Qualche giorno prima dellarrivo di Beppe Grillo in Sicilia, nel commentare la sua presenza nella nostra Isola per diciassette giorni – diciassette giorni di campagna elettorale del leader del Movimento 5 Stelle nella nostra Regione – abbiamo scritto che gli effetti, per la politica siciliana, sarebbero stati devastanti.
I risultati elettorali li conosceremo dopo il 28 ottobre, giorno in cui i siciliani si recheranno alle urne. Ma già leffetto Grillo, in Sicilia, si avverte. Si avverte, in primo luogo, nelle migliaia di persone che affollano i suoi interventi nei piccoli e nei grandi centri della Sicilia (ad Agrigento cerano circa 10 mila persone in piazza: nemmeno i leader della Dc e del Pci, nella cosiddetta Prima Repubblica, richiamavano tanta gente). Ma si avverte, soprattutto, nella paura e nella confusione che comincia a serpeggiare tra le forze politiche tradizionali.
E in questo contesto che, con molta probabilità, si inseriscono i fatti, accaduti negli ultimi due giorni, che riguardano la candidatura alla presidenza della Regione di Rosario Crocetta, la sua lista e il Pd. Che succede?
Il primo fatto lo hanno denunciato i socialisti. O meglio, qualche candidato del Psi. Crocetta, è noto, è sostenuto dallUdc e dal Pd. Con laccordo del Pd, alcuni esponenti del Partito Socialista Italiano si sono candidati nella lista Crocetta. Con limpegno che i Socialisti avrebbero votato per i candidati – per lappunto Socialisti – della lista Crocetta.
Invece oggi Carlo Vizzini, già leader del Psdi nella Prima Repubblica, già senatore berlusconiano, oggi nel PSI, ha organizzato una manifestazione per appoggiare un candidato del Pd. Il tutto contravvenendo agli accordi con i candidati socialisti. Questo succede nel collegio di Palermo. Dove, è evidente, il Pd sente mancare il terreno sotto i piedi e, pur di recuperare voti di lista, li va a togliere al PSI in barba agli accordi. Se le cose stanno così – e tutto lo lascia pensare – il Pd, nel collegio di Palermo, deve essere messo veramente male.
Nulla avviene a caso in politica. Tutto questo succede mentre Beppe Grillo, da qualche giorno a questa parte – forse non soltanto sulla base della marea di popolo che accompagna i suoi incontri-comizi, ma anche sulla scorta di qualche sondaggio – dice e ripete in giro che i grillini, ormai, sono il secondo Partito in Italia e il primo Partito in Sicilia.
Se è vero, come si sussurra, che le liste del Movimento 5 Stelle sarebbero al 23-25, ebbene, per cento per molte formazioni politiche tradizionali – Pd in testa – sarebbe il tracollo.
E per questo che il Pd sta cercando di prendersi i voti della lista Crocetta? Detto in parole crude: il Pd sta mollando Crocetta?
Che dire delle voci, non proprio belle, su Crocetta che oggi la Senatrice del Pdl, Simona Vicari, ha reso pubbliche in una lettera aperta a Lucia Borsellino, la figlia del giudice Paolo Borsellino che, nei giorni scorsi, forse un po frettolosamente, si è schierata con lo stesso Crocetta?
Vicari (Pdl) scrive a Lucia Borsellino: Ombre pesanti su Crocetta
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