«Sono orgoglioso di essere ricordato come una persona che ha voluto bene a Foggia più degli stessi foggiani». Consapevole che il cambiamento è «fisiologico», Mario Della Cioppa indica fra le sue priorità quella di lasciare un buon ricordo a Catania. Per un questore ciò significa principalmente «Elevare la percezione di sicurezza da parte della cittadinanza, o se volete abbassare quella di insicurezza», riferisce ai giornalisti riuniti in questura per la sua prima conferenza stampa. Della Cioppa è subentrato, come anticipato da MeridioNews, ad Alberto Francini. L’ormai ex capo della polizia etnea, poco prima di salutare Catania, si era guadagnato le prime pagine dei giornali prendendo posizione sull’allarme movida violenta in città, anche rischiando di entrare in urto con il Comune, da lui apertamente chiamato a prendersi più responsabilità.
Il suo successore, invece, per il momento non scende nei dettagli delle «priorità», optando per un piano più generale. «Farò una velocissima analisi del territorio per intercettare eventuali priorità su cui riversare un’attività presidiale di controllo che integri quella ordinaria», spiega Della Cioppa, quasi sessantenne, laureato in Giurisprudenza. «Ulteriore massima azione di contrasto sarà dedicata alle attività criminali di stampo patrimoniale, inevitabilmente dando il massimo supporto a servizi di polizia giudiziaria». La sua è una lunga carriera in polizia dispiegatasi soprattutto in Abruzzo prima dell’ultimo biennio «totalizzante» in Puglia. «Quasi banale dire che sono gratificato di essere qui a Catania, un’area metropolitana di dimensioni importanti – ha aggiunto – e saranno i fatti a dimostrare che non è una frase di circostanza».
Il questore tocca a più riprese il tema della sinergia con le autorità giudiziarie e di sicurezza del territorio: «Ho già incontrato il prefetto Claudio Sammartino e il procuratore Carmelo Zuccaro e abbiamo intavolato una relazione forte, senza dimenticare i vertici di carabinieri e guardia di finanza. Crediamo molto nell’intervento di sistema». Per Della Cioppa «La mia squadra è quella dei componenti dello Stato sul territorio. Apporterò un contributo professionale e di esperienza per accrescere il patrimonio delle forze che sono già sul territorio. Il vertice può soprattutto ben orientare la base che è la parte che più conta». Mano tesa, infine, ai giornalisti: «La stampa è per noi strategica, non perché vada utilizzata, ma per strutturare una collaborazione volta a migliorare il flusso di informazioni».
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