LO SPIEGA L’EUROPARLAMENTARE SALVATORE IACOLINO PROMOTORE AL PARLAMENTO EUROPEO DEL PROGETTO-PILOTA SULLA PREVENZIONE DEL MATCH-FIXING
Il nuovo filone dinchiesta sul calcio scommesse portato avanti dalla Procura di Cremona, che ipotizza il reato di associazione a delinquere finalizzata alla truffa e alla frode sportiva, dimostra che la dimensione transnazionale di questo fenomeno va combattuta con la cooperazione di una pluralità di soggetti: non solo delle autorità pubbliche e delle forze di polizia, ma anche di federazioni, club, bookmakers, enti di regolamentazione del gioco d’azzardo e soprattutto atleti.
È quanto afferma leurodeputato Salvatore Iacolino (Fi-Ppe), promotore del progetto pilota sulla prevenzione del match fixing, adottato lo scorso ottobre dal Parlamento europeo nel quadro del budget 2014.
Il riferimento è alla nuova operazione contro le scommesse clandestine le calcio. Un’operazione partita stamattina e condotta dalla Squadra mobile di Cremona e dallo Sco di Roma. Tra i coinvolti c’è anche Gennaro Gattuso, detto “Ringhio”, campione del mondo, per anni bandiera del Milan e, di recente, allenatore del Palermo Calcio. Gattuso, per la cronaca, si è detto estraneo ai fatti e, per ora, è solo indagato.
Una vicenda che sta suscitando molto scalpore in Italia. Ma che ha ramificazioni in paesi esteri. Da qui l’intervento dell’europarlamentare Iacolino. Che aggiunge: Entro in primi mesi del prossimo anno verrà emanato il bando di gara per utilizzare integralmente le risorse individuate dal Parlamento europeo. Dopodiché, con la presentazione dei progetti e lattribuzione dei fondi, scatterà il nuovo corso nella lotta alle partite truccate e alle scommesse illegali.
Solo negli ultimi mesi del 2013 (agosto-dicembre), secondo unindagine condotta da Federbet, sono state rilevate 57 partite truccate e più di 150 gare sospette nei vari campionati sportivi del mondo.
Nello sport – prosegue leurodeputato di Forza Italia – la competizione fra i contendenti deve rimanere sana e leale. Per questo motivo servono sanzioni esemplari, come la radiazione, per gli atleti o i dirigenti che infrangono la legge, e pene più severe per i club.
Il reato di frode sportiva – conclude Iacolino – va inasprito in Italia per consentire l’utilizzo di strumenti investigativi che al momento sono generalmente preclusi quando il reato non si presenta, come invece nel caso odierno, nella fattispecie ancora più grave dell’associazione a delinquere.
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