Il Palermo ha trovato il suo Mandzukic in Moreo «Qui per migliorarmi e andare in A con i rosa»

«A Venezia giocavo con continuità. Non mi aspetto di giocare sin dall’inizio sabato, so che c’è tanta concorrenza, ma sono venuto per imparare tantissimo dai compagni che hanno giocato anche in categorie superiore e migliorare molto». Il nuovo attaccante del Palermo, Stefano Moreo, è stato presentato quest’oggi in conferenza stampa anche alla presenza del direttore sportivo rosanero, Fabio Lupo, che lo ha definito un giocatore completo. «Sono diventato attaccante puro – ha spiegato l’ex arancioneroverde – sono negli ultimi anni, io nasco come esterno in un 4-4-2. Ho imparato i movimenti di punta, posso fare più ruoli. Posso giocare con Nestorovski o comunque subentrare a lui. Il mio compito è sempre quello di dare il meglio per la causa rosanero». E il paragone è di quelli pesanti, in tanti infatti hanno notato la somiglianza tattica con il croato Mario Mandzukic: «Mi ispiro a lui per due caratteristiche, lo spirito di sacrificio e la voglia di fare una corsa in più per il compagno. Anche il colpo di testa è una caratteristica che mi ci accomuna».

Moreo, inoltre, ha già affrontato da avversario lo scorso 2 dicembre il Palermo: «È stata una partita strana, uno 0-0 piuttosto tirato. In quella partita mi sono accorto di quanto è difficile affrontare questa squadra, con giocatori come Jajalo e Struna, mi ha impressionato la fisicità». In occasione di quella gara, però non c’era ancora alcuna trattativa con i lagunari. L’interesse della società siciliana, infatti, si è palesato soltanto a gennaio. Il calciatore ha anche parlato di quelli che sono i suoi obiettivi e del suo ingresso all’interno del gruppo rosanero: «Il mio obiettivo è quello di dare il mio contributo alla causa rosanero e aiutare il Palermo a tornare in alto. L’impatto è positivo. Il direttore mi ha già parlato del gruppo che è molto unito. Tedino mi ha detto che mi troverò benissimo e che l’impegno sarà fondamentale». A giudizio di Moreo, il Palermo è soltanto di passaggio in serie cadetta: «Considero il Palermo un club di serie A, la B non c’entra nulla con questa squadra. Negli ultimi anni hanno giocato qui dei giocatori incredibili, c’è la voglia di tornare in alto e la serie A è il sogno di tutti i ragazzi».

Il calciatore indosserà la maglia numero 9 in rosanero e spiega così questa scelta: «Ho questo numero 9 perché è sempre stato il mio preferito, però in questi anni l’ho sempre trovato occupato. Non penso tanto al numero di maglia, ma a dare il massimo. Sono felice di averlo preso e spero mi porti bene». Il ragazzo ha finora totalizzato venti presenze in questa stagione realizzato tre reti con la maglia arancioneroverde: «I gol fatti finora sono pochini – ammette Moreo – e devo migliorare sottoporta. Do tanto in fase di corsa, magari dovrei correre meno e meglio, risparmiando le energie per essere decisivo in fase realizzativa. È una grande soddisfazione essere qui. Dopo l’esperienza in serie D e un infortunio, già quest’anno ero riuscito a raggiungere l’obiettivo di giocare in serie B».

E a proposito di Venezia, Moreo confessa di aver imparato molto da Pippo Inzaghi, tecnico dei lagunari: «Devo molto a Inzaghi, mi ha dato tanto al Venezia ed è stato lui a lanciarmi. Mi ha insegnato parecchio, soprattutto sul modo di stare in campo. Inoltre mi ha sempre incitato a rincorrere tutti i palloni, anche quelli che sembrano persi. Inzaghi era soddisfatto che stessi per andare in un club importante, comunque resteremo in contatto». In Veneto, l’attaccante ha anche parlato con il ds del Venezia Leandro Rinaudo, che gli ha presentato così Palermo: «Mi ha detto che mi troverò benissimo, questa è una città in cui si respira calcio vero». Il Palermo ha diverse concorrenti per la promozione diretta in serie A, ma l’attaccante ha promesso ai tifosi massimo impegno: «Ci sono altre squadre importanti come Frosinone ed Empoli che ha due attaccanti molto competitivi. Darò il massimo – conclude Moreo – per far sì che il Palermo possa tornare in serie A».

Luca Di Noto

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