Il programma di Claudio Spitaleri

Cari Colleghi ed Amici,
Nell’approssimarsi della scadenza elettorale per il rinnovo della carica di Preside della Facoltà ho l’onore di sottoporre alla vostra attenzione il mio programma con alcune considerazioni che sono la base stessa della scelta dei punti del programma e delle priorità in esso contenute.
Pur essendo consapevole della enorme difficoltà dei problemi presenti che dovranno essere affrontati anche (alcuni) in tempi brevissimi, confermo la mia disponibilità a presentare la candidatura a Preside.
Nel far ciò dichiaro di mettere a disposizione della Facoltà e quindi anche di voi tutti la mia esperienza, accumulata durante gli anni precedenti attraverso il servizio svolto nell’espletamento delle attività legate alle cariche in Organi Collegiali dell’Ateneo, di Facoltà e di Dipartimento. 
Questa mia decisione, non è stata semplice, è stata fortemente motivata:
– dal legame che ho è sempre avuto con la Facoltà, prima ancora che essa fosse istituita, e successivamente fin da quando Vicepreside della Facoltà d’Ingegneria fui “invitato” ad accettare di tenere per supplenza il corso di Fisica. In qualità di supplente ho tenuto la prima lezione di un corso della Facoltà di Architettura e successivamente ho avuto anche l’onore di effettuare il primo esame di un insegnamento di un corso della nostra Facoltà;
-dalla consapevolezza di costituire di un candidato con un suo peculiare background culturale, accademico e scientifico, e una sua sensibilità sviluppata durante la lunga esperienza in un sindacato universitario, che possa costituire una ulteriore opportunità di scelta , insieme ad altre autorevoli candidature.
– dall’interesse scientifico, già espresso nella domanda di trasferimento, di cercare in sinergie con altri colleghi di differenti raggruppamenti scientifici di sviluppare in Facoltà una linea di ricerca multidisciplinare applicata alla problematica della Bioarchitettura e in particolare a quella del Radon nel costruito e della progettazione edilizia, che possa anche costituire un’ulteriore opportunità di sbocco professionale per i nostri studenti. A tale convinzione mi portano sia la nuova sensibilità della popolazione rispetto i problemi della vivibilità ambientale e sia la tendenza legislativa che prima o poi seguirà la normativa europea in materia di Radon. Senza considerare che la certificazione sulla contrazione di Radon in un appartamento costituisce un elemento essenziale per la negoziabilità di un immobile in quasi tutti gli Stati Uniti.
Prima di formulare il programma, premetto alcuni principi semplici, ma fortemente impegnativi costituiranno, come lo è sempre stato in tutte le mie precedenti esperienze soprattutto di Vicepreside della Facoltà d’Ingegneria i miei punti di riferimento in tutta l’azione futura, se dovessi essere da voi eletto :
– l’obiettivo primario della Facoltà deve essere quello di formare Architetti con una preparazione che consenta lo spettro più ampio possibile di sbocchi professionali e di lavoro;
– la gestione della Facoltà deve essere collegiale;
– il ruolo degli studenti deve essere centrale nella vita stessa della Università e quindi il loro coinvolgimento e responsabilizzazione deve essere valorizzato al massimo nella Facoltà;
– la Facoltà deve svilupparsi in tutte le sue componenti, nessuna esclusa, in modo armonico. Tutte le componenti debbono essere valorizzate e/o almeno avere le stesse opportunità di valorizzazione;
Quindi partendo da questi principi e fermo restando i doveri istituzionali del Preside previsti dallo Statuto, il mio impegno è quello di portare a termine, in collaborazioni con tutte le forze della Facoltà, il seguente programma:
1- attivazione di tutti gli organismi collegiali ( Consigli di Corso di Laurea, Consigli di Dipartimento. Commissione Didattica e Consiglio di Facoltà) per la progettazione dei nuovi percorsi formativi in modo da avere una proposta definitiva che possa essere approvato entro i termini di legge per l’attivazione dei nuovi corsi entro l’anno accademico 2008/2009 ;
2- attivazione di una Commissione temporanea di Facoltà che studi un piano generale di utilizzo ottimale della Caserma Abela, fermo restando che il problema imminente delle aule necessarie per l’avvio del nuovo anno accademico dovrebbe già essere in corso di soluzione.
Il piano deve prevedere la suddivisione dei locali in aule per la didattica, aule studi di studio per studenti e uffici per tutti i servizi di segreteria studenti, di presidenza, centro di gestione amministrativa;
3-approvazione di tutte le modifiche del Regolamento di Facoltà necessarie alla luce delle nuove normative e in particolare sono necessarie modifiche per l’introduzione delle Commissioni Permanenti in modo da realizzare a tutti i livelli di istruzione e decisionali , non solo una trasparente e collegiale partecipazione dei Componenti della Facoltà ma anche una maggiore condivisione degli atti deliberativi stessi, contribuendo in questo modo ad un più sereno e trasparente rapporto tra tutte le diverse componenti della Facoltà;
4- impegno per un consolidamento e potenziamento dei rapporti Facoltà – Consorzio Archimede e Facoltà-Ateneo, nel reciproco rispetto dei ruoli e delle prerogative istituzionali;
5–potenziamento di tutti i supporti didattici delle aule, laboratori e biblioteca e dell’attività di registrazione esami anche con l’utilizzo di sistemi telematici ;
6- potenziamento del Web di Facoltà (edizione on line della guida dello studente, raccolta dispense e materiale didattico, gestione degli esami e prenotazione aule, etcc.. );
7-potenziamento di tutte le collaborazioni interateneo e tra diversi atenei nazionali ed internazionali anche al fine di incrementare la possibilità di tesi svolte in collaborazione con strutture di altri atenei stranieri;
8- impegno per la estensione del servizio del Centro Linguistico dell’Ateneo per la formazione linguistica degli studenti e del Personale tecnico-amministrativo anche nella sede di Siracusa, in modo da incrementare l’apprendimento della lingua inglese da parte del maggior numero di studenti;
10- impegno per la realizzazione del progetto del Politecnico del Mediterraneo ;
11- impegno a cercare tutte le risorse per portare a termine il prossimo piano di sviluppo triennale della Facoltà .
E’ chiaro che la complessità dei problemi su descritti potrebbe richiedere un tempo superiore ai tre anni di mandato, ma certamente la soluzione di questi problemi richiede uno sforzo comune ed unitario.
Tutte le componenti della facoltà (NESSUNA ESCLUSA) devono essere coinvolte collegialmente e sinergicamente Solo attraverso questo sforzo comune, concorde e sinergico si potrà tendere al raggiungimento dell’obiettivo “possibile” di un accreditamento della nostra Facoltà come una Facoltà d’ECCELLENZA.
E’ questo un grandissimo e bellissimo obiettivo-sogno per la cui realizzazione dovremmo essere tutti noi, soprattutto i più giovani, pronti a dare un forte contributo per trasformarlo in una realtà anche se per portarlo a completamento occorrerà del tempo. Ma è già sufficiente che noi fin da adesso riuscissimo a cominciare a lavorare e a tracciarne un percorso temporale.

A nostro favore gioca una collocazione geografia e territoriale invidiata da tutti e che costituisce una sede naturale d’ECCELENZA, un laboratorio vivo ed aperto a disposizione degli studenti sia per le strutture architettoniche, sia per i tanti siti archeologici che per le bellezze paesaggistiche.
La presenza anche del Consorzio Archimede, che come noi avrebbe a cuore la riuscita di questa impresa, potrebbe costituire un’ulteriore punto di forza.
Per raggiungere un così alto obiettivo dovremo convincerci che buona parte di quello che deve essere realizzato, dipende da quando noi riusciremo a fare tutti insieme per portare non solo le strutture universitarie ma soprattutto noi stessi ( corpo docente, personale amministrativo, studenti) a livelli di eccellenza. Allora la nostra immagine e credibilità salirà a tal livello che tutti i problemi di risorse si potranno cominceranno ad attenuare.
Questo è un obiettivo-sogno che se condiviso da noi tutti, si potrà trasformare in realtà e consentirà a tutte le componenti di ritagliarsi un più che autorevole, dignitoso e soddisfacente ruolo che possa permettere di lavorare con maggiore serenità consentendo anche il raggiungimento delle legittime aspettative, in armonia con il resto dei componenti della Facoltà.
Grazie per la vostra attenzione

Claudio Spitaleri

 

 

PROGRAMMA DETTAGLIATO
1. PROGETTAZIONE DEI NUOVI PERCORSI DI LAUREA E LAUREA MAGISTRALE.
In questi momenti si impone almeno una prima riflessione su quali sono le strategie e le idee che possano trovare la maggiore condivisione da parte dei componenti la Facoltà per affrontare le nuove sfide legate alla imminente progettazione o alla riprogettazione dei percorsi di laurea e laurea magistrale, seguendo le recenti linee guide ministeriali.
Tenendo sempre presente che l’obiettivo principale di questa rimodulazione è quello coniugare l’esigenza di formare studenti che in futuro possano costituire i nuovi professionisti e anche, se in parte minore, i nuovi ricercatori , con la possibilità di trovare lavoro e di poterlo conservare anche in una Europa senza barriere.
A tal fine occorrerà pensare alla organizzazione di corsi di formazione permanente per potere dare un’opportunità a quanti vogliano mantenersi aggiornati lungo tutto l’arco dell’attività lavorativa.
Questo programma, già avviato dai Consigli di Corso di Studio, sarà il primo impegno non solo in ordine temporale che assorbirà buona parte delle forze, delle competenze, delle intelligenze del Consiglio di Facoltà e dei Consigli di Corso di Laurea.
L’obiettivo di formare i giovani in un numero di anni corrispondente a quelli previsti dall’ordinamento didattico sarà raggiungibile solo se riportiamo gli studenti come soggetti al centro della stessa programmazione degli ordinamenti didattici dei corsi di laurea. In tal contesto l’azione propositiva e critica degli studenti dovrà essere il motore dell’azione stessa dei Consigli di Corso di Studio e di Facoltà al fine anche di recepire le disposizioni delle vigenti leggi.
Una particolare attenzione dovrà essere rivolta a tal scopo alla osservanza dell’articolo 3 del DM indirizzato ad “evitare la dispersione dell’impegno degli studenti su un numero eccessivo di discipline, insegnamenti o dei relativi moduli” (comma 4) . Pertanto, valutato il percorso formativo, che potrebbe anche svilupparsi su tre livelli (dottorato, scuola di specializzazione, master) si dovrà coerentemente con gli obiettivi formativi da raggiungere, attuare una contrazione numerica degli “esami o valutazioni finali di profitto, anche favorendo prove d’esame integrate per più di insegnamenti o moduli coordinati “ per arrivare al totale di 30 esami per la laurea magistrale e 20 per la laurea, in modo da “assicurare agli studenti una solida preparazione sia nelle discipline di base che in quelle caratterizzanti, garantendo loro la possibilità di un approfondimento critico” (comma 4).
Pertanto il primo ed immediato appuntamento deliberativo del Consiglio di Facoltà dovrà essere quello della modifica del Regolamento di Facoltà con l’inserimento, a parte delle norme eventualmente previste in osservanza delle disposizioni legislative successive alla sua approvazione, della formalizzazione del Consiglio di Presidenza, Commissioni Organico, Commissione Didattica, Commissione Risorse , Commissione Edilizia.
In attesa dell’approvazione della modifica del Regolamento di Facoltà, non potendo attenderne la delibera di approvazione da parte degli Organi Collegiali, considerati i ristretti tempi che sono a disposizione per potere portare a termine il lavoro di istruzione, analisi e preparazione della progettazione e/o riprogettazione dei percorsi di laurea e laurea magistrale si può utilizzare la possibilità prevista nell’attuale Regolamento della istituzione di COMMMISSIONI TEMPORANEE per dell’attivazioni di tutte le Commissioni di Facoltà che dovranno svolgere il lavoro di preparazione della proposta di delibera.
Come raccomandato (nell’allegato 1 della sopraccitata legge,) in questa fase di progettazione “possono essere proficuamente utilizzate nella fase di progettazione dei corsi di studio le indicazione offerte da tavoli tecnici nazionali, regionali o di ateneo, con il confronto diretto tra i responsabili universitari e esponenti del mondo del lavoro, delle professioni, delle pubbliche amministrazioni e delle imprese.”
 
Un secondo grosso problema che la Facoltà dovrà inevitabilmente affrontare, legato alla legge Mussi che rivede i requisiti minimi per l’attivazione dei nuovi corsi è quello della insufficienza del numero di docenti (attualmente 38) per il mantenimento degli stessi corsi di studio attualmente attivati (necessari 40!).
Uno sforzo ulteriore, non meno impegnativo è quello che dovranno compiere i Consiglio di corso di Laurea, e successivamente la Commissione Didattica e ovviamente Il Consiglio di Facoltà, sarà quello di indicare le corrispondenza tra insegnamenti o/e eventuale aggregazione di più moduli o insegnamenti, seguiti dagli studenti, e i nuovi insegnamenti cercando il più possibile di facilitare il riconoscimento del maggior numero dei crediti per rendere meno traumatica la transizione sui nuovi ordinamenti del maggior numero di studenti possibili.
Un ulteriore punto importante da sottolineare è che la nuova progettazione dei percorsi formativi, ottenuta attraverso tutte le fasi sopradescritte, tenendo conto anche di tutti i suggerimenti ministeriali, deve avere come obiettivo finale non solo concorrere a incrementare l’effettiva possibilità di sbocco nel mondo del lavoro, a ridurre gli alti tempi per il raggiungimento della laurea, ma anche non deve essere realizzato senza abbassando il livello di preparazione degli studenti.
Questo necessario e frenetico (per problemi temporali) lavoro avrà una ulteriore ricaduta positiva perché aiuterà ad effettuare una riflessione autocritica, sulla correttezza delle scelte didattiche effettuate, sulle reali forze della Facoltà e soprattutto sul loro utilizzo ottimale , necessaria per portare avanti e sviluppare processi di crescita della Facoltà.
Questa rivoluzione degli ordinamenti, nel caso di alcune Facoltà, come Architettura ed Ingegneria, si inquadra anche nel complesso progetto di attuazione del Politecnico del Mediterraneo.
Certamente non può essere sottovalutato l’impatto, allo stato attuale non quantificabile, per mancanza di un definito e chiaro e completo quadro normativo di riferimento, a cui la Facoltà andrà incontro con la prevista ed auspicata realizzazione del Politecnico del Mediterraneo.
In particolare una grande attenzione deve essere rivolta ai rapporti di collaborazione didattica, scientifica, professionale che si potranno sviluppare non solo tra tutte le facoltà e/o corsi di laurea che afferiranno al Politecnico del Mediterraneo, ma anche fra tutti gli atenei siciliani
Il Politecnico del Mediterraneo potrà essere anche una occasione per l’incentivazione e il sostegno della mobilità non solo dei docenti, ma anche dei tecnici e degli studenti delle varie strutture (“clusters”)
L’attivazione di questa struttura a clusters potrà aiutare ad ottimizzare le risorse sia economiche che di personale soprattutto nel campo della ricerca scientifica dove tenere il passo con l’evoluzione della ricerca sia di base che applicata , comporta sempre di più un uso di apparati sperimentali sempre più costosi e complessi;
Indipendentemente dalla effettiva nascita di questa nuova Struttura, è compito della Facoltà muoversi nella attuale configurazione senza porre in essere progetti che posano portare ad una rotta di collisione con il progetto del Politecnico del Mediterraneo.
La Facoltà deve fin adesso impegnarsi ad allargare le relazioni e gli scambi internazionali non solo con i paesi della Unione Europea ma anche con i paesi del bacino del Mediterraneo.
La Facoltà dovrà impegnarsi, nel rispetto dei diversi ruoli istituzionali, nel consolidare e rafforzare i rapporti di dialogo e collaborazione con il Consorzio Archimede cercando di tenere sempre aperto un “tavolo comune” .
A tal scopo, se il Consiglio di Facoltà lo ritenesse funzionale, potrebbe anche essere istituita una Commissione di Facoltà che abbia il compito di tenere questi rapporti.
Una forte attenzione va posta nel dialogare con tutti gli Enti locali, realtà industriali, gli ordini professionali .per favorire in ogni modo non solo l’inserimento nel mondo del lavoro dei nostri laureati ma anche per “captare” quali sono le esigenze di conoscenza e formazione emergenti verso cui si potrebbe indirizzare una parte dell’attenzione della Facoltà.
La Facoltà non può ne deve essere un sistema statico a grandissima inerzia ma deve prevedere delle possibilità di sviluppo di una attività di ricerca nei vari campi disciplinari per un avanzamento delle conoscenze e una successiva fase di trasferimento delle conoscenze acquisite gli studenti. E’ questo il ruolo primario dell’Università che lo differenzia fortemente dagli istituti di istruzione media superiori.

2. POTENZIAMENTO DELLA DIDATTICA
Per cercare di ridurre il problema della lunga permanenza nell’Università per il conseguimento della laurea o laurea magistrale è necessario attuare una forte contrazione del numero di esami.
La riprogettazione dei corsi da portare avanti al più presto porterà ad una eliminazione del problema per gli studenti che si iscriveranno dall’anno accademico 2008-2009.
Nel frattempo occorre pensare a degli interventi per gli studenti degli anni accademici precedenti per cercare di evitare ulteriori ritardi nella conclusione del corso degli studi.
Mentre per i nuovi iscritti dal prossimo anno dovrà essere prevista un intervento nella fase iniziale per cercare di colmare le lacune sempre più imponenti che manifestano alla fine degli anni di studio.
(corsi zero)

2.1 Corsi di livello zero
In analogia al corso di laurea in Ingegneria Edile ed Architettura tenuto presso la Facoltà d’Ingegneria sarebbe opportuno offrire agli studenti che hanno superato i test di ammissione un sostegno alla loro preparazione di base e di inglese per 3-4 settimane.
Durante il corso viene monitorato il livello di conoscenza all’inizio delle lezioni e alla fine del corso. In questo modo viene fornito agli stessi studenti una misura della capacità di recupero delle conoscenze di base.
La partecipazione attiva degli studenti a questi corsi è di grande aiuto ad un corretto approccio allo studio di alcune materie scientifiche e delle lingue.
Si dovrebbe in questo modo contribuire a ridurre le lacune nella preparazione che costituiscono spesso un innaturale ostacolo all’attività normale di apprendimento.
Per gli studenti che già si trovano in anni avanzati occorre pensare a nuovi interventi di supporto.

2.2. Corsi di recupero
Anno per anno dovrebbero essere monitorati i risultati degli studenti nel superamento degli esami dell’anno.
L’analisi statistica di questi dati consentirà di individuare i corsi che presentano maggiori difficoltà e intervenire con corsi finalizzati al recupero di quelle conoscenze necessarie per potere raggiungere la conoscenza richiesta ai fini del superamento deliparticolari esami.
La Commissione didattica dovrebbe indicare se e quali corsi di recupero attuare (possibilmente nel periodo estivo ).
Anche questo sarebbe un elemento di qualificazione della didattica della facoltà per l’avvio di un processo che possa portare ad una tendenza all’ECCELLENZA:.

2.3 Tutorato
L’attività di tutorato è prevista dalla vigente normativa dovrebbe costituire uno dei punti di maggiore impegno per tutta la Facoltà. La riduzione della durata degli anni di permanenza nell’università per conseguire la laurea o laurea magistrale deve essere perseguita introducendo , in modo istituzionalizzato, il supporto dell’attività di tutorato.
Questo ci aiuterebbe non solo ai fini dei criteri generali di valutazione dell’attività didattica ma soprattutto ci porrebbe in una scia virtuosa dui Facoltà che tende all’eccellenza.
In via immediata si potrebbe attivare il tutorato in via inizialmente volontaria se le forze disponibili di docenti saranno tali da potere in modo serio iniziare tale attività.
Essendo 220 il numero dei nuovi iscritti al primo anno accademico e considerando un numero di studenti per docente accettabile 20 per iniziare occorrerebbero 11 docenti per il primo anno 2007-08, 21 per il 2008-2009, 30 per il 2009-10 , 38 nel 2010-11 e 43-45 dal 2011-12 in poi. La realizzazione di questa importante attività di sostegno è condizionata dalla stessa disponibilità di docenti dal 2010!

2.4 Informatizzazione telematiche
Potenziamento (o costituzione) di un centro informatizzazione e documentazione finalizzato sia alla didattica che alla ricerca , che si occupi della:
– informatizzazione dei servizi di biblioteca,
– gestione del Web di Facoltà (edizione on line della guida dello studente, raccolta dispense e materiale didattico, gestione degli esami e prenotazione aule, etcc.. )
 – Registrazione Esami
 – Prenotazioni aule per esami
 – Comunicazioni degli studenti per i Docenti
 – Comunicazioni dei Docenti agli studenti
 – Comunicazioni dei Presidenti dei Consigli Corsi di Laurea

2.5.Aule
L’attività didattica di almeno i primi tre anni dovrà essere tutta concentrata nei locali della Caserma Abela dove si pensa che possano essere ricavate le aule di maggiore capienza.
L’attrezzatura e l’arredamento delle aule devono essere differenziati
Le aule in cui si dovranno svolgere lezioni frontali dovranno essere tutte attrezzati di schermo e proiettori fissi ed un computer in modo da consentire l’utilizzo di programmi del tipo power point o sistemi di scrittura digitale.
La proiezione su uno schermo elimina il problema della difficoltà di vedere una lavagna che è posta ad una altezza molto più bassa.
Le aule dovrebbero essere attrezzate con banchi fissi.
Personale preposto alla assistenza delle aule dovrà disporre di tutte le ulteriori attrezzature utili allo svolgimento delle lezioni ( lavagne luminose, proiettori di diapositiva ettc).
Le aule debbono essere tutte raggiungibile da rete wireless per consentire anche la possibilità di utilizzare on line le informazioni sul web.

2.6. Diffusione della lingua inglese
Il Centro Linguistico deve potere svolgere quell’attività di formazione linguistica anche degli studenti e del Personale tecnico-amministrativo della Facoltà di Architettura.
Qualora questo non fosse possibile bisognerà investire sulla formazione linguistica cercando di portare ad un livello di conoscenza intermedia la maggior parte degli studenti.
La riduzione del carico didattico che certamente si otterrà con la introduzione dei nuovi ordinamenti dovrebbe potere contribuire ad una possibilità di trovare un tempo sufficiente per queste attività.
Sarebbe importante cominciare ad abituare gli studenti che lo desiderassero a seguire seminari o lezioni direttamente in inglese. Anche questo sarebbe un ulteriore passo verso la trasformazione in una Facoltà d’eccellenza.

2.7. Internazionalizzazione della laurea magistrale
Tesi di laurea in collaborazione con Facoltà d’Architettura d’Europa e di paesi extraeuropei.
A tal scopo nel bilancio della Facoltà una parte dei fondi dovrà essere messa a disposizione degli studenti che hanno assegnata una tesi in collaborazione con istituzione straniera .
Il Consiglio di Facoltà approverà un Regolamento che preveda la modalità di assegnazione dei fondi e i criteri di priorità sentita la Commissione Didattica.
Il numero di borse per anno sarà deciso dopo che si potrà fissare il fondo da ripartire a questo scopo. Il numero potrà oscillare da 4 a 10 anno a seconda delle richieste degli studenti e potrà in genere coprire solo una parte delle spese.
(Per quanto riguarda i dottorati il regolamento già prevede un incremento della borsa per trascorrere periodi all’estero ai fini della tesi del dottorato.)

Riorganizzazione degli uffici
Una possibile soluzione potrebbe essere quella di spostare, nei locali della caserma Abela, la sede della Presidenza , le segreterie di presidenza e didattica, la Direzione della biblioteca, la segreteria dei Rappresentanti degli Studenti negli organismi collegiali e il Centro di Gestione Amministrativa. Una loro collocazione vicina in uno stesso piano, si tradurrebbe in una messa a disposizione dei soli Dipartimenti i locali attualmente utilizzati nel palazzo Impellizzeri consentendo consentendo cosi una ottimizzazione e omogeneizzazione dei distribuzione logistiche delle strutture dipartimentali. In questa rimodulazione degli spazi si potrebbero ricavare delle aulette che sono utili per insieme piccolo di studenti o/e per laureandi o/e per dottorandi. Certamente questi nuovi spazi non risolverebbero il problema della mancanza di studi per tutti i docenti ma costituirebbero un primo passo verso quella dignitosa collocazione in locali idonei che dovrebbe essere un diritto “normale” in una Facoltà normale. Questo spostamento non solo consentirebbe una migliore collocazione del personale in ambienti finalmente “idonei”, o se vogliamo meglio precisare “abitabili”, ma porterebbe alla possibilità di un’ottimizzazione del lavoro dei vari addetti alle segreteria e quindi ad una possibile riorganizzazione degli uffici che possa anche consentire una migliore utilizzazione delle competenze, preparazioni e ruoli del personale strutturato e non.

3. RISORSE
Ma prima di pensare come raggiungere obiettivi di grandi orizzonti si debbono inizialmente superare o contenere opportunamente i problemi di mancanza di risorse: di personale docente ed amministrativo, di strutture edilizie ed economici che non sono compatibili con la stessa vita e sviluppo di una facoltà universitaria di nuova formazione, come quella di architettura di Siracusa.
Questo problema di risorse non è la stesso di cui soffre tutta l’università e in particolare l’università di Catania, legato alla riduzione dei finanziamenti nazionali per l’università e la ricerca scientifica di questi ultimi anni, ma parte da molto più lontano dalla stessa costituzione della facoltà.
Per quanto riguarda la mancanza di risorse edilizie, è notizia di questi giorni, grazie all’azione sinergica del Ministro, del Rettore, del Preside di Architettura, dei Rappresentanti del Consorzio Archimede, del Comune, della Provincia , della Facoltà e dell’Ateneo, dopo 10 anni dalla costituzione, è certamente avviata ad una fase di superamento anche se molto ci sarà ancora da fare per adattare le strutture esistenti ad aule, laboratori, biblioteca, sale studio etc.
L’acquisizione definitiva di nuovi spazi deve essere vista come una componente determinante al fine di potere effettuare finalmente un salto di qualità per lo sviluppo della Facoltà. La possibilità di avere in futuro la fruibilità di tutta la caserma Abela contribuirà certamente ad una eliminazione di gran parte degli attuali disagi di cui soffrono sia gli studenti sia gli stessi docenti.
La disponibilità di tutta la caserma Abela dovrà necessariamente portare ad una razionalizzazione della collocazione di tutti i servizi didattici, di segreteria di biblioteca e quindi ad una successiva assegnazione e riutilizzazione degli spazi resisi liberi per gli attuali Dipartimenti in modo da garantire dei “locali “dignitosi e sufficienti” . E’ un obiettivo minimale ma realistico quello di uno studio “vivibile e un tavolo per almeno il personale docente incardinato nella Facoltà.
Deve essere anche previsto uno spazio dei tavoli a disposizione per tutti gli altri docenti, una “sala professori” che a qualsiasi titolo svolgono attività didattica della Facoltà. Quest’ultimo è un punto importante perché un docente per potere esercitare il dovere di ricevere gli studenti deve almeno sapere dove ricevere gli stessi.
Nella acquisizione della Caserma Abela occorrerà ottimizzare il numero di aule da realizzare, possibilmente arredandole in modo differenziato a secondo della tipologia dell’insegnamento che vi si deve impartire; realizzare sale di studio per gli studenti, attrezzate con collegamenti di rete (fissa o wireless), che possano svolgere anche in parallelo di sale di consultazione telematica e di biblioteca; realizzare laboratori per la ricerca.
Anche questo sarà un momento in cui il lavoro di una Commissione la Commissione Edilizia è fondamentale per studiare una proposta di ottimizzazione della distribuzione degli spazi disponibili e una razionalizzazione delle stesse collocazione delle segreterie Facoltà e degli studenti tenendo conto anche dei vincoli di sicurezza previsti dalle vigenti leggi.
In questa fase la partecipazione attiva dei Rappresentanti degli Studenti è di particolare rilevanza perché la loro esperienza passata possa essere utilizzata per migliorare sempre di più i luoghi dove loro svolgono le loro attività didattiche e anche quelli di socializzazione. In tal senso è anche importante valorizzare il cortile interno.

Problema delle risorse di personale docente e tecnico, amministrativo e di biblioteca
(Trascuriamo, in questo iniziale ragionamento le problematiche alle quali si andrà incontro con le costituzioni dei poli decentrati e del Politecnico del Mediterraneo).
Il problema della cronica mancanza di risorse sufficienti è uno dei problemi che in questo periodo storico attanagliano tutte le amministrazioni.
Tuttavia le conseguenze nel caso di una struttura “giovane” sono molto più drammatiche perché non essendo al livello di organico standard esse non dispongono neanche di quel normale bacino di risorse costituito dai pensionamenti,
D’altra parte il sistema attivo negli ultimi anni prevede una “quantizzazione” del numero di docenti (pacchetti di 12 per un corso di laurea di 20 per un corso di laurea magistrale) per la attivazione di nuovi corsi di studio.
Considerando l’ultima assegnazione di 2 punti organico nel piano triennale ne viene fuori che per arrivare ad avere incardinati nella Facoltà 12 nuovi docenti (ricercatori) occorrerebbero 3 piani triennali che corrispondono ad almeno 10 anni da oggi!.
Non è quindi compatibile la vita e lo sviluppo della Facoltà senza immaginare degli interventi straordinari che possano garantire quel minimo di sviluppo e di opportunità di avanzamenti di carriera necessari per non perdere tutte le migliori energie (studenti e giovani docenti) che verrebbero attratte da altre università o facoltà più ricche. 
Il Preside, il Consiglio di Facoltà, Commissioni Didattica, Risorse ed Organici, salvo novità positive legate allo sviluppo del progetto del Mediterraneo, dovranno occuparsi del problema del futuro della Facoltà di Architettura sostenendo un intervento straordinario sia dell’Ateneo e sia del Consorzio Archimede.
Ma prima portare avanti questa richiesta il Consiglio di Facoltà deve essere convinto e deve anche essere in grado di sostenere le proprie convinzioni con argomentazioni e dati incontrovertibili e chiaramente rivolti al conseguimento di un interesse generale.
In questa fase può essere di aiuto l’analisi dei dati presenti sulla banca del CINECA.
a – il numero totale dei docenti di architettura della sede di Siracusa è al di sotto di quasi tutti i numeri totali di docenti di tutte le università di dimensione comparabile con quella dell’università di Catania;
b- fra le tre Facoltà di architettura (Palermo, Reggio Calabria, Siracusa) la nostra ha meno del 50% del numero totale dei docenti strutturati delle altre due (Arch. Catania 38, – Arch. Palermo 133, – Arch. Reggio Calabria 131) .
Differenza che non si giustifica con la sola diversità di anzianità dell’Ateneo,
c- se si considera il rapporto tra il numero dei docenti totali appartenenti alla facoltà di Architettura di un Ateneo e il numero totale dei docenti appartenenti a tutte le facoltà dello stesso Ateneo si vede che il rapporto dell’Ateneo di Catania è 2,25 mentre il rapporto medio nazionale (anche dopo aver escluso il dato non significativo relativo alle Sedi in cui oltre Architettura sono presenti un numero piccolo di Facoltà) è 5,06 . Questo dato significa che dando al valore medio nazionale un significato statistico , il numero di docenti “aspettato” totale della Facoltà di Siracusa affinché abbia un “massa critica di docenti” al livello della media nazionale , dovrebbe essere 82,2 e non 38 quali sono attualmente!
Da questa analisi, anche se non completa (ma sicuramente corretta) di questi dati ufficiali, indipendentemente dalle variabili numeriche che si prendono in esame, appare in modo chiaro ed incontrovertibile la presenza di un “significativo” deficit di organico della facoltà che non può quindi essere in nessun caso considerato come “fisiologico”.
Un “prodotto” collaterale legato alla mancanza di risorse è quello legato alla possibile perdita di sufficienti motivazioni a continuare lavorare nell’università di tutti quei docenti giovani su cui la stessa Facoltà ha investito e che adesso dopo le tante legittime aspettative di carriera si trovano con barriere invalicabili dovute allo stop improvviso delle sessioni quadrimestrali di procedure di valutazioni, attuato nell’ultimo anno e che ha di fatto, anche indipendentemente dalle risorse, tolto ogni opportunità di concorrere per un avanzamento di carriera. Questa improvvisa e imprevedibile sospensione dei concorsi ha fortemente deluso le legittime aspettative di quanti hanno acquisito titoli scientifici e didattici sufficienti per potere concorrere in modo più che onorevole alle valutazioni comparative di grado superiore.
L’interesse generale della Facoltà in questo caso coincide con quello dei singoli docenti in quanto, nel regime attuale altamente competitivo, una Facoltà senza risorse e quindi senza prospettive di avanzamento di carriera per il suo personale è destinata ad essere a poco a poco abbandonata soprattutto dai suoi migliori docenti e in particolare da parte di quelli che sono provenienti da altre sedi che verrebbero ad essere invogliati con “incentivi” a trasferirsi.
Qualora non si riuscisse in alcun modo ad ottenere quelle risorse che sono necessarie per lo sviluppo della stessa Facoltà, l’unica via che potrebbe essere percorribile è quella di pensare ad uno sviluppo attraverso l’attivazione di corsi interfacoltà. Questa scelta in effetti potrebbe essere quella standard che si avrebbe con l’attivazione del Politecnico del Mediterraneo!

4. ATTIVITÀ DELLA FACOLTÀ
 In aggiunta ai grandi impegni, sopraccennati, che attendono tutti i componenti della Facoltà nell’immediato e in un futuro prossimo, non bisogna sottovalutare il lavoro legato all’ attività di cosiddetta “ordinaria amministrazione” che dovrà essere rivisto.
L’ attuale dimensione della Facoltà (circa 40 docenti strutturati, 5 tecnici amministrativi strutturati, tecnici di vario livello distaccati dalla provincia, 16 tecnici amministrativi a tempo determinato, Dottorandi, assegnasti e professori a contratto, etc) richiede anche per la sua gestione quotidiana una articolata e formale organizzazione interna regolata nel rispetto delle norme, inserite nel Regolamento stesso di Facoltà.
Questa fase di riscrittura delle norme, da completare in un massimo di 150 giorni, è anche e soprattutto necessaria alla luce delle nuove leggi approvate ed alcune in corso in applicazione sia sugli ordinamenti didattici, sia sulla gestione dei concorsi e soprattutto sullo stato giuridico dei docenti.
La gestione della Facoltà deve essere collegiale attraverso una organizzazione in Commissioni che includano in forma non residuale tutte le componenti del Consiglio di Facoltà.
Il Preside deve essere coadiuvato da un Consiglio di Presidenza, formato da tutti coloro i quali hanno la responsabilità di gestione delle strutture della Facoltà. Per esempio potrebbe essere formato dai Presidenti dei CCL, I Direttori dei Dipartimenti (a maggior presenza di docenti di Architettura), il Responsabile del Centro di Gestione Amministrativa ed una rappresentanza degli studenti. (in questo esempio sarebbero 6-componenti , più la rappresentanza degli studenti (almeno 2) più il Preside)
Il Preside utilizzerà l’istituto della delega tutte le volte che sarà necessario.
Il ruolo dei Consigli di Corso di Laurea deve essere valorizzato al massimo non dimenticando che la sua differente composizione dal Consiglio di Facoltà consentirebbe di arricchire il lavoro del Consiglio di Facoltà con i contributi provenienti da componenti dal Consiglio di Corso di Laurea. (non presenti nel CdF)
Una ulteriore valorizzazione dei lavori dei Consigli di Corso di Laurea oltre che favorire l’iter degli atti deliberativi, motiverà molti a partecipare con più assiduità e responsabilità consapevoli di svolgere non solo un dovere ma anche di dare un contributo alla vita stessa della Facoltà.
Anche se i Dipartimenti, data la loro natura istituzionale sono strutture dell’Ateneo e non della Facoltà, debbono essere valorizzati in tutti i momenti deliberativi in cui la legge prevede esplicitamente il loro parere.
Anche qui è da tener conto la diversa composizione del Consiglio di Dipartimento da quello di Facoltà, e quindi anche in questo caso il Consiglio di Facoltà godrebbe dell’opportunità del contributo di elementi s di valore presenti in Dipartimento ma non in Facoltà.
A proposito delle diversità di composizione ricordo che è certo che almeno del contributo delle rappresentanze degli studenti nei Dipartimenti e nei Consigli di Corso di Laurea si perderebbe traccia se non si utilizzassero in modo i suggerimenti e le proposte dei CCL, quanto previsti dalla normativa in vigore.
Evidentemente per potere far funzionare una Facoltà attraverso una serie di riunioni dei CCL, e di Commissioni deve avere un’organizzazione interna abbastanza snella e trasparente che consenta a tutti una programmazione della attività scientifica e professionale con un congruo anticipo. A tal scopo la Facoltà di norma si deve riunire seguendo un calendario che dovrà essere inviato a tutti i componenti perché ne possano tenere conto per organizzare la propria attività.
Anche il calendario delle sedute di Lauree va definito per tutto un anno in modo che docenti e studenti ne possano averne in tempo utile l’informazione e possano programmarsi il loro piano di esami.
Programmazione didattica
Il Consiglio di Facoltà indicherà preliminarmente i principi e i criteri che dovranno essere seguiti per la formulazione della programmazione didattica, tenendo sempre presente l’interesse generale che deve sempre prevalere su qualsiasi altro interesse..
In particolare per tenere conto delle indicazioni ministeriali sui requisiti minimi dovrà essere garantito lo sviluppo armonico di tutti i raggruppamenti scientifici della Facoltà. Evitando che vi siano raggruppamenti di base e/o caratterizzanti che siano “insiemi vuoti”.
I Consigli di Dipartimento “sottoporranno alla Facoltà le loro richieste di posti di ruolo docente, sulla base di un motivato progetto di sviluppo delle ricerche “ che si svolgono nei singoli Dipartimenti.
Il lavoro sinergico delle commissioni (Organico, Risorse e Didattica) e dei Consigli di Corso di Laurea deve portare ad una proposta meditata e condivisa della “ Programmazione didattica e del piano di sviluppo” , da sottoporre all’approvazione del Consiglio di Facoltà.
La Facoltà dovrà approvare di una lista di priorità da sottoporre al Senato Accademico.
L’ordine di priorità delle esigenze didattiche e conseguentemente della richieste dei posti deve essere definito in modo certo e non mutabile nel tempo e deve prevedere uno sviluppo su un congruo numero di anni.

5. TRASPARENZA NELL’ATTIVITA’
Per garantire la possibilità a tutti i membri di accedere agli atti che formeranno oggetto di delibera di Facoltà i seguenti meccanismi di pubblicità dovranno essere messi in atto:
– una copia degli atti sarà inviata alle segreterie di tutti i Dipartimenti
– un avviso, con l’indicazione dei documenti inviati, saranno inoltrate via e-mail a tutti i componenti la Facoltà
– tutte le riunioni delle Commissioni sono aperte
– gli argomenti da porre all’ordine del giorno saranno presentati e discussi nel Consiglio di Presidenza
Il Preside presenta il bilancio di previsione e il consuntivo dell’anno precedente.
Il Consiglio di Facoltà deciderà i criteri di divisione tra tutte le strutture e i capitoli di spesa.
La Commissione Risorse applicando i criteri suddetti definirà le quote tra le stesse strutture.

Redazione Step1

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