Il piano di Faraone: nuovi tagli in Sicilia. Per salvare meglio i conti di Matteo Renzi?

DOPO AVERE MASSACRATO LA NOSTRA REGIONE IL LEADER DEI RENZIANI SICILIANI CI PROPONE ULTERIORI SACRIFICI…

Non c’è niente da fare. La faccia tosta dei politici non ha limiti. E, in campagna elettorale, danno il meglio di sé. Con dichiarazioni non solo propagandistiche, ma anche, offensive dell’intelligenza dei siciliani. L’ultima trovata (ma solo in ordine di tempo, ahinoi) è di Davide Faraone, il deputato nazionale del PD vicino a Matteo Renzi, quello, per intenderci, che ha brillato per la coerenza della sua incoerenza (si alleato pure con chi definiva vicino alla mafia).

Cosa si è inventato oggi? Un piano per tagliare i costi della burocrazia e ricavare così risorse da destinare allo sviluppo. Belle parole. Soprattutto se arrivano da un politico siciliano che non ha fiatato dinnanzi allo scippo del Governo Renzi che si è preso dal nostro Bilancio un miliardo e 50 milioni di euro (prelievo alla fonte, dall’Irpef, per essere precisi). Uno scippo che ricade sulla testa dei siciliani, visto che la Regione siciliana che, con l’avallo di Roma, per fare fronte alle spese, ha dovuto contrarre un mutuo da 950 milioni di euro circa per pagare la spesa corrente.

Non solo. Il signor Renzi, con la sceneggiata degli 80 euro, toglie dal Bilancio 2014, sempre della nostra Regione, altri 200 milioni di euro; e il Governo regionale di Rosario Crocetta che propone un secondo mutuo da 100 milioni di euro per pagare le spese correnti dei Comuni siciliani.

Ora Davide Faraone ci viene a dire che ci sono modi per risparmiare in Sicilia. La domanda è una: risparmiare per consentire a Renzi di prelevare altre risorse dal nostro bilancio? Con quale faccia viene a parlare ai siciliani di tagli necessari quando si è reso complice dello scippo perpetrato in danno di una Regione già in affanno?

Eppure, forse convinto del fatto che nessuno gli chiederà conto di questa sua ennesima incoerenza, manda in giro un comunicato con “10 proposte coraggiose al presidente della Regione Rosario Crocetta e ai gruppi dell’Ars, ai partiti e alle forze sociali. La Sicilia deve avere le carte in regola nei confronti dei cittadini, delle istituzioni nazionali ed europee- dice Faraone. Ecco le sue proposte, tanta fuffa, poca sostanza:

1) VIA GLI STIPENDI D’ORO DEI DIRIGENTI REGIONALI.
Il tetto va abbassato da 250 mila a 150 mila euro. Si pensi che il presidente del consiglio dei ministri guadagna 116 Mila euro annui.

2) PIÙ MERITO, PIÙ MOBILITÀ, PIÙ QUALITÀ.
I dirigenti dovranno avere contratti a termine e basati sui risultati operativi valutabili anche dai cittadini e devono essere prescelti in modo imparziale.
Eliminazione della figura del dirigente a tempo indeterminato nel settore pubblico regionale. Un dipendente pubblico è a tempo indeterminato se vince concorso. Un dirigente no.

3) STOP AI PRIVILEGI
– Basta assicurare 1 anno di retribuzione, senza svolgere funzioni, al dirigente generale che cessa la carica prima della scadenza naturale del contratto, per effetto dello spoil system.
-Abolire la voce contingenza per i Dirigenti Generali, oggi si tratta di una cifra variabile da 600 a 700 al mese/cad.
– prevedere che i dirigenti di 2 o 3 fascia nominati dirigenti generali conservino il proprio trattamento fondamentale da dirigente e che la differenza fra trattamento da dirigente di 1 fascia e il proprio, costituisca esclusivamente una ” indennità di funzione” e non una componente del trattamento fondamentale.
-nelle more della realizzazione delle procedure concorsuali di cui alla L.r. 10/2000 ( da 3 fascia a 2 fascia dirigenziale), sono dirigenti di 2 fascia solo i dirigenti che alla data ( da inserire) abbiano ricoperto da almeno 10 anni ininterrottamente, riportando sempre valutazioni positive, incarichi di direzione di strutture intermedie della Amministrazione Regionale. Gli altri dirigenti rimangono nella 3 fascia ad esaurimento.
-prevedere che le voci individuali/personali della retribuzione fondamentale costituiscono assegni personali riassorbibili con gli aumenti contrattuali spettanti in base ai ccnl ovvero ad un qualunque aumento contrattuale corrisponderà una diminuzione di pari importo della RIA/RDA.

4) PIÙ SOLDI AI DIPENDENTI EFFICIENTI, BASTA RACCOMANDATI
-Abolire tutte le forme di trattamento economico accessorio differenziato, prevedendo che le risorse a tali scopi stanziate nel bilancio regionale, ridotte del 50%,confluiscano nei rispettivi Fondi per il trattamento accessorio del personale, e disporre espressamente il divieto di corrispondere compensi al personale a titolo di trattamento economico anche accessorio, da parte di uffici diversi dagli uffici del personale.
– Prevedere , nel sistema di incentivi per i dirigenti (indennità di risultato) la retrocessione di una quota, da attribuire ai dipendenti del comparto non dirigenziale, che si siano distinti o che comunque abbiano fattivamente e utilmente partecipato nelle azioni realizzate per il raggiungimento degli obiettivi assegnati ai dirigenti medesimi.

5) ABOLIRE L’ARAN SICILIA
Abolizione per legge dell’Aran Sicilia. ( l’ultimo ccrl è del 2007, praticamente è inattivo da almeno 5 anni, con oltre 8 dipendenti di cui 3 dirigenti inutilizzati ) Le stesse funzioni possono essere affidate senza costi aggiuntivi al dipartimento FP.

6) DIMEZZARE I PERMESSI SINDACALI E BENEFIT ODIOSI
-I permessi e i distacchi sindacali nella Regione Siciliana e negli enti, oggi sono calcolati in misura superiore a quanto avviene a livello statale i cui criteri sono oggi in discussione perchè considerati troppo generosi rispetto al settore privato. Prevedere un rinvio dinamico alle corrispondenti disposizioni statali o comunque prevedere un taglio del 50%.
-Prevedere che nei giorni di chiusura degli uffici a causa di interventi di disinfestazione e/ derattizzazione , tutti i dipendenti del plesso interessato dall’intervento vengano collocati in ferie d’ufficio.
-Prevedere che in nessun caso i dipendenti regionali in servizio presso enti o uffici diversi dall’Amministrazione Regionale possano percepire compensi a titolo di trattamento accessorio e buoni pasto a carico della Amministrazione Regionale.

7) IN SICILIA COME NEL RESTO DEL PAESE
Prevedere che a tutti i dipendenti della regione siciliana, di qualsiasi settore, provenienza o utilizzo, si applichi il CCRL dei dipendenti della Regione, senza alcun costo aggiuntivo, in base ad apposite tabelle di equiparazione su base annua. (Oggi ci sono contratti edili, contratti terme, contratti scuola….)
Prevedere un rinvio dinamico a tutte le norme statali di contenimento della spesa del personale.

8) STOP AL FONDO AUTONOMO PER LE PENSIONI DELLA PA SICILIANA
Solo la Sicilia è la Regione d’Italia i cui dipendenti non sono iscritti a
fini pensionistici alla ex INPDAP oggi INPS. Eliminare questa anomalia.
Il Fondo gestito da dipendenti a carico della Regione in locali, con sistemi
informativi e organizzazione a carico della Regione, costa stima al ribasso
circa di 8 mln euro.

9) STOP AI PENSIONATI D’ORO
Abolire la modalità di calcolo della pensione che prevede che la pensione possa essere superiore all’ultimo stipendio percepito; abolire le modalità di calcolo differenziato delle pensioni dei dipendenti regionali, disponendo che : il criterio di calcolo della pensione é, per tutti i dipendenti regionali collocati in pensione a decorrere dal…………… quello in vigore per i dipendenti dello stato e che tale disposizione di cui al comma precedente non comporta alcun conguaglio sui contributi versati.

10) RIDURRE IL PERSONALE, COLLOCARE A RIPOSO I LAVORATORI
Diminuire la dotazione organica della Regione siciliana del 30% per il comparto e del 40% per la Dirigenza in un periodo lungo 10 anni, consentirebbe alla Regione di risparmiare nell’intero
periodo circa 150.000.000,00 di euro, con un risparmio annuo a regime di
26.000.000,00 rispetto al costo sostenuto per il personale nell’anno 2013. Per ridurre il personale è necessario pensare al collocamento a riposo di lavoratori in possesso dei requisiti anagrafici e contributivi secondo l’
ordinamento previgente d.l. 201/2011.

 

Redazione

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