«Quello contro la Lazio è sicuramente uno dei gol che i tifosi ricordano più volentieri. È stata sicuramente una bella rete, ma soprattutto è coinciso con un grande successo all’Olimpico contro i biancocelesti. Fu una bella partita per tutti i palermitani e per il sottoscritto, perché comunque realizzare un gol del genere fu una grande esperienza. A Palermo mi legano tanti ricordi, questo è uno dei più belli». Lamberto Zauli non ha dubbi, quello contro i biancocelesti è stato un gesto tecnico fenomenale, che consentì al Palermo di portare tre punti pesantissimi a casa. Era la stagione 2004/05, i rosa, neopromossi in A, andarono a vincere all’Olimpico 3-1 con doppietta di Toni e gol del trequartista, ribaltando il momentaneo vantaggio dei capitolini firmato da Bazzani.
Quella di Guidolin era una squadra tosta, capace di imporre il proprio gioco in ogni stadio d’Italia e contro qualunque avversario. «Eravamo una neopromossa – continua Zauli -, ma affrontammo la serie A sin da subito con una squadra molto competitiva. Riuscimmo anche ad arrivare in Europa League e intorno a noi c’era un entusiasmo che faccio fatica a raccontare: lo stadio era sempre pieno e noi sentivamo l’affetto della gente tutti i giorni. Ho avuto la fortuna di vivere emozioni stupende. Di quel Palermo lì ho ancora tanti amici, sento spesso Barone, Grosso, Corini, Toni e Alessandro Lucarelli. In quegli anni ho creato molte amicizie e questo mi fa molto piacere».
Oggi, invece, il Palermo è un’altra cosa, gli obiettivi sono diversi e il mantenimento della categoria è il traguardo più importante che si possa ottenere. «Il Palermo deve ottenere una salvezza tranquilla come successo l’anno scorso. Non penso che questo Palermo possa ambire a qualcosa di diverso, anche perché il campionato di serie A ha diverse squadre organizzate meglio rispetto agli anni scorsi. I rosa devono assolutamente puntare a salvarsi il prima possibile».
I rosa tra l’altro sono reduci dall’avvicendamento in panchina. Via Iachini, ecco Ballardini, dopo che il rapporto tra il presidente Zamparini e il tecnico di Ascoli Piceno si era incrinato negli ultimi mesi. «A prescindere da Ballardini – prosegue l’ex numero 10 rosanero -, a me è dispiaciuto molto. Iachini è un mio amico, è stato un mio compagno di squadra (al Ravenna, ndr) e ho sempre fatto il tifo per lui. Penso che meritasse un trattamento diverso, perché in questi due anni ha raggiunto qualcosa di straordinario come la promozione e una salvezza ottenuta con largo anticipo. Quest’anno ha avuto qualche difficoltà, ma il Palermo è ancora ampiamente in zona salvezza. Mi spiace molto, ma d’altronde conosciamo Zamparini e sappiamo anche in passato quanti cambi ha fatto. Questo non va assolutamente a togliere nulla all’ottimo lavoro che ha fatto Iachini in questi anni».
Oggi ad attendere la squadra rosanero è il difficile impegno in casa della Lazio. L’auspicio di Zauli è uno solo: «Da ex palermitano mi auguro che possa finire con una vittoria dei siciliani, magari come quel 3-1 di qualche anno fa. Sarebbe un risultato che darebbe sicuramente morale a tutto l’ambiente». Oggi, dopo aver appeso gli scarpini al chiodo, l’ex Palermo, Vicenza e Bologna è alla guida tecnica del Santarcangelo, in Lega Pro, e nel 2012 ha anche acquisito a Coverciano il patentino da allenatore. «Ho cominciato a giocare a calcio molto giovane sperando di arrivare più in alto possibile, adesso ho intrapreso la carriera di allenatore e anche qui vorrei arrivare molto in alto. Questo è un mestiere che faccio con grande passione e mi auguro di migliorare sempre di più». E chissà che in futuro Zamparini non decida di chiamare proprio Zauli sulla panchina rosanero: «Se mi piacerebbe allenare il Palermo? Lì tornerei volentieri anche come turista -conclude l’ex trequartista -, figuriamoci come allenatore».
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