Giro d’Italia uguale manutenzione delle strade. L’equazione, o se preferite il miracolo, si ripeterà ancora una volta nel 2020. Complice la corsa di ciclismo e lo sbarco della carovana in Sicilia con quattro tappe in versione assolutamente inedita, dal 3 al 6 ottobre per un totale di 455 chilometri. Colpa della pandemia di Covid-19 che ha imposto una rivisitazione totale del calendario internazionale delle due ruote. Per la corsa organizzata dal gruppo Rcs quindi niente più partenza dall’Ungheria, ma start fissato nella cornice di Monreale per la cronometro cittadina con arrivo a Palermo. Per correre ai ripari e rendere dignitose le strade affrontate dai ciclisti la Regione, come già avvenuto in passato, ha previsto un piano d’interventi urgenti per un budget complessivo di poco superiore a quattro milioni di euro.
I dettagli sui cantieri, per i quali sono stati indicati i responsabili unici dei procedimenti, sono stati ufficializzati in una delibera della giunta regionale del 3 settembre scorso. Nel documento si precisa che il budget arriverà dai fondi per lo sviluppo e la coesione provenienti dall’Unione europea. Nello specifico soldi già assegnati per alcuni interventi che «a oggi sono privi della necessaria maturità progettuale tanto da ritenere che i fondi, al termine di scadenza, rimarranno inutilizzati». Così la Regione ha deciso di dirottare il budget su sei nuovi progetti. Tra questi spiccano i quasi due milioni di euro per le strade provinciali nel territorio di Agrigento. Territorio, quest’ultimo, che verrà attraversato dai corridori durante la seconda tappa Alcamo-Agrigento di 150 chilometri. Sono invece 180mila euro i soldi destinati alle arterie in provincia di Trapani, mentre quelli per Palermo arrivano a 528mila euro.
Il clou della quattro giorni siciliana è già segnato in calendario per la terza frazione, lunedì 5 ottobre, da Enna a piano Provenzana, sull’Etna. Primo arrivo in salita per i ciclisti e spettacolo assicurato lungo i tornanti che separano la cittadina di Linguaglossa alla stazione sciistica a quota 1810 metri sul livello del mare. Per la provincia di Catania il budget ammonta a 1 milione 167mila euro. Nel dettaglio, come riportato nel progetto esecutivo, gli operai lavoreranno lungo le strade provinciali 57, 56/I, 4/II, 4/I, 8/II, 8/IV, 59/I, 59/II, 59/III, 59/IV e Mareneve. Per la provincia di Enna stabilito dalla Regione una spesa di 295mila euro.
Terminato il banco di prova sul vulcano la quarta tappa partirà da Catania. Sede già scelta nel 2018 dal Giro d’Italia e l’anno scorso dal Giro di Sicilia. Evento, pure quest’ultimo organizzato dal gruppo Rcs, previsto per il 2020 ma saltato a causa della pandemia. La quarta frazione misura una distanza di 140 chilometri con l’arrivo fissato a Villafranca Tirrena, in provincia di Messina. All’area peloritana la Regione ha stabilito di destinare 210mila euro. Ultime pedalate prima della quinta frazione che partirà da Mileto, in Calabria.
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