per rispondere adeguatamente alle nuove esigenze della Facoltà.
Alla segreteria didattica, che in questi anni è notevolmente cresciuta in professionalità, bisogna affiancare almeno: a) un ufficio relazioni internazionali, che si occupi di consulenza ed informazioni sui programmi internazionali “Socrates/Erasmus” e curi i rapporti della Facoltà con l’estero; b) un ufficio mostre ed eventi culturali, che si occupi del coordinamento e dell’organizzazione delle manifestazioni promosse dalla Facoltà.
Si tratta di iniziative che, ovviamente, vanno discusse e concordate con il personale tecnico-amministrativo, che in questi primi dieci anni di vita della Facoltà ha svolto con dedizione e generosità compiti fondamentali per i servizi della stessa. Rispettando i ruoli e le professionalità già acquisite “nel fare” e discutendo con le nuove unità di personale amministrativo recentemente acquisito, sarà mio compito fare una proposta di miglioramento della qualità dei servizi, individuando, in pieno accordo, le attitudini e le competenze idonee agli obiettivi da raggiungere. In generale, la proposta deve tendere a migliorare le condizioni lavorative e a valorizzare le valide professionalità esistenti, curando una maggiore integrazione del personale proveniente da altri enti pubblici e di quello a contratto di cui la Facoltà dispone.
Fra i servizi agli studenti, si è rivelato di grande utilità il sito web della Facoltà, che è da intendere come canale primario di informazione e di presentazione dell’attività scientifica e didattica dei suoi docenti; il sito va potenziato anche con quei collegamenti che consentano di consultare i verbali del Consiglio di Facoltà e dei Consigli di corso di laurea. In ogni caso, devono essere reperite risorse per redigere annualmente una guida dello studente, nella quale siano almeno presentati i principali provvedimenti legislativi che riguardano la formazione dell’architetto, le attrezzature della Facoltà, i servizi agli studenti, le classi di laurea e i relativi manifesti degli studi, i curricula dei docenti e i programmi degli insegnamenti.
Oltre all’urgenza di migliorare il servizio mensa per gli studenti, la nuova presidenza deve impegnarsi a realizzare un dialogo più serrato con l’Ente regionale per il diritto allo studio universitario (ERSU), con il nuovo settore dei Circuiti culturali d’Ateneo e con il Comitato per le attività sportive e ricreative (CARS), per far sì che i nostri studenti, che già hanno organizzato delle ottime rassegne cinematografiche, possano fruire a Siracusa di servizi, sussidi, borse, viaggi di studio, premi e facilitazioni nei trasporti, partecipazione ad attività musicali, laboratori cinematografici e teatrali uguali a quelli degli studenti che frequentano le altre Facoltà a Catania. I servizi dovranno avvalersi anche del lavoro svolto dagli studenti part-time, i quali, potendo a loro volta avvalersi di un’opportunità economica, potranno così alleggerire le spese di mantenimento agli studi. Particolare attenzione va rivolta agli studenti diversamente abili, sia per quanto attiene al processo di apprendimento, sia per quanto riguarda l’uso degli spazi e delle attrezzature.
Dato che la Facoltà sarà collocata nei locali dell’ex caserma Abela e che il Comune ha già rivisto la sua politica dei trasporti con il nodo intermodale della stazione ferroviaria, l’accessibilità alla punta estrema di Ortigia da parte dei docenti e degli studenti fuori sede, in vista di una sempre più probabile pedonalizzazione dell’isola, dovrà essere risolta con opportune convenzioni con l’Amministrazione Comunale e l’Azienda che cura l’esercizio per il trasporto pubblico urbano (AST).
Relativamente alla residenza studentesca, constatato che il consiglio di Amministrazione dell’IACP ha già deliberato di affidare la gestione per il prossimo biennio di trentuno posti-letto in alloggi restaurati nel quartiere della Graziella e in via Ierone II al Consorzio Archimede, mi attiverò, con il supporto del Consorzio affinché vengano avviate le necessarie procedure per acquisire altri posti-letto nel quartiere della Giudecca che si presta molto bene alla residenza studentesca. Procurare posti-letto per gli studenti fuori- sede nei suddetti quartieri costituisce una scelta politica importante per calmierare il prezzo degli affitti delle case private e per stimolare i proprietari al recupero e al restauro dei propri immobili per migliorare l’offerta.

Priorità e prospettive
Con il primo decennio, la Facoltà ha concluso un ciclo di sperimentazione didattica e di ricerca molto importante (sono stati attivati ben quattro dottorati di ricerca); oggi si trova a vivere una svolta cruciale che riguarda la riorganizzazione didattica e una programmata riforma del dottorato di ricerca (il terzo livello). Questa svolta deve essere governata sulla base di alcuni presupposti molto importanti, che riguardano la valutazione delle risorse disponibili per rendere credibile un progetto di sviluppo.
Non vi è dubbio che, in concomitanza con l’assestamento degli spazi, delle attrezzature e dei servizi, la Facoltà, attraverso i Consigli di corso di laurea, dovrà procedere prioritariamente alla riorganizzazione didattica con una maggiore adesione al percorso di convergenza con il quadro europeo che si attua nell’ambito del Processo di Bologna.
La riorganizzazione didattica, nel rispetto dei decreti di revisione delle classi di laurea, dovrà ripensare i profili formativi dei corsi di studio di primo livello in coerenza con quelli di secondo livello e in questo senso si è già espresso il Consiglio di Facoltà con la richiesta di cambiamento della classe di laurea 10S. Ciò significa che, se si vuole dare alla laurea magistrale biennale (LM-4) un forte contenuto di “Restauro architettonico e urbano”, così importante per una città come Siracusa che è fra le più antiche d’Italia, bisogna non ripetere le medesime attività formative della classe di laurea in “Scienze dell’architettura” (L-17).
La riorganizzazione didattica vedrà, anche nel corso di laurea a ciclo unico (LM-4) “Architettura e Ingegneria Edile-Architettura”, una riduzione del numero delle discipline e degli esami, e quindi una migliore distribuzione dei docenti strutturati e a contratto. Ciò implicherà una valutazione dei requisiti minimi richiesti dai decreti per attivare i corsi di laurea e produrrà, nel tempo, economie che occorrerà ridistribuire per contribuire all’attivazione di nuove classi di laurea secondo le priorità già deliberate dalla Facoltà. In ogni caso, c’è da registrare che ufficialmente, a parte 0,2 punti-organico residui e 0,7 punti-organico “congelati” per una valutazione comparativa il cui idoneo chiamato dalla Facoltà non ha potuto prendere servizio, non si hanno punti-organico necessari per predisporre una programmazione didattica di ampio respiro.
Per la crescita della Facoltà, diventa dunque indispensabile incrementare i punti-organico per il personale docente, sollecitando il Senato accademico affinché sia superata la penalizzazione dovuta, negli anni precedenti, ad una iniqua attribuzione dei punti-organico. La nostra Facoltà ha conquistato, fra le Facoltà di Architettura d’Italia, una collocazione di merito di tutto riguardo. Con i suoi docenti, assegnisti e dottori di ricerca, essa dispone di un potenziale umano che aspetta di essere riconosciuto nel suo valore attraverso le procedure concorsuali e le valutazioni comparative, che in prima istanza dovranno riguardare quelle discipline che per varie ragioni si sono trovate in sofferenza.
Da questo punto di vista, nella prospettiva di valutazioni che prevedono meccanismi selettivi nazionali e, per i ricercatori, anche internazionali, con la costituenda Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca (ANVUR), diventa ancor più necessario rinsaldare l’unità della Facoltà e collocarla in una rete virtuosa di relazioni con altre Facoltà d’Architettura per far conoscere i prodotti della nostra ricerca e confermare il prestigio dei nostri docenti e ricercatori.
Il recente Accordo Quadro fra la Regione Siciliana e i quattro rettori delle Università dell’Isola per avviare i primi interventi infrastrutturali finalizzati alla realizzazione del Politecnico del Mediterraneo, che entrerà a regime nell’anno accademico 2008-2009, pone la nostra Facoltà in una prospettiva di partecipazione molto interessante per il fabbisogno che si presenterà di docenti nei corsi di laurea magistrale, nei dottorati di ricerca, nei master. Una ragione in più, quindi, per auspicare più efficaci sinergie fra le Facoltà dell’Ateneo coinvolte nella struttura del Politecnico e per prepararsi con adeguati programmi di incremento delle risorse umane e della ricerca.
La Facoltà, d’altra parte, dovrà compiere anche un ulteriore sforzo di radicamento al contesto territoriale in cui opera. La modifica dello Statuto del nostro Ateneo relativa all’istituzione di Poli scientifici e didattici, dotati di autonomia gestionale ed amministrativa, presso le sedi decentrate, fa ben sperare che alcuni dei disagi sofferti in questi anni possano essere solo un ricordo del passato. In attesa che il Regolamento generale d’Ateneo disciplini quali siano gli organi, la durata, le attribuzioni, l’organizzazione per il funzionamento dei poli, la Facoltà deve continuare a rinsaldare i suoi rapporti innanzitutto con il Consorzio Archimede, che fin dalla sua costituzione ci ha assistito nella risoluzione dei problemi quotidiani, ma anche con gli enti pubblici territoriali (Camere di commercio, Consorzi Asi, Soprintendenza ai beni culturali ed ambientali, ecc.) per proporre nuove iniziative di studio, ricerca e innovazione al fine di meglio valorizzare e tutelare un territorio che l’UNESCO ha ritenuto ricco di beni dell’umanità. La presenza a Siracusa del corso di laurea in Scienze dei Beni culturali della Facoltà di Lettere e Filosofia costituisce a riguardo un ulteriore punto di forza per iniziative comuni.
In sintesi ritengo che la Facoltà troverà nuovo slancio attorno ai seguenti obiettivi:

 1. piena condivisione e convergenza di tutti i settori scientifico- disciplinari per la centralità della cultura del progetto;
 2. un metodo di gestione che veda coinvolte tutte le sue componenti attraverso il consiglio di Presidenza, il comitato di gestione del CGA, le commissioni di Facoltà;
 3. adesione al Politecnico del Mediterraneo;
 4. prioritaria attivazione dei corsi di laurea in “Restauro architettonico ed urbano” e “Disegno industriale”;
 5. maggiore attenzione ai profili formativi degli studenti ed ai loro tirocini presso imprese, enti pubblici e privati per un migliore inserimento nel mondo del lavoro;
 6. attivazione di corsi di perfezionamento, master di I e II livello per aumentare la caratterizzazione professionale dei neo-laureati;
 7. accentuazione dei progetti di internazionalizzazione;
 8. miglioramento degli spazi per la didattica, delle attrezzature e dei servizi valorizzando le professionalità del personale tecnico-amministrativo anche in vista dell’istituzione dei Poli scientifici e didattici;
 9. incremento e progressione della carriera del personale docente e non-docente con una politica di acquisizione dei punti-organico dovuti alla Facoltà, di incentivazione dei dottorati e degli assegni di ricerca e di superamento del precariato;
 10. attenzione prioritaria alla comunità studentesca per quanto attiene l’offerta dei servizi (mensa, residenza studentesca, trasporti, viaggi di studio, attività sportive, ecc.).

Per realizzare questi dieci obiettivi è indispensabile creare le migliori condizioni per consentire a tutti la massima e partecipata condivisione delle scelte attraverso il dialogo costante e l’ascolto di tutte le istanze della Facoltà.
La mia disponibilità ad assumere un ruolo di garante e di promotore della rinnovata unità della Facoltà si basa sul presupposto che molti colleghi, tecnici, amministrativi e studenti vorranno in questo generosamente aiutarmi.

Siracusa 11 settembre 2007

Redazione Step1

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