«Nulla sarà come prima». Lo dice l’assessore regionale al Bilancio Gaetano Armao durante una conferenza stampa in cui è stato annunciato il ritorno sulla Costituzione del principio di insularità, votato stamattina a Roma. L’articolo 119 adesso recita: «La repubblica riconosce le peculiarità delle Isole e promuove le misure necessarie a rimuovere gli svantaggi derivanti dall’insularità». Un riconoscimento che porterà a Sicilia e Sardegna non pochi fondi per defiscalizzazioni e interventi mirati. Una battaglia vinta dalla Regione e da Armao, che ne aveva quasi fatto una questione personale.
Un provvedimento che ha trovato consensi in tutto l’arco parlamentare, condiviso all’unanimità tanto da Camera quanto da Senato lo scorso marzo, quando lo stesso Armao aveva previsto una svolta entro l’autunno. Svolta che è arrivata oggi. «Oggi torna in Costituzione la tutela delle Isole che era stata rimossa nel 2011, torna a essere un parametro di legittimità per le leggi, per i provvedimenti amministrativi, per i piani, per i regolamenti – dice il vicepresidente della Regione – La condizione di insularità ritorna a essere un riferimento dell’ordinamento giuridico italiano, questo darà sostegno alla battaglia che Sicilia e Sardegna stanno facendo anche in Europa per la continuità territoriale, per la fiscalità di sviluppo, per investimenti che rimuovano quelle condizioni di particolare svantaggio che rendono le nostre Isole in alcuni casi irraggiungibili o raggiungibili a costi esasperanti. Da domani nulla sarà come oggi perché è cambiata la Costituzione e l’insularità ha ritrovato il suo ruolo centrale».
«Ci siamo battuti sia a livello nazionale che a livello europeo – prosegue – L’Italia è il paese con il più alto numero di cittadini insulari in Europa, in sette milioni vivono nelle isole e ha una maggiore consapevolezza di quanto pesi l’insularità e di come possa essere affrontata, non solo attraverso interventi finanziati di sostegno, ma anche attraverso interventi di perequazione infrastrutturale, con misure di fiscalità di sviluppo che consentono di giocare su aliquote per aiutare imprenditori e albergatori che vivono soprattutto in aree che soffrono di doppia insularità. Da quando è stata cancellata l’insularità nel 2011 le isole hanno fatto tanti e troppi passi indietro, ma da domani nulla sarà più come prima, è una promessa», conclude.
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