Un parco fotovoltaico di 200 ettari in Val di Noto. Pannelli da installare tra Noto e Marzamemi a ridosso della riserva naturale di Vendicari, su terreni dove vengono coltivati prodotti di eccellenza del territorio come il vino Doc di Eloro, il pomodoro ciliegino di Pachino, il limone Igp di Siracusa, l’olio Dop dei monti Iblei e le carote Igp di Ispica. Un progetto presentato dalla società Limes Renewable Energy che ha già ottenuto dalla Regione parere favorevole sulla Valutazione di impatto ambientale (Via). In attesa dell’autorizzazione finale, amministratori, imprenditori e associazioni locali non sono rimasti con le mani in mano. «Ho già presentato ricorso al Tar – afferma a MeridioNews il sindaco di Noto Corrado Figura – per salvaguardare il patrimonio paesaggistico del nostro territorio». Al fianco del primo cittadino si sono schierate anche una quindicina di associazioni di categoria, turistiche, culturali e ambientaliste. «Non siamo contro il fotovoltaico – specifica Frankie Terranova, il direttore dell’associazione Le strade del vino del Val di Noto, una delle realtà locali che hanno intrapreso la mobilitazione contro la realizzazione dell’impianto fotovoltaico – ma non possiamo permettere che questo deturpi il nostro territorio e ne snaturi la vocazione agricola e turistica». In questo senso, l’onorevole Giuseppe Compagnone (Movimento nuova autonomia) ha presentato un’interrogazione urgente al governo regionale. «Non ho ancora ricevuto risposte – dice il deputato di Mna – ma chiederò una convocazione in commissione Territorio e ambiente».
Tra la cascata di progetti presentati alla Regione, adesso c’è anche quello che riguarda i Comuni della zona più a sud della provincia di Siracusa e, più precisamente, alcuni terreni tra Noto e Pachino, in contrada San Lorenzo-Baracchino lungo la strada provinciale 19, nell’entroterra a un paio di chilometri dalla riserva di Vendicari. Proprio in quest’area il progetto prevede di installare una serie di impianti industriali per la produzione di energia da fotovoltaico per oltre 20 megawatt. «In uno dei capitoli del nostro programma elettorale – sottolinea il sindaco di Noto – abbiamo scritto che riteniamo ovvio che la Sicilia, per la propria condizione geoclimatica, nei prossimi anni dovrà dare un contributo importante allo sviluppo di produzione di energia da fonti alternative ma è necessario anche salvaguardare il patrimonio paesaggistico del nostro territorio. Le due cose – aggiunge – vanno conciliate attraverso una politica di programmazione». Proprio quello che, almeno finora, manca sull’Isola dove il piano energetico non è stato ancora approvato e, quindi, non c’è un regolamento per individuare le aree non idonee per realizzare gli impianti fotovoltaici.
Dopo l’ok dell’assessorato regionale al Territorio e ambiente al mega-impianto a Canicattini Bagni, è arrivato anche quello per il Val di Noto. Anche in questo caso, però, si tratta di un «progetto del tutto incompatibile con il territorio», sostiene Compagnone che ha chiesto (e non ancora ottenuto) alla Regione informazioni sullo stato dell’arte relativo all’istruttoria e la verifica del rispetto dei requisiti e delle limitazioni previste dalla normativa vigente. «Stiamo parlando di un territorio a elevata valenza ambientale, turistica e agricola che – sottolinea il deputato – dal 2002 è stato inserito nella lista Unesco dei siti Patrimonio dell’umanità ed è anche caratterizzato dalla presenza di importati aree naturali protette, di alcuni Siti di importanza comunitaria (Sic), e di alcune Zone di protezione speciale (Zpc) oltre al gioiello naturalistico più importante dell’area che è la riserva naturale di Vendicari». Il deputato di Mna ha anticipato al nostro giornale che «già questa settimana chiederò una convocazione in commissione Territorio e ambiente con i vari assessori interessati per venire a capo di questa faccenda». Un incontro a cui saranno invitati a partecipare anche il sindaco di Noto e i rappresentanti delle associazioni locali che si sono intestate la battaglia.
Dalla Confederazione italiana agricoltori all’Ente fauna siciliana, dall’associazione Strada del vino del Val di Noto al Consorzio di tutela dei vini del Sud-est Sicilia, dalle Pro Loco di Marzamemi e Noto all’associazione albergatori. «Nessuna presa di posizione da parte nostra contro il fotovoltaico – precisa Terranova – tanto che molte aziende agricole lo utilizzano per essere autosufficienti. Ma questo non può significare accettare un progetto che comprometterebbe gravemente il nostro territorio che, in particolare negli ultimi anni, ha scelto un modello di sviluppo che va in tutt’altra direzione». Ed è per questo che anche le diverse realtà locali presenteranno un ricorso al tribunale amministrativo regionale a sostegno di quello già avanzato dal primo cittadino netino. «Saremo contenti di sederci al tavolo della Regione a cui chiediamo di individuare delle aree adatte per la realizzazione degli impianti fotovoltaici – conclude il direttore dell’associazione Le strade del vino del Val di Noto – a partire dalle aree industriali dismesse nell’Isola che, con l’occasione, potrebbero anche essere bonificate».
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