Esiste ancora il Pdl? A chiederlo, in un intervento su destraitalia.it è Nicola Cristaldi, esponente storico della destra siciliana, già presidente dell’Ars (senza auto blu e stanza a Palazzo Reale, però: precisiamolo), già parlamentare con sette legislature alle spalle, oggi vulcanico Sindaco di Mazara del Vallo.
Perché Cristaldi pone questa domanda? Per tanti motivi. Non ultimo il fatto che, ormai, da qualche tempo, il Pdl, più che un Partito politico, sembra una riedizione ‘vivente’ (o quasi) delle “Anime morte” di Gogol. Con questo termine, nella Russia dell’800 – Gogol scrisse l’opera nel 1842 o giù di lì – si indicavano i servi della gleba passati a miglior vita dall’ultimo censimento per i quali, però, i proprietari continuavano a pagare il ‘testatico’: pagamento che si sarebbe protratto fino a quando non sarebbe stata registrata la morte.
Una scena simile si vive nel Pdl? Forse bisognerebbe chiederlo a qualche intellettuale del centrodestra, magari qualcuno che legge e scrive libri (da quella parte politica, con rispetto parlando, non sono molti che si dedicano a tali attività: ma qualcuno, cercando bene, si trova).
Detto questo, è interessante leggere le considerazioni di Cristaldi. Che, di fatto, rivolgendosi ai vertici nazionali del suo Partito, cerca di verificare se ci sono ancora ‘viventi’ o se tutti – da Berlusconi ad Alfano – attendano, come le “Anime morte” di Gogol, la “registrazione della morte” (politica, in questa caso: ovviamente).
“Chiediamo soltanto – scrive Cristaldi – di avere un partito, cioè un organismo nel quale si possa esercitare il diritto di fare politica. Chiediamo un luogo nel quale potere esprimere le nostre opinioni con l’ambizione di contribuire al miglioramento del nostro Paese. Chiediamo che si ponga fine a questo stato di stallo nel quale non si comprende perché vi sia in provincia di Trapani una sede del Pdl, mentre la gente continua a fuggire dal Partito, stanca di far parte di un organismo nel quale è stato soffocato ogni momento legato alla democrazia ed alla capacità di incidere sulle scelte politiche”. (a destra, foto tratta da sarimagiha.wordpress.com)
“Al di là della vicenda nazionale nella quale ancora non si sa quali saranno gli assetti interni in vista delle elezioni politiche – scrive sempre il Sindaco di Mazara del Vallo – rimane lo stato confusionale in cui è piombato già da mesi quello che una volta era il primo incontrastato partito nella provincia di Trapani. Adesso anche da una piccola grande città come Castellammare del Golfo giunge un altro segnale negativo, con la maggior parte dei Consiglieri comunali che abbandona il partito senza che ciò provochi un minimo di attenzione di chi dovrebbe essere la guida di un organismo politico e non un padrone di un bastimento ormai senza rotta e senza meta”.
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