Il poker al Perugia premia tutto il gruppo Remake del miglior Palermo targato Tedino

Per il Palermo è stato un passo indietro…In senso metaforico ovviamente e non potrebbe essere altrimenti dopo un convincente successo per 4-1. Il passo indietro i rosanero lo hanno fatto nel tempo, perché la squadra che questo pomeriggio si è imposta nettamente sul Perugia è stata una fotocopia del Palermo super della seconda parte del 2017. Del Palermo che, con merito, nella scorsa stagione ha chiuso in vetta alla classifica il girone di andata. Eccolo il passo indietro compiuto oggi dai rosa: contro la compagine umbra, che nelle ultime stagioni ha sempre accarezzato il sogno serie A svanito poi ai playoff, si è visto il miglior Palermo targato Tedino. Sulla falsariga, appunto, della squadra brillante che nel 2017/18 ha ‘girato’ con il titolo platonico di campione d’inverno. Quel Palermo, prima dell’involuzione accusata nel girone di ritorno, batteva gli avversari sfruttando determinate risorse come la fisicità, la forza e anche la presenza di individualità di spicco. Caratteristiche che sono tornate d’attualità e che davanti ai 5.313 spettatori presenti al Barbera ha mostrato anche il Palermo di oggi, di gran lunga superiore ad un Perugia composto sulla carta da buoni giocatori (uno su tutti l’attaccante Vido accostato in estate ai rosa nelle battute iniziali del mercato) ma spento ed evanescente. Crollato, dopo un avvio positivo, sotto i colpi di una squadra organizzata, messa bene in campo e spinta dalla voglia di dare continuità al successo esterno con il Foggia.

Una volta che i rosanero hanno incanalato il match sui binari che volevano, non c’è stata più partita. E il Perugia, che ha pagato a caro prezzo la giornata no di diversi effettivi e in particolare le ingenuità di una retroguardia piuttosto vulnerabile, è andato in tilt. Rimanendo in balia di un ottimo Palermo. Che ha interpretato la gara nel modo giusto offrendo una prova maiuscola. Condita, a prescindere dai progressi evidenti sul piano della condizione fisica, da frequenti bagliori di luce e azioni corali palla a terra come quelle che hanno propiziato il 2-0 e il 3-0 con il marchio macedone di Nestorovski e Trajkovski. Il primo, a segno nella ripresa anche su rigore, non realizzava un gol su azione tra le mura amiche da un anno e in campionato ha ripreso un filo interrotto ad aprile in occasione della sfida persa a Parma. Per il numero 10, invece, si tratta della terza marcatura consecutiva. Trajkovski in questo momento è uno degli uomini-copertina del Palermo e anche oggi è stato uno dei protagonisti del match. Di una gara alla quale ha assistito anche il proprietario del fondo Rafin, Antonio Ponte, che presto potrebbe entrare nei quadri societari del club di viale del Fante e in cui, sul fronte rosanero, è stato il collettivo ad esaltarsi.

Tutti i reparti hanno funzionato e i singoli, inseriti un determinato contesto di gioco, hanno lasciato il segno con i loro guizzi. Lo hanno fatto gli attaccanti ma anche i centrocampisti, attraverso un lavoro di cucitura molto utile, e i difensori come dimostra il gol di Bellusci che ha sbloccato il risultato al 14’ del primo tempo con un colpo di testa sugli sviluppi di un corner battuto da Trajkovski. La prima rete con la maglia rosanero del jolly difensivo calabrese (tornato al gol dopo due anni) non è frutto del caso. Se degli undici gol realizzati dai rosanero in questa prima fase della stagione cinque portano la firma dei difensori significa che il Palermo è una squadra con un ampio ventaglio di opzioni. Svincolata dal rendimento degli attaccanti e in grado di fare male con diverse frecce presenti nella faretra dell’allenatore. E con questa varietà di soluzioni, al netto del calo di concentrazione che a dieci minuti dal termine ha determinato il gol di Dragomir, i rosa (schierati con il 3-5-1-1 con Falletti chiamato nuovamente a galleggiare tra centrocampo e fronte d’attacco) hanno annichilito il Perugia di Nesta. Tecnico bravo certamente in prospettiva ma che, non avendo fatto gavetta nel panorama calcistico italiano, in questo momento non ha molto probabilmente le conoscenze o gli strumenti adatti per incidere in un campionato particolare e complicato come quello della serie B. Realtà alla quale, invece, si sta ormai abituando Tedino che, con un po’ di turnover, oggi nella ripresa ha iniziato a ragionare in funzione del turno infrasettimanale con il Brescia. 

Antonio La Rosa

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