Il nuovo turismo anglofono e di lingue sconosciute «Catania non è più soltanto la città dell’aeroporto»

Inglesi, danesi, americani e olandesi. A Catania c’è un risveglio del turismo anglofono, ma non solo. I nuovi ospiti della città del Liotru arrivano anche dai Paesi dell’Est, specie dall’Ucraina e dai territori della vecchia Russia, in aumento anche il flusso da Israele e Turchia. «C’è un incremento anche di persone che parlano lingue quasi sconosciute, per fortuna si arrangiano con l’inglese loro – commenta sorridendo a MeridioNews Giusy Belfiore, la presidente delle guide turistiche catanesi – mentre spesso con ristoratori e altri operatori del settore turistico assistiamo a scene esilaranti di chi si dà da fare gesticolando con le mani e con i piedi per farsi capire e garantire comunque la migliore ospitalità possibile». 

Il capoluogo etneo, negli ultimi cinque anni, è entrato a far parte a pieno titolo del giro della Sicilia con i circuiti del turismo di gruppo organizzato da tour operator. «Insomma, Catania non è più solo l’aeroporto in cui atterrare ma un luogo scelto per soste di breve durata – spiega la guida turistica mentre aspetta il prossimo gruppo da accompagnare – dormono qui anche solo una notte o un fine settimana ma non vedono più la città solo come punto di approdo e di passaggio». Sono in molti che oltre ad arrivare a Catania la scelgono come base per fare le tappe anche di Taormina o delle escursioni dell’Etna, prima di spostarsi nella parte ancora più orientale della Sicilia. «È difficile, però, riuscire ad avere dei dati esatti dell’incremento perché molti bed and breakfast non sono registrati e non pagano, quindi, la tassa di soggiorno». 

Mercato del pesce, monumenti e piazze del centro storico sono i luoghi più attrattivi e più visitati di Catania, con o senza guide turistiche. «Anche i palazzi barocchi sono molto apprezzati specie se inseriti in pacchetti che comprendono anche mostre, lezioni di cucina tipica o altre attività particolari – sottolinea Belfiore – che non si possono trovare anche nelle altre città siciliane che offrono la possibilità di godere dello stile barocco. Crescono in città anche i numeri degli ingressi nei musei o per le esposizioni temporanee delle mostre». È merito anche dell’incremento dei voli low cost all’aeroporto Bellini che ha agevolato l’aumento del turismo individuale, sia italiano che straniero, anche destagionalizzato. «Agosto, al di là di quello che si può pensare, è un mese in cui ci riposiamo ed è anche economicamente meno interessante pure per i settori dell’accoglienza e della ristorazione – fa notare la guida turistica – mentre poi il periodo di massimo afflusso del settore ricettivo ufficiale lo registriamo fra settembre e ottobre». 

Nello specifico, i turisti tedeschi – che sono in calo nel Catanese – si concentrano soprattutto nel periodo primaverile tra marzo e aprile e poi anche in quello autunnale che va da settembre a ottobre. «In generale, le famiglie sono costrette a seguire le tempistiche dettate dalla chiusura delle scuole; i giovani e gli adulti spesso in coppia – racconta la guida – approfittano delle ferie da lavoro; mentre gli anziani, che preferiscono viaggiare in gruppi più numerosi, sono i turisti più fuori stagione». La città, insomma, è pronta ad accogliere quasi tutti. «Mancano ancora alcune attenzioni che i turisti si aspettano di trovare: è difficile trovare forze dell’ordine o personale di vigilanza che parli inglese ed è spiacevole ritrovarsi a non poter comunicare serenamente in un momento di bisogno, per esempio per questioni legate alla sicurezza». 

Chi arriva a Catania fuori dai circuiti del turismo organizzato, «spesso si ritrova ad alloggiare in b&b in zone fuori dal centro storico che – afferma Belfiore – non solo sono scomode per gli spostamenti ma, qualche volta, anche poco sicure. Questo accade perché è difficile riuscire a reperire online informazioni complete e puntuali sulla città e sui posti da vedere visto che mancano dei siti ufficiali e affidabili che forniscano indicazioni chiare». Qualcuno gira con la vecchia cartina in mano, ma la maggior parte dei turisti utilizza le applicazioni per il cellulare che forniscono tutte le spiegazioni su luoghi e monumenti con l’utilizzo del codice Qr che ha oramai superato e rimpiazzato la cartellonistica tradizionale. 

Affascinati e sorpresi dalla bellezza architettonica della città «ma – spiega la guida turistica – spesso delusi dalle difficoltà di avere informazioni sul web prima di arrivare che si ripercuotono sull’andamento della permanenza: alcuni si sono ritrovati ad alloggiare in parti non belle della città, mentre altri sono finiti intossicati dopo aver mangiato al ristorante. Apprezzano la disponibilità e la solidarietà dei cittadini ma – aggiunge – lamentano scippi e macchine trovate aperte per rubare poche cose, basterebbe prevenire indicando quali strade o zone sarebbero da evitare. Adesso che in città abbiamo raggiunto ottimi flussi turistici – conclude Belfiore – dobbiamo essere in grado di mantenere e, anzi, di migliorare ancora i livelli di accoglienza partendo proprio da queste semplici cose». 

Marta Silvestre

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