Il parcheggio della discordia

A Catania non si parla d’altro da mesi. Le tonnellate di cemento armato che stanno per essere buttate in una delle zone più belle della città, piazza Europa e piazza Sciascia che si affacciano sul mare, fanno discutere tutti.

Il progetto per costruire un parcheggio sotterraneo, che dovrebbe ospitare circa 400 posti auto e diversi negozi, ha parecchie ombre scure.

Per tentare di chiarirne qualcuna, per prima cosa ci siamo rivolti, com’era ovvio pensare per opere di una certa rilevanza ed impatto nel territorio, agli uffici comunali.

 

Dagli assessorati ai lavori pubblici, all’arredo urbano e ambiente, come anche dall’ufficio stampa abbiamo ricevuto un unico coro: “ il progetto in questione non è di competenza comunale in quanto, passato all’Ufficio Speciale e al Commissario di Governo, scavalca qualsiasi forma di intervento da parte comunale”.

Sebbene ci suoni strano che assessorati come quello all’ambiente, su certe questioni che investono il proprio territorio di competenza e che perlomeno vorrebbero una qualche forma di interessamento di carattere squisitamente “etico”, “se ne lavino completamente le mani” solo perché “istituzionalmente – come sentiamo proprio dalla segreteria dell’assessore D’Antoni – l’unica cosa che può fare il Comune è un esposto alla Magistratura, nient’altro”, ci siamo rassegnati e abbiamo tentato di contattare il famoso “Ufficio Speciale”.

Niente da fare, telefono staccato dalla mattina alla sera. Decidiamo dunque di rivolgerci direttamente all’Ingegnere Tuccio D’Urso, che di quell’ufficio fa parte.

 

Le elezioni sono come il Natale: si è tutti un po’ più buoni. E’ così che l’Ingegnere D’Urso ci accoglie calorosamente al telefono, e ci spiega che “il progetto del parcheggio sotterraneo e il luogo dove verrà costruito è stato tutto approvato all’unanimità dal Consiglio Comunale di Catania nel 2003, approvando il progetto triennale delle opere pubbliche. Successivamente questo progetto è passato all’Ufficio Speciale, ma l’approvazione in Consiglio Comunale è avvenuta, e all’unanimità. Ma queste cose non le dice mai nessuno”.

La cordialità e la pazienza svaniscono poco dopo, quando viene chiesto all’Ingegnere se è lo stesso Ufficio ad essersi premurato di fare tutti i rilevamenti idro-geografici e la concertazione popolare, visti tutti i dubbi e le lamentele che, chi in quel quartiere ci vive, ha sollevato sin dall’avvio dei lavori. “Tutti i rilevamenti e gli studi sono stati fatti ed è tutto in regola”  commenta D’Urso.

E c’è stato un dialogo con gli abitanti?

“Lei è giornalista – dice l’Ingegnere – deve avere una visione ampia. Lo sa che se ci mettiamo a discutere con il quartiere non si fa mai  nulla. Noi dobbiamo fare capire alla gente che stiamo portando avanti un progetto bestiale, che farà del waterfront di Catania un polo attrattivo turistico enorme. Ma ne riparliamo dopo le elezioni magari…”.

 

Dopo le rivelazioni dell’Ingegnere D’Urso, andiamo a sentire Giovanni Giacalone, consigliere comunale della Margherita, per farci spiegare di cosa si dovrebbero lamentare loro adesso se, nel 2003 come diceva D’Urso, tutto è stato approvato all’unanimità in Consiglio Comunale.

Alla nostra domanda Giacalone risponde con un sarcastico riso. “All’unanimità? (ride) E’ pazzesco!”.

 

Ma allora come si sono svolte le cose?

“A parte il fatto che noi non abbiamo mai approvato una proposta della maggioranza – dice Giacalone – per cui già il termine unanimità non sta più bene. E’ vero che nel 2003 è stato approvato il piano triennale delle opere pubbliche, ma quel piano triennale riguarda lo stanziamento dei fondi, nessun progetto. Si è approvato di stanziare tot denaro per delle opere pubbliche anche in Piazza Europa– conclude il consigliere – ma non la natura di queste opere”.

 

Quindi quei soldi sarebbero potuti servire per costruire una statua, una fontana, o qualsiasi altra cosa. Invece si è deciso di progettare un mega complesso di parcheggi e negozi, e di affidare il progetto al Commissario con la delega dei poteri speciali che, sia nel 2003 che oggi, è il sindaco di Catania.

Michele Spalletta

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